Ricordo benissimo, ancora oggi, quella mitica presentazione di Devolver Digital del Giugno 2022. Fu in quell’occasione che io e il buon Mentore fummo stregati dal primo trailer ufficiale di Skate Story. Nel corso di questi anni ho seguito con interesse e attenzione lo sviluppo di questo titolo e, finalmente, sono qui a raccontarti le mie impressioni sul gioco di skate targato Sam Eng. Senza girarci troppo intorno, ti dico che la mia attesa è stata ampiamente premiata. Il titolo mi ha convinto in ogni sua parte, rivelandosi un videogame di skate unico e personale.
Recensione
Ho avuto modo di testare a fondo Skate Story su Nintendo Switch 2. Presenta due settaggi grafici, chiamati Fidelity e Performance e, come sempre, la mia scelta è ricaduta su quest’ultimo. Nelle 6/7 ore necessarie per completare l’avventura, non ho mai incontrato alcun rallentamento, bug o crash. Ringrazio il publisher per avermi fornito un codice per la recensione.
Setting e trama
Piccola premessa: Skate Story punta moltissimo su un’estetica e un immaginario decisamente inusuale. Un mix folle, incredibilmente assurdo, con forti influenze Vapor e accostamenti di immagini e colori di Beefheartiana memoria. Pertanto non sorprenderti se ti dico che il personaggio principale è un demone fatto interamente di ‘vetro e dolore’ che ha fatto un patto col diavolo. Oggetto del contratto è la libertà del nostro skater infernale purché riesca a mangiare la luna dell’underworld. Motivo? Boh! Non farti domande e fattelo bastare!
Ciò che ho adorato di più di tutto il world building creato dallo sviluppatore è questa immagine farraginosa e profondamente burocratica dell’inferno. Una descrizione che i lettori di Dylan Dog già conoscono e che io ho personalmente sempre adorato. Nel corso dell’avventura farai la conoscenza di altri personaggi, tutti così inusuali e disturbanti da essere difficilmente descritti a parole.
L’opera è una di quelle esperienze che riesce a portare il medium videoludico, senza troppa difficoltà, nel mondo dell’arte pertanto è molto probabile che ogni giocatore interpreterà le vicende in maniera differente.
Gameplay
È facile paragonare Skate Story a Golf Club Wasteland. Entrambi i giochi, infatti, utilizzano uno sport come espediente ludico per raccontare un intreccio ben più profondo. Questo indie, però, nasconde sotto la sua pelle infernale un gioco di skateboarding davvero niente male!
In questa avventura, come avrai già capito, non ci sono competizione sportiva, medaglie da vincere o tornei in cui primeggiare. La presenza dello skate è a mio parere una grande metafora sulla libertà e forse sulla ribellione. È sicuramente vero, però, che il titolo offre tutti gli strumenti necessari per farti divertire su una tavola, sia che tu sia un esperto o alla tua prima esperienza con il genere. Gli svariati elementi di gameplay vengono offerti al giocatore passo dopo passo, praticamente fino alla fine dell’avventura. Il risultato è un gameplay fresco e innovativo, mai frustrante e soprattutto mai eccessivamente focalizzato sui trick come fine ultimo. Skate Story è divertente, dinamico e veloce in ogni sua parte e non punisce i giocatori poco interessati alla disciplina. Ho particolarmente apprezzato anche le boss fight che, tra l’altro, giovano immensamente del gran lavoro estetico e immaginifico già citato, oltre che della maestosa soundtrack di cui parlerò a breve. C’è anche spazio per personalizzare la propria fidata tavola con design acquistabili in game. Tra questi c’è un’autentica chicca per appassionati di giochi indie che non ti spoilerò (ma che ho crudelmente già rivelato a Kiarakala).
Un videogame con un gameplay perfetto quindi? Beh, io detesto le definizioni così oggettive (che, tra l’altro, mal si sposano con lo spirito di Nerdando). Di sicuro lo trovo ottimamente integrato nel prodotto e precisamente misurato per l’esperienza. Ho qualche dubbio solo sulla rigiocabilità dell’opera.
Comparto artistico (arte pura)
Molto di quanto già affermato nel capitolo sul Setting ovviamente ha apparecchiato per benino il discorso visuale. In Skate Story è difficile parlare di grafica senza trattare il tema stilistico/estetico che tanto importante è per un’opera così personale. Spero tanto che gli screenshot a corredo dell’articolo aiutino a quantomeno intuire la grandezza di quanto sviluppato dal developer. Il gioco è una continua carezza per gli occhi, oltre che una dichiarazione d’amore per la psichedelia e il surrealismo, non solo come estetica ma anche come movimento. Non troverai niente di così unico nel panorama AAA odierno e dovrai scavare a fondo nel mercato indie per scovare qualcosa di paragonabile a questo titolo.
Vogliamo parlare di musica? Oh boy… Che gran lavoro ha fatto Blood Cultures nell’assemblare una OST da urlo. Vi lascio il link di un album su Spotify, tanto per capirci. Una soundtrack decisamente sperimentale che spazia negli ambiti electro-pop più psichedelici e che è stata indubbiamente scritta tenendo ben in mente l’estetica di riferimento dell’avventura. Le tracce sono sempre perfettamente integrate a quanto proiettato su schermo sul piano emotivo e artistico. Molto spesso il beat segue anche giochi di luci ben visibili durante l’azione.
Sarà che su di me questa tipologia di espressione audio/visuale ha sempre avuto una grande presa, ma sfido chiunque a trovare un videogame più artisticamente impressionante di Skate Story. Non posso che alzarmi e applaudire il gran lavoro svolto da Sam Eng, anche e soprattutto in questo aspetto.
Versioni e prezzi
Skate Story è disponibile per PC (Windows e macOS su store digitale Steam), PlayStation 5 e Nintendo Switch 2. Presenta (per fortuna) una sola versione e, se volete, potete acquistare separatamente la sua bellissima colonna sonora. È proposto al prezzo, più che corretto, di € 19.99.
Concludendo
Skate Story è arrivato troppo tardi nell’anno per raccogliere gli award meritati. Personalmente, fosse uscito prima, mi avrebbe messo in forte crisi rispetto al mio personale Nerdando Awards, scontrandosi con titani del calibro di Donkey Kong Bananza e Hades 2. Questo dovrebbe dirla lunga su quanto ho apprezzato il lavoro svolto da Sam Eng. Un videogame sopraffino, personale, psichedelico e, per me, indimenticabile. Penso che l’unico modo per non apprezzarlo sia quello di non digerire il surrealismo. Altrimenti, corri a comprarlo!
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Nerdando in breve
Skate Story è un fantastico videogame di skate, surreale e psichedelico, sviluppato da Sam Eng e pubblicato da Devolver Digital.
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