#NerdandoConsiglia

#NerdandoConsiglia: Maggio 2022

Inizia la bella stagione, iniziano i primi caldi (maledizione, ndr) ma ciò che non smette mai è la nostra voglia di nerdare! Ed è per questo che do il via a questo bellissimo #NerdandoConsiglia di Maggio 2022!

Only Murders in the Building

Giakimo: Disney+ è tante cose ma ovviamente il pezzo grosso della sua offerta sono i contenuti della casa madre più Star Wars e Marvel Cinematic Universe. La cosa triste è che magari passano inosservati contenuti originali molto validi ma senza il brand giusto. È il caso di questa serie Only Murders in the Building, creata da Steve Martin e John Hoffman e disponibile da noi solo su Disney+.
La serie racconta le vicende di tre investigatori improvvisati che cercano di realizzare un podcast di true crime basandosi sulla morte di un uomo nel loro appartamento newyorkese, ritenuta accidentale dalla polizia ma non dal trio.
I tre protagonisti sono Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez. I primi due sono delle autentiche leggende della comicità americana, mentre la terza è sicuramente più nota ai più giovani per i tanti ruoli in orbita Disney Channel e per la sua carriera musicale. La serie si basa praticamente tutta sull’alchimia tra i tre protagonisti. E funziona alla grande. Sono un trio incredibile, sembrano lavorare insieme da una vita e si integrano perfettamente: Martin è un ex attore di telefilm solitario e cinico, Short è un regista teatrale fallito ma mega ottimista e sempre sgargiante, mentre Gomez è la giovane con street cred alla ricerca di risposte. Negli Usa si era pure vociferato che potessero condurre gli Oscar tutti insieme per quanto sono stati apprezzati.
Gli episodi sono dieci e sono tutti abbastanza brevi e raccontano con ritmo e ironia questo microcosmo newyorkese, uno di quei palazzi enormi e pieni di inquilini, con servizi di portineria e personaggi famosi. La storia si ingarbuglia presto ma senza perdersi, arrivando ad un finale coerente ma anche aperto – la seconda stagione dovrebbe uscire in estate. Confesso che anche se la storia fosse stata peggiore o sviluppata male la serie mi sarebbe comunque piaciuta perché i tre protagonisti sono talmente carismatici e divertenti che avrei visto altre dieci puntate di loro che fanno cose a caso.

Cip e Ciop agenti speciali

Cip e Ciop

Clack: Sono stata bambina negli anni Novanta e con Cip e Ciop agenti speciali ci sono letteralmente cresciuta. Avevo quindi grandissime aspettative per questo lungometraggio tutto dedicato agli scoiattolini, che si annunciava come qualcosa di originale, né un remake né un reboot. E le mie attese sono state perfettamente ripagate: Cip e Ciop agenti speciali è un film pensato per gli attuali trentenni, che potranno godersi le innumerevoli citazioni e dedicato ai bambini di ieri più che a quelli di oggi. E va benissimo così. Per un parere più articolato vi rimando alla recensione, qui mi limito a dirvi che dovete correre a guardarlo!

Grace and Frankie

Grace and Frankie

Clack: ogni cosa deve arrivare alla sua conclusione e, dopo 7 stagioni, è così anche per Grace and Frankie, la divertentissima serie Netflix che ha (insieme a The Kominski Method) trasformato il concetto di terza età sul piccolo schermo.
Interpretata da Jane Fonda (ma quanto la adoro) e Lily Tomlin, la serie era partita da una premessa più che originale: due anziane donne, che più diverse non si potrebbe, sono costrette a diventare improbabili coinquiline quando i rispettivi mariti annunciano di essersi sempre amati e decidono di sposarsi.
Da allora l’assortitissimo duo ne ha fatta di strada e su Netflix sono disponibili gli ultimi episodi in assoluto. E devo dirlo, mi mancheranno le loro strampalate avventure. Sto già pensando al rewatch!

Golf Club: Wasteland

Ayr: gli appassionati di videogame di tutto il mondo continuano inermi a vivere una primavera soporifera e quasi priva di grandi uscite AAA. Il gamer astuto fa di necessità virtù e approfitta di questo bonus di tempo per sfoltire la propria lista di arretrati. Il gamer ancora più scaltro, invece, aspetta il #NerdandoConsiglia di Maggio per suggere le raccomandazioni del mese, anche in tema di videogiochi.Di nuovo il mio contributo porta suggerirvi un videogame indie e, questa volta, non attingo dal mio programma Twitch ‘A Caccia di Indiezi’. Nelle ultime settimane, infatti, ho avuto la fortuna di giocare un videogame toccante, sognante e per moltissimi motivi unico: Golf Club: Wasteland. Uscito nel 2021 vi metterà nei panni di un astronauta di ritorno sulla Terra, ormai distrutta da catastrofi ecologiche, per giocare a golf. Avete capito bene, il nostro amato pianeta, nella rilettura di Demagog Studio, è un campo da golf per ricchi magnati annoiati.Giocare a Golf Club: Wasteland genera sensazioni contrastanti e stranianti. Cercare di arrivare alla buca nel minor numero di tiri possibili mentre si assiste al decadimento della natura dona allo stesso tempo pace e ansia. Il gameplay però rappresenta solo il pretesto per vivere i tormenti di Charlie (il protagonista) e, soprattutto, per godersi il fantastico sottofondo offerto da Radio Nostalgia from Mars. L’accompagnamento assicurato dalla calda voce del DJ e dalla sublime tracklist rappresenta il motivo per cui ho amato alla follia questo gioco. Il calmo presentatore dello show getterà luce sugli avvenimenti che hanno portato la Terra a tanta aridità e distruzione, intervistando superstiti e raccontando aneddoti passati.Donatevi un’emozione e giocate Golf Club: Wasteland.

Great Western Trail

Zeno2k: Questo mese mi sono dedicato al german più american che esista: Great Western Trail si mostra bellissimo in questa sua seconda edizione, con materiali ed illustrazioni che sono un vero piacere per gli occhi.
Il gioco è un gestionale in cui guidiamo mandrie di mucche, evitando i pericoli del percorso, fino al mercato per poi ripartire da capo.
C’è molto da gestire: mucche, edifici, lavoratori, ferrovia. Tutto più essere migliorato e lo spazio di manovra è semplicemente enorme: forse anche troppo, cercare di fare tutto ovviamente non è premiante, meglio concentrarsi su pochi potenziamenti.
Insalatona di punti? Alla fine sì, ma non è detto che sia sempre un male.

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