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Angry Birds: quando avere l’uccello non basta

Immagino che in molti, come me, si siano divertiti a lanciare alterati pennuti contro suini verdi e malvagi nel videogioco della Rovio Entertainment.

La grande diffusione della saga videoludica e il successo dei simpatici personaggi piumati hanno fatto pensare a Sony di produrre una pellicola tratta dal gioco Angry Birds e di raccontare una storia con protagonisti Red (l’uccello/proiettile rosso) e i suoi simpatici comprimari. Ricordo che la prima cosa che mi chiesi, dopo aver visto il primo trailer, fu “come si fa a fare un intero film su uccelli sparati per mezzo di una fionda contro dei maiali?”. Evidentemente pecco di poca fantasia, perchè quello che credevo un ostacolo insormontabile non ha fermato, invece, Jon Vitti, che, convinto del fatto proprio, ha risolto il problema con una trama che, lo riconosco, nella sua semplicità risulta la soluzione migliore.

Sull’Isola degli Uccelli vivono tanti allegri e pacifici volatili (incapaci di volare); tra questi vi è, però, qualcuno che non viene accettato dagli altri: Red è un uccello scorbutico, irascibile e solitario, che non ama la compagnia degli altri e preferisce vivere fuori dal centro dell’Isola. Con i suoi sopracciglioni, viene facilmente e continuamente fatto oggetto di battute e il suo brutto carattere lo ha condotto spesso al cospetto dell’onorevole Peckinpah. Il giudice, sfinito dai continui rifiuti da parte di Red di comportarsi da bravo abitante dell’Isola, decide di comminargli la pena più grave di tutte… Un corso sulla gestione della rabbia!
Costretto a frequentare il corso, il protagonista farà la conoscenza di altri pennuti giudicati “problematici”. A cominciare dal superveloce Chuck, Red conoscerà tanti nuovi personaggi (tutti, ovviamente, ispirati ai vari proiettili utilizzabili nel corso dei capitoli videoludici), tra cui Bomb, un uccello a cui capita di esplodere nei momenti meno opportuni, e Terence, un grande e losco figuro.
All’arrivo di misteriosi visitatori, i maiali verdi, Red e i suoi nuovi compagni saranno gli unici a rendersi conto della minaccia e, inizialmente non creduti, dovranno salvare le uova e riportare la pace sull’Isola degli Uccelli.

Se, quindi, la trama non risulta poi così originale (dai, su… ammettiamolo), essa è comunque un ottimo stratagemma per portare sullo schermo una storia divertente e non pretenziosa e sfruttare nello stesso tempo un franchise ben collaudato e amato dai più.

Nonostante la scelta di relegare la fionda a una sorta di strizzatina d’occhio per i fan dei giochi, con una presenza davvero minima nello svolgimento della storia, i continui richiami e la presenza di molti dei personaggi presenti anche nel prodotto finlandese non possono che far sorridere (lascio a voi decidere se per simpatia o tenerezza nei confronti di un tentativo patetico) lo spettatore.
Purtroppo, anche se il film presenta dei tratti molto positivi, quali la realizzazione tecnica, con una cura molto minuziosa del dettaglio, devo dire di non essere rimasto particolarmente impressionato.
Certo, i 95 minuti passano velocemente e alcune trovate, come per esempio l’inserimento di Grande Aquila (che, per chi non se lo ricordasse, è il bonus presente nel gioco… Dai, quello che tu lanciavi una cosa e passava l’aquilona e wusssshhhhh… Dai…), sono buone e ben realizzate; tuttavia c’è da dire che, nel complesso, il film non fa ridere.
Le battute risultano spesso scontate o banali e, salvo rari momenti, ci si domanda del perchè di alcune delle cose che si stanno guardando.
Ovviamente, si invita a non prendere queste righe come oro colato, i pareri sono soggettivi ed è giusto così… E poi, che volete, siete comunque andati a vedere un film su degli uccelli sparati con una fionda, eh.

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