Fumetti & Libri

5 imperdibili romanzi di Stephen King

King

22 giugno: la serie The Mist, ambientata manco a dirlo in una cittadina del Maine e tratta dall’omonimo romanzo del Re del brivido, debutta in televisione.
9 agosto: arriva in tv Mr Mercedes, thrillerone con Brendan Gleeson nelle vesti di un detective in pensione preso di mira da uno psicopatico pericoloso.
10 agosto: al cinema esce La Torre Nera. Il Medio-Mondo sul grande schermo vede in contrapposizione Idris Elba e Matthew McConaughey.
19 ottobre: dopo 28 anni ecco sul grande schermo l’attesissimo remake di IT.
E ancora: è in arrivo la mini serie Castle Rock, ideata da J.J. Abrams ed il RE in persona in cui vari personaggi ed ambienti protagonisti delle sue storie prenderanno vita.
Il 2017 è l’anno di Stephen King. L’autore horror per eccellenza festeggerà il 21 settembre prossimo settanta candeline.
E per celebrarlo Nerdando.com vi propone quelli che a nostro parere sono i migliori romanzi della straordinaria produzione di uno dei più prolifici scrittori al mondo, capace di vendere oltre 500 milioni di copie tra romanzi e racconti.

22/11/63

Meraviglioso. Il viaggio nel tempo attraverso lo scantinato di una modesta tavola calda è solo un pretesto in questo strepitoso romanzo, che una volta tanto non è dell’orrore. King si dimostra capace di raccontare una dolcissima storia d’amore legata a doppio filo con uno degli avvenimenti più sconvolgenti della storia americana, l’omicidio di John Fitzgerald Kennedy. E lo fa mettendo in campo la sua capacità di descrivere un contesto come fosse reale, trasmettendo al lettore la sensazione di conoscere il New England ed il Texas degli anni ’50 alla perfezione, dai tappi di bottiglia all’arredamento, dalle automobili all’odore dei locali, dal senso di pudore ai colori di un mondo che non esiste più. Nel 2016 è stato trasmessa l’omonima miniserie televisiva, che aldilà della bravura del protagonista interpretato da James Franco, non è assolutamente all’altezza dell’opera letteraria.

Il miglio verde

Rifacendosi ad una tradizione dei secoli passati, tra il 28 marzo ed il 29 agosto del 1996 viene pubblicato in sei volumi con uscita mensile Il miglio verde. Nato tra il 1992 ed il 1993 durante un periodo di insonnia in cui SK si dedicava alla stesura di storie per prendere sonno, inizialmente la trama del romanzo girava intorno alle sorti di un gigantesco uomo nero condannato a morte di nome Luke Coffey, che si dilettava con giochi di illusionismo e riusciva a scomparire. La trama però non convinceva King, che decise di abbandonarla. Dopo un anno circa riprese in mano l’opera cambiando il ruolo del protagonista da mago a guaritore, e decise di cambiargli il nome in John, per rievocare le sorti di un ben più celebre innocente ingiustamente condannato (J.C.). Accettò quindi la proposta del suo editore di produrre un racconto a episodi in stile dickensiano, anche se non era del tutto convinto che l’opera avrebbe sfondato. Si sbagliava.
Grandissimo successo ebbe l’adattamento cinematografico di Frank Darabont del 1999, anche grazie all’interpretazione magistrale di attori come Tom Hanks e Michael Clarke Duncan.

Stagioni diverse

Anche in questo caso parliamo di un opera nata nei momenti in cui il Re non riusciva ad addormentarsi. E tra un romanzo e l’altro scriveva racconti. Pubblicata nel 1982, questa raccolta comprende quattro strepitose storie: Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, Un ragazzo sveglio, Il corpo e Il metodo di respirazione.
Storie slegate tra di loro, ma che hanno in comune l’immensa capacità di King di descrivere personalità con una profondità rara, che si tratti di un ragazzino o di un vecchio carcerato. Da tre di questi racconti sono stati tratti bellissimi film: Le ali della libertà (1994), L’allievo (1998) e Stand by Me – Ricordo di un’estate (1986).

Misery

Uno dei più celebri thriller di King, scritto tra il 1984 ed il 1986, periodo in cui l’autore faceva un uso smodato di alcol e droga, cosa che comunque non influenzò mai in alcun modo la sua capacità produttiva. L’idea gli venne durante un soggiorno al Brown’s Hotel di Londra, in un’ennesima occasione di insonnia. Seduto alla stessa scrivania su cui morì Rudyard Kipling di colpo apoplettico, riempì 16 pagine di block notes con l’intenzione di raccontare la follia di Annie Wilkes, che innamorata del libro di Paul Sheldon ed incapace di accettare la morte della protagonista, costringe l’autore a scrivere un secondo libro prima di ucciderlo ed utilizzare la sua stessa pelle per rilegarlo. Il romanzo, che inizialmente doveva essere un racconto breve, divenne un best seller.
Anche il film (diretto da Rob Reiner) tratto da questo romanzo fu un successo planetario: incassò oltre 62 milioni di dollari e valse a Kathy Bates un Oscar come miglior attrice protagonista.

Colorado Kid

Realizzato nel 2005 dopo il tragico incidente subito dall’autore che pare gli abbia cambiato radicalmente il rapporto con la scrittura, SK si è cimentato con questo particolarissimo thriller, da cui è stata poi (molto) liberamente tratta la serie tv Haven. I protagonisti sono descritti a grandi linee, senza entrare troppo nel dettaglio (aspetto che fino al romanzo precedente aveva caratterizzato la sua produzione). Un anziano reporter ed il suo altrettanto anziano contabile decidono di raccontare alla giornalista in erba Stephanie McCann le vicende che li hanno visti protagonisti di un tragico episodio avvenuto in zona anni prima: in seguito al ritrovamento del cadavere di un giovane soprannominato Colorado Kid, i due decisero di indagare per scoprire chi fosse la vittima, da dove venisse e quale potesse essere il movente dell’omicidio. Un romanzo capace di tenere il lettore incollato alle pagine, con un finale che lascia a bocca aperta.

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