Film & Serie TV

Creature Commandos – Il VERO INIZIO dell’Universo DC di James Gunn

Creature Commandos

Articolo a cura di Antonio Petito che trovate qui
Instagramhttps://www.instagram.com/ilpetito
YouTubehttps://www.youtube.com/@ilpetito

Se pensavate che tutto sarebbe cominciato con Superman… siete già in ritardo.

Nel 2022 James Gunn – dopo averci dato The Suicide Squad (2021) e il suo spin off Peacemaker – diventa il nuovo boss creativo dell’universo DC. Una rivoluzione silenziosa, ma determinata: via i vecchi squilibri produttivi e creativi, dentro una visione personale, coerente, e soprattutto autoriale.
Nel mentre, è stato necessario liberarsi dei rimasugli dell’era precedente: The Flash, il sequel di Shazam (Fury of the Gods), Aquaman e il Regno Perduto. Tutti film girati prima del cambio di rotta, che hanno chiuso con più fatica e pernacchie di critica e pubblico che gloria, un’era piuttosto disordinata.

E mentre l’attenzione mediatica poco a poco si spostava sul prossimo grande evento – Superman, in arrivo a giorni con il lancio di David Corenswet e un sacco di responsabilità sulle spalle – il nuovo Universo condiviso targato DC… è già cominciato.

Con una serie animata.
Con protagonisti dei mostri.
Su YouTube.
Gratis.

È quindi arrivato il momento di scoprire se Creature Commandos è una partenza col piede giusto.

Mostri, traumi e un capitano senior: benvenuti nel team

Creature Commandos è una miniserie animata composta da sette episodi di circa 20 minuti, pubblicati direttamente sul canale YouTube di HBO Max, senza nessuna precedente distribuzione ufficiale in Italia. Un inizio clamorosamente low-profile, eppure fondamentale: si tratta infatti del primo progetto ufficiale del nuovo Universo DC targato Gunn e Safran.

La struttura vi suonerà familiare: un gruppo di disadattati, pericolosi, borderline – questa volta non per forza criminali, ma creature mostruose – viene assemblato dal governo per missioni moralmente discutibili.
A guidarli troviamo Rick Flag Senior, interpretato con incredibile carisma da Frank Grillo, attore di razza che Hollywood ha sempre trattato con una certa sufficienza.
Sì, è apparso nel Marvel Cinematic Universe (era Crossbones in The Winter Soldier e Civil War), ma come personaggio secondario e poco valorizzato. Invece qui finalmente trova spazio e dignità, trascinando la serie con una presenza da action hero consumato, sofferente e un cuore che emerge poco alla volta, seppur solo con la voce.
Chi lo ha visto in film come Boss Level, Cop Shop o la saga The Purge, sa che Grillo è uno di quelli bravi davvero. Qui lo si capisce ancora meglio, e a quasi 60 anni gli auguriamo di dimostrare tutta la sua grandezza.

Il resto del cast è da urlo: c’è David Harbour nei panni di un Frankenstein tormentato e scioccamente poetico, la solita Viola Davis nei panni di Amanda Waller, un Alan Tudyk sempre più sul pezzo e Sean Gunn che, oltre a dar vita a G.I. Robot, torna anche nei panni di Weasel, una Donnola più o meno antropomorfa -già vista brevemente in The Suicide Squad– capace di alternare momenti di puro delirio ad altri devastanti sul piano emotivo.
Sì, vi farà piangere. E come dicevo, è una donnola, probabilmente con la rabbia.
No, non sto scherzando.

Gunn al 100%: tra punk, violenza e (Gogol) Bordello

Creature Commandos è puro James Gunn distillato.
Tornano infatti l’ironia cinica e sopra le righe, la violenza grafica e assurda, la costruzione di dialoghi brillanti, e quella sua capacità unica di trasformare i reietti in eroi, i freak in famiglia, dando uno scopo e un posto nel mondo a chi proprio dal mondo ha subito il rifiuto più grande.

Il tutto condito -come da tradizione- da una colonna sonora pazzesca, che mescola punk, folk e caos creativo, dominata da pezzi adrenalinici dei Gogol Bordello, rendendo la scelta musicale non solo estetica, ma più identitaria, capace di accompagnare i momenti chiave della serie come un secondo narratore, infondendo anima e ritmo a ogni sequenza.

Lo stile visivo è un altro punto di forza: animazione 2D secca ed essenziale, con un’estetica che richiama i tempi d’oro di Cartoon Network, ma ricalibrata per un pubblico adulto e più avvezzo agli sbudellamenti.
Chi ha apprezzato Invincible su Prime Video si sentirà a casa ma con una marcia in più, perché qui il montaggio è una gioia per gli occhi: sperimentale, inventivo, sempre al servizio della narrazione e con delle transizioni temporali che il più delle volte lasciano lo spettatore piacevolmente spaesato, portandolo in un batter d’occhio dal passato al presente con una fluidità che raramente si vede.
Una regia animata che fa cose – e le fa benissimo.

I veri mostri sono là fuori

Come ogni opera scritta da Gunn, anche Creature Commandos ha una profondissima componente tematica, che in realtà è quasi sempre la stessa.

La narrazione presenta una struttura che alterna sapientemente momenti d’azione e flashback emozionali, costruendo un ritratto sfaccettato di ogni personaggio.
A differenza della Suicide Squad, i membri di questo team non sono (tutti) criminali per scelta: sono emarginati, creature diverse, costrette a vivere nell’ombra per via della loro natura, o degli eventi che li hanno portati ad essere ciò che sono.
Mostri, sì. Ma non malvagi.

Gunn ci guida attraverso il loro dolore, il loro senso di inadeguatezza e la loro lenta conquista di fiducia reciproca.
All’inizio ci sembreranno fastidiosi, strani, magari anche inquietanti. Ma col tempo – e qui sta la magia – cominceremo ad amarli.

Questa è la vera firma dell’Autore, ed è ciò che gli riesce meglio da circa vent’anni: dare un’anima a chi, normalmente, ne viene privato.
Guardate Guardiani della Galassia, Super, The Suicide Squad e la stessa Peacemaker: il fil rouge è sempre quello.

Una serie da vedere, e non solo per la continuity

Creature Commandos è un prodotto importante, e non lo è solo perché “introduce il nuovo universo DC”.
Lo è perché è una serie animata fatta con coraggio, identità e cuore, riuscendo a essere autoriale, eccessiva ed emozionante ma nonostante tutto, perfettamente bilanciata.

Se anche non facesse parte di un piano più grande, varrebbe la visione solo per la qualità tecnica, il tono narrativo e la direzione creativa.
Ma siccome è parte di quel piano – e getta i semi per Superman, per la stagione 2 di Peacemaker e per il nuovo corso DC – allora sì che diventa a maggior ragione una tappa obbligata.

Perché se l’universo di James Gunn sarà anche solo la metà coerente, folle e sentito tanto quanto questa serie…
Beh, stavolta potremmo crederci per davvero.

Vuoi chiacchierare e giocare con noi? Vienici a trovare sul nostro Server Discord e sul nostro Gruppo Telegram

Contenuti

To Top