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#NerdandoConsiglia: La Rivoluzione di Utena

La Rivoluzione di Utena

Si possono dire molte cose de La Rivoluzione di Utena, ma non che sia facilmente presentabile in poche parole.

Ma partiamo dall’inizio. La Rivoluzione di Utena (Shoujo Kakumei Utena in giapponese) è un anime andato in onda in Giappone negli anni 1997-1999 e prodotto dal team Be-Papas. Piccola curiosità: il team era capeggiato da Kunihiko Ikuhara, già regista di un altro anime. Vi dice niente Sailor Moon?

Oltre alla serie animata di 39 episodi, Utena conta anche due manga, un film, un videogioco e un musical teatrale. Insomma, è un vero e proprio progetto multimediale, nonché una fonte inesauribile di discussioni sulla trama e sul suo significato. E a livello di trama e di simbologia, signori miei, quest’anime non ha niente da invidiare a Neon Genesis Evangelion.

La storia narra di una bambina, Utena, che, dopo aver perso i genitori, incontra un misterioso principe che la consola e le dona un anello. La bambina rimane talmente colpita da quest’incontro che… decide di diventare un principe lei stessa. La Utena adolescente che ritroviamo, per l’appunto, ha il chiodo fisso di diventare un principe. In un’accademia in stile fantasy-francese, la nostra protagonista sfida l’autorità indossando una variante della divisa maschile e, in generale, comportandosi come un maschiaccio.

La vicenda inizia quando Utena, per difendere un’amica, sfida uno dei membri del consiglio studentesco in un duello di kendo. Le cose, ovviamente, si complicano. Dall’oggi al domani, la ragazza viene coinvolta in un gioco pericoloso di duelli in un’arena nella foresta. Scopo dei duellanti: conquistare la Sposa della Rosa e ottenere così il potere di rivoluzionare il mondo. Vincendo lo scontro, una perplessa Utena vince anche Anthy, la Sposa della Rosa, e si ritrova fidanzata con lei. Ma, ovviamente, i duelli non finiscono qui…

La Rivoluzione di Utena

La Rivoluzione di Utena è un anime complesso. Similmente a Neon Genesis Evangelion, affronta temi difficili tramite l’utilizzo di una forte simbologia, non sempre intuitiva. Il punto di partenza è la fiaba classica, o meglio, la sua decostruzione. Avete presente il classico “il principe salvò la principessa e vissero tutti felici e contenti”? Ecco, aspettatevi tutt’altro. In questa cornice, si parla di temi non adatti ad un pubblico giovanissimo, come la crescita e il passaggio all’età adulta, ma anche la sessualità, l’identità personale, l’amicizia.

Tutti i personaggi, anche se secondari, sono sempre più approfonditi di quanto inizialmente sembrino: ognuno ha una sua storia e una sua sfida da affrontare che lo rende unico e non stereotipato. Questa cura delle tematiche e dei personaggi, a parer mio, è il punto di forza che rende Utena un anime rivoluzionario per il suo periodo.

D’altra parte, è già scritto nel titolo: Shoujo Kakumei Utena, ossia Utena, la rivoluzione della ragazza. Era soltanto giusto che facesse le cose in grande e diventasse anche una rivoluzione del genere shoujo.

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