Film & Serie TV

Creep – L’ennesimo found footage

Creep

Netflix ha una sessione dedicata all’horror che regala delle perle e dei film dimenticabili, così, senza mezze misure.

Recensione

I found footage (genere reso celebre da The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair, senza dimenticare anche l’italiano Cannibal Holocaust) mi hanno sempre incuriosito ma spesso deluso, per questo motivo mi sono avvicinato a Creep in punta di piedi, dopo averlo trovato su Netflix in un giorno in cui stavo cazzeggiando potentemente.

Il faccione rassicurante di Mark Duplass, interprete di Pete Eckhart nella serie The League – che mi ha appassionato tantissimo negli scorsi anni-, mi ha convinto a schiacciare il tasto “Play”.

Vi do giusto un accenno alla trama e, fidatevi, non può essere definito “spoiler”.
Il videomaker Aaron (Patrick Brice) decide di rispondere a un annuncio di lavoro trovato su Craigslist: non dovrà fare altro che seguire e riprendere per un’intera giornata Josef (interpretato dal già citato Duplass) per ricevere una buona paga; inutile dirvi che la faccenda precipiterà trascinando i due protagonisti in un vortice di disagio e follia.

Analisi

Creep dura 77 minuti ma capirete già dove andrà a finire vedendo il primo incontro tra i due unici personaggi della pellicola; Aaron terrà la videocamera sempre accesa, fornendo il suo soggettivo punto di vista dell’intera vicenda, mostrandosi come un personaggio piuttosto stupido, mentre Josef risulta leggermente più credibile ma, anche nella sua pazzia, è insignificante e banale. Non è che cercassi un nuovo Norman Bates, sia chiaro, ma con un po’ di impegno poteva venir fuori qualcosa di leggermente più stimolante per lo spettatore.

Brice e Duplass sono sia attori che gli scrittori della storia e questo dovrebbe fornir loro una marcia in più, andando a interpretare dei personaggi da loro ideati, eppure il film non ha né idee innovative, né una prova attoriale degna di nota, né scene memorabili; l’intero prodotto può essere definito con una sola parola: piatto.

Lo scarso budget non può essere usato come scusa, perché gli ultimi anni sono pregni di esempi di titoli ottimi realizzati con un piccolo capitale.

Non vi nego che durante la visione di Creep mi sono annoiato per ampi tratti, senza provare alcun brivido, anzi, mi è venuta spesso la tentazione di skippare le scene per dare un’occhiata distratta al banale e scontato finale. Sono arrivato fino in fondo solo per un dovere morale nei confronti di Duplass che mi ha fatto divertire tanto in The League, ma la direzione di Brice è davvero priva di energie.

Pensare che hanno anche realizzato il secondo capitolo…

Nerdando in breve

Creep è l’ennesimo found footage senza anima né cuore, davvero pessimo.

Nerdandometro: [usr 2]

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