Nel 2015 c’è stato un videogioco che, attesissimo, ha letteralmente spopolato: parlo di The Witcher 3, ultimo capitolo della famosa e fortunata saga ad opera della polacca CD Project RED, che ha convinto pubblico e critica e ha riportato le avventure di Geralt di Rivia, forte e potente Witcher, sulla bocca di tutti, facendo ricordare ai suoi fan il perché del loro affetto. Spinta da quest’entusiasmo, pochi mesi fa Giochi Uniti ha pubblicato la versione in italiano del gioco da tavolo di The Witcher, sottotitolato “Il Gioco d’Avventura”, creato nel 2014 da Ignacy Trzewiczek – già autore del boardgame “Robinson Crusoe” e non solo – che porta quattro protagonisti della saga a vivere le loro avventure anche sui nostri tavoli, con un gioco da 2 a 4 giocatori. Preparate le armi e cercate di non soccombere al Fato Avverso, la missione che ci attende è lunga ma saprà ricompensarci a dovere.
The Witcher GdA è basato sullo svolgimento di alcune missioni, in linea con la filosofia del videogame e, aggiungerei, delle quest in generale tratte dal mondo dei giochi di ruolo. Ogni giocatore impersonerà uno dei quattro eroi della saga – per la precisione Geralt di Rivia il Witcher, Triss la Maga, Dandelion il Bardo e il Nano Yerpen – e, per assicurarsi la vittoria, dovrà completare tre missioni prima degli altri giocatori e, in ogni caso, guadagnare più Punti Vittoria degli altri. Infatti, una volta che il primo personaggio avrà concluso la sua terza missione, agli altri non resterà che un turno a testa per cercare di ribaltare il computo dei PV prima della conclusione della partita e il successivo conteggio. Come riuscire nello svolgimento delle missioni? Qui sta il bello. Il tabellone di gioco rappresenta la mappa di Nilfgaard, con raffigurate numerose città, le varie regioni e le strade che le collegano (a proposito, andate a vedere l’album sulla nostra pagina Facebook); ogni città riporta sotto di sé delle icone a forma di lente d’ingrandimento di colore diverso, ad indicare il colore dei segnalini che guadagneremo nel momento in cui arriveremo in città. Questi segnalini (rossi, blu o viola) ci serviranno per conquistare delle prove, ognuna delle quali può costare dai 3 ai 7 segnalini a seconda del personaggio e delle sue inclinazioni, che una volta ottenute vi permetteranno di risolvere la missione principale che sceglierete ad inizio partita e tutte le altre che sceglierete in seguito. Il meccanismo di base quindi è molto semplice, visto che si poggia sul concetto di viaggiare, conquistare segnalini (non solo viaggiando, ma ci torneremo fra un attimo) e quindi completare le missioni per guadagnare i famosi PV; ora però andiamo ad esaminare meglio cos’altro ci offre The Witcher Il Gioco d’Avventura.
“Sì, viaggiare” cantava Battisti, però in The Witcher GdA possiamo fare molto di più! Nella nostra scheda eroe sono descritte le cinque azioni che possiamo compiere – massimo due per turno, diverse tra loro:
- Viaggiare: potremo spostarci di una città e prendere il corrispondente segnalino indizio, oppure muoverci di due posizioni e prendere il segnalino ma, come malus, dover pescare una carta Fato Avverso
- Indagare: possiamo scegliere una carta indagine tra i tre diversi tipi presenti (Rossa – Conflitto, Viola – Diplomazia, Blu – Magia) per cercare di ottenere un segnalino del rispettivo colore; tenete conto che nei mazzi sono presenti delle carte “Contrattempo” che rallenteranno le vostre ricerche facendovi combattere oppure ferendovi, e che per completare delle indagini sarà richiesto uno spostamento verso un luogo ben preciso.
- Potenziarsi: si potranno pescare due carte dal personale mazzo di carte Potenziamento, sceglierne una per tenerla e mettere l’altra in fondo al mazzo; ogni personaggio ha potenziamenti che seguono le sue caratteristiche, quindi ad esempio Geralt avrà le pozioni e i segni Witcher, mentre Triss avrà incantesimi e oggetti magici.
- Abilità unica: ogni personaggio qui avrà una sua abilità peculiare. Geralt avrà Creare Pozioni con la quale può aumentare le sue scorte; Triss avrà Prepararsi con cui renderà attuabili i suoi incantesimi; Dandelion avrà Cantare con cui riceverà due monete d’oro e infine Yerpen avrà Impartire Ordini con cui utilizzerà due delle sue carte Compagno (il nano è l’unico ad avere con sé quattro compagni con cui avventurarsi in cerca di indizi e prove).
- Riposare: si potranno recuperare due ferite leggere oppure una grave.
Abbiamo visto quindi quante azioni abbiamo a nostra disposizione, e sarà fondamentale pianificare per bene la coppia di azioni da effettuare ogni turno; altre azioni, come ad esempio risolvere le missioni o scambiarsi oggetti e quant’altro con gli altri giocatori, sono gratuite e possono essere effettuate in qualsiasi momento del turno e in un qualsiasi numero. Occhio, però: sulla scheda eroe ogni azione, tranne Riposare, avrà un’icona con un cuore sullo spazio circolare che è utilizzato per mettere uno dei due segnalini azione in vostro possesso quando decidere di effettuala. Che significa? Ciò sta ad indicare che, in caso riceviate una ferita, dovrete apporre un segnalino ferita su quello spazio circolare, e quindi non potrete compiere più l’azione finché non vi curerete! Per fortuna potrete essere voi stessi a scegliere dove posizionare il segnalino ferita tra le quattro opzioni disponibili, quindi avrete modo di decidere di sacrificarne una piuttosto che un’altra, in attesa di tempi migliori per Riposare o per arrivare in una città dove vi curerete gratuitamente – un grande cuore rosso sotto il nome della città, sul tabellone, vi aiuterà subito ad individuarle. In The Witcher GdA non si muore, ma se subirete più di quattro segnalini ferita, ad ogni altro incidente perderete 2 PV dal vostro totale, che segnerete sul bordo del tabellone come capita spesso nei giochi da tavolo. Infine, sempre sulla scheda eroe, a lato dello spazio azione/cuore c’è un altro cerchietto con il disegno di un teschio, che indica lo spazio per il segnalino Fato Avverso, che vi costringerà a subire gli effetti di una carta Fato Avverso prima di eseguire la corrispettiva azione. Ma cosa sono le carte Fato Avverso, dato che ne abbiamo già parlato qui e anche nel titolo? Si tratta di un mazzo di carte, posizionato sul tabellone in maniera speculare rispetto al mazzo di carte Buona Sorte, che rappresenta un insieme di sciagure che possono cogliere i nostri eroi durante la loro avventura. Si può passare da un attacco di pestilenza che ferisce i giocatori all’attacco inaspettato di un gruppo di banditi che depreda le nostre risorse, dall’impossibilità di effettuare azioni per un turno fino alla perdita del nostro equipaggiamento, e così via. Durante il gioco saranno fin troppo numerose le occasioni in cui dovrete subire l’influsso di queste carte, e vi assicuro che a volte vi sentirete decisamente sfigati! D’altro canto, le meno numerose e più rare da ottenere carte Buona Sorte vi aiuteranno nel vostro percorso con diversi effetti benefici, sempre graditi. Ricordatevi, giocando a The Witcher, che la sfiga ci vede benissimo.
Le missioni, anch’esse divise per Conflitto, Diplomazia e Magia, sono fondamentalmente di due tipi: a volte dovrete sostanzialmente conquistare le prove e poi recarvi in un posto specifico, mentre altre volte dovrete combattere, ed a questo punto esaminiamo il sistema di combattimento e dei mostri di The Witcher GdA. Combatterete usando tre dadi comuni e uno o più dadi colorati secondo il rispettivo eroe (tre dadi rossi di Geralt, un dado blu di Triss, uno giallo di Yerpen e uno viola di Dandelion), e dovrete cercare, con un unico tiro – modificabile in parte dalle vostre abilità e da alcuni effetti di gioco – di superare sia il risultato di Spade che di Scudi riportate sul segnalino del nemico o sulla carta della missione. Risulta ovvio che Geralt è più adatto agli scontri, ed infatti le sue missioni sono votate al combattimento coi nemici più impegnativi, mentre gli altri personaggi cercheranno più spesso di schivare gli scontri oppure di volgerli a loro favore con altri mezzi. Questo però non succede con i mostri che affronterete utilizzando i segnalini oro, argento e bronzo: questi segnalini rappresentano dei mostri che ogni eroe può dover affrontare alla fine di ogni turno – perché ogni regione ha dei mostri che la infestano – e quindi può capitare di dover combattere contro pericolose creature anche con dei personaggi non così adatti. Non è impossibile sconfiggere i mostri, però, dalla nostra esperienza, abbiamo visto che non è facilissimo farlo, e a volte risulta un po’ frustrante dover combattere con qualcuno che non sia Geralt, spingendo gli altri personaggi a scegliere di subire una carta Fato Avverso piuttosto che impegnarsi nella sfida con i mostri, specie quelli di livello Oro e Argento. Ogni mostro (sia da segnalino che da missione) riporta gli effetti che seguiranno il fallimento o la riuscita dei tiri spada e/o scudo, quindi saprete già cosa vi succederà nella peggiore e nella migliore delle ipotesi, utile per prepararsi al meglio per affrontare lo scontro o gli esiti dello stesso. Conosci te stesso ma conosci anche il tuo nemico.
The Witcher Il Gioco d’Avventura è un titolo molto piacevole da giocare, che fa dell’ambientazione e delle meccaniche snelle ma efficaci i suoi maggiori punti di forza. Al di là dei momenti di fisiologica frustrazione in seguito agli scontri che, a volte, è impossibile vincere in partenza e della preponderanza, in alcuni momenti, degli effetti delle carte Fato Avverso, l’unica cosa che forse manca è l’interazione tra giocatori, che è limitata al momento in cui ci si trova nella stessa città ed è possibile completare le missioni di supporto presenti sulla carta dell’altro eroe in città, usando le proprie risorse per ottenere entrambi dei PV – ovviamente chi spende guadagnerà 6 PV, chi riceve l’aiuto solo 3 – e quindi cercare di instaurare un dialogo per assicurarsi dei favori o un aiuto anche in altri momenti del gioco. In due giocatori l’avventura è un po’ lenta a partire ma, non appena si inizia a carburare, il divertimento è assicurato. Gioco consigliato quindi a chi ama le atmosfere di The Witcher ma anche a chi ne è a digiuno, grazie al fatto che non è necessario conoscere più di tanto la storia della saga (che è comunque brevemente illustrata nei manuali di gioco); si tratta di un boardgame godibile da chiunque abbia voglia di atmosfere coinvolgenti e meccaniche non impegnative ma che comunque ti fanno accendere il cervello.
Menzione d’onore: no, nessuna scena di sesso tra Geralt e Triss questa volta. Pazienza.
Si ringrazia la Giochi Uniti per averci gentilmente fornito il materiale per questo articolo.