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Carmageddon: Max Damage – I bei sapori andati

Venni in contatto con Carmageddon nella lontana estate del 1997. Avevo appena finito il primo anno di liceo e in radio passavano sempre La regola dell’amico degli 883, con un ingenuo Max Pezzali che cantava quello che diventerà l’inno alla Friendzone, ma non poteva saperlo.
Ricordo che mia madre non apprezzava particolarmente questo videogioco tant’è che mi proibì di utilizzarlo e così i miei fugaci contatti con il titolo sviluppato da Stainless Games furono rapidi come la prima volta di un verginello: dovevo aspettare che la mia genitrice uscisse di casa per potermi immergere nel prodotto definito da molti diseducativo.

Lo scorso venerdì è uscito Carmageddon: Max Damage e, non avendo mia moglie niente in contrario, sono riuscito a provarlo senza che il mio corpo fosse scosso da quell’adrenalina del proibito vissuta negli anni ’90.

La prima schermata mi mette di fronte alla scelta del personaggio da utilizzare: Max Damage (che da il nome a questo nuovo episodio) e Die Anna (censurato 19 anni fa, poiché la pronuncia ricordava troppo da vicino il nome della principessa Diana); una volta effettuata l’operazione, sono dentro.
Le modalità di gioco sono tre: Carriera, Gioco Libero o Multigiocatore.

Fondamentalmente, per vincere una partita, occorre investire pedoni per poter aumentare il limite di tempo imposto per raggiungere un checkpoint ed è possibile o distruggere tutte le auto dei propri avversari o arrivare primi al traguardo, raccogliendo dei bidoni per ottenere dei power up. Tutto qui.
Se diciannove anni fa Carmageddon: Max Damage era un titolo controverso, in grado di far parlare di sé anche per meriti tecnici, oggi mi trovo piuttosto spiazzato.
La grafica mi porta indietro di decenni, l’Xbox One sembra diventata una Playstation 2 mostrandomi sullo schermo della tv strade spoglie, macchine approssimative, palazzi e sfondi privi di dettagli; il comparto sonoro si attesta su livelli non proprio eccelsi ed inoltre, e questa è la pecca più grande, la guida risulta spesso imprecisa ed è frustrante pilotare la propria auto.
Un discorso a parte per la modalità Multigiocatore: ho speso circa mezzora per poter fare una sola partita, la delusione era altissima e non mi sono neanche divertito, ma ero molto maldisposto, mi è capitato di trovarmi ribaltato e guardare i miei avversari giocare per cinque lunghissimi minuti (dopo tutta l’attesa iniziale).

Alla luce di questi difetti, mi chiedo se sentissimo il bisogno di un nuovo Carmageddon: è così divertente investire gente (e per gente intendo una decina di diversi tipi di pedone perché la quantità di skin è scarsa e poco varia)?
Un titolo del genere poteva sconvolgere i videogiocatori del secolo scorso, nel 2016 proporre una minestrina riscaldata non fa altro che irritarmi e non poco.
Siamo così a corto d’idee? Non ci credo. Voglio ancora stupirmi, davvero.


Nerdando in breve

Carmageddon: Max Damage ricorda, nel bene e nel male, il primo capitolo della controversa serie.

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