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Just Cause 3: la devastazione è servita!

Devastazione nei cieli di Just Cause 3

Devastazione nei cieli di Just Cause 3

Diciamolo subito: se vi piacciono i giochi realistici, Just Cause non è il franchise per voi; ma se amate gli action b-movie, le mega esplosioni, le scene d’azione con protagonisti che sfidano le leggi della fisica e le sceneggiature volutamente sopra le righe, allora Rico è il vostro uomo.

Confesso di non aver giocato i precedenti capitoli, ma la cultura sulla storia appresa da Wikipedia è sufficiente per godersi il titolo. Titolo che non getta fumo meglio occhi e si mostra dai primi istanti per quello che ha da offrire: pronti, via e siamo già in piedi su un aereo a devastare le torrette terra-aria a suon di bazooka.
Ancora pochi minuti e ci è subito chiaro il concept della serie: a metà strada tra Commando e Mission Impossible, Rico è l’eroe caciarone per eccellenza, con battute clichè al fulmicotone doppiate dal sempre magistrale Claudio Moneta, la cui voce profonda regala un livello di spessore aggiuntivo a questo eroe che prima spara e poi parla, prima fa esplodere una cisterna e poi discute dei massimi sistemi.

Chiaro che un gioco di questo tipo fa della libertà il suo punto di forza: con un’ampia mappa e dinamiche che ricordano Far Cry, ci troviamo tra le mani un gameplay non sempre solidissimo, ma con infinite possibilità e livelli di devastazione senza pari.
Tra i lati negativi posso dire che spesso ci si perde un po’ tra le cose da fare: per completare la liberazione dei villaggi, ad esempio, bisogna svolgere una serie di sotto compiti non evidenziati da un puntatore, e questo mi ha portato a girare avanti e indietro chiedendomi cosa dovessi fare, dove e come.
Ho trovato molto frammentato lo svolgimento del gioco, con molti (e lunghi) caricamenti tra una sequenza e l’altra e cut scene gustose ma spesso molto brevi che avevano solo lo scopo di introdurre la missione.
A mio avviso, però, la parte migliore risiede nel free roaming, complice una mappa enorme e la gran quantità di cose da fare (ovvero da distruggere), il tutto con una grafica (provata sulla mia One) davvero eccelsa e accompagnata da un comparto audio strepitoso.
Ho apprezzato in particolar modo il gusto nostrano dell’ambientazioni, con panorami che ricordano una via di mezzo tra le riviere liguri e quelle partenopee.
Anche l’antagonista, un dittatore mafiosuccolo in salsa italica, è davvero spassoso.

In conclusione posso dire che Just Cause 3 mi ha sorpreso in positivo: è divertente, ispirato, ricco di citazioni e momenti epici. Pochi fronzoli e tante munizioni: un giocone per passare davvero tante ore all’insegna del casino più sfrenato.

Grazie a Koch Media per avermi dato la possibilità di testarlo

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