#NerdandoConsiglia

#NerdandoConsiglia: Febbraio 2025

Che freddo in questo periodo, roba da non voler uscire di casa, cosa c’è quindi di più bello del nuovo, riscaldante #NerdandoConsiglia di Febbraio 2025? Venite a scoprire i consigli redazionali!

Shady Part of Me

Zeno2k: Passato un po’ in sordina, come spesso accade con i titoli indie, questo puzzle game approda su Game Pass e non me lo lascio sfuggire, perennemente a caccia di piccoli gioielli di creatività nascosti.

Meccaniche simili a Iris Fall, Shady Part of Me ci mette nei panni di una piccola bambina e della sua ombra, nel disperato tentativo di fuggire da un orfanotrofio in cui gli unici amici sono i libri, le favole e i sogni.

La piccola protagonista si scolla rapidamente dalla propria ombra e, seguita pari passo da una voce adulta che cerca di aiutarle, le due protagoniste affronteranno numerosi enigmi in cui dovranno aiutarsi l’un l’altra.

Per chi ha un po’ di conoscenza della psicanalisi junghiana non sarà sfuggito il potente parallelismo con gli archetipi del tribunale della mente. L’io bambina deve collaborare con la propria ombra, che qui si incarna e diventa palpabile, per potersi auto affermare e conquistare la propria libertà (l’autonomia) pur giudicata costantemente dalla voce fuori campo (il super-io?), che vuole comandare anche sulla sua parte inconscia: una voce che, suadente e leziosa, non perde occasione di giudicare, per metterci contro noi stessi e separare le nostre parti in pezzi più piccoli.

Qui la metafora si fa concreta, con un Io terrorizzato dalla luce e un’Ombra che invece ne ha bisogno per esistere, eppure rappresenta quella parte oscura con cui ognuno di noi deve imparare a convivere e con cui trovare la giusta sintesi per potersi affermare e vivere in serenità con tutte le sfumature del sé. Il crescendo di emozioni esplode in tutta la sua potenza nel metaforico livello finale, in cui siamo chiamati a interpretare la parte di noi stessi nel grande palcoscenico della vita, intrappolati in una vorticosa danza tra tesi e antitesi fino alla risoluzione della sintesi davanti al muto pubblico della nostra unica e personale comédie de l’art.

Giocatelo. Mi ringrazierete.

Slow Horses

Zeno2k: Il lato oscuro di James Bond.

Dopo decenni a brillare col mito degli agenti segreti inglesi in mente, ecco una bella doccia fredda grazie a questa serie TV di Apple in cui un monumentale Gary Oldman riesce a mostrare quanto è profonda la tana del bianconiglio.

E ne usciremo a dir poco disgustati.

Giochi di potere, doppi e tripli giochi, macchinazioni politiche e qualche soppressione di comodo per un’immagine tutto fuorché lusinghiera degli agenti al servizio segreto di sua maestà.

Forest Shuffle

Cavaliere: In Forest Shuffle, i giocatori caleranno carte dalla loro mano creando habitat partendo dagli alberi che attirano a sé gli animali. Il flusso di gioco è semplicissimo, anche se sono scarso a massimizzare le combo; quindi anche in questo caso vale l’avvertimento: “Le regole sono facili, ma giocarci bene no!”. Inoltre, una volta giocate le carte, Forest Shuffle fa proprio un effetto al tavolo con le bellissime illustrazioni dei vari faggi, cinghiali, volpi, farfalle ecc. ecc.

È localizzato da noi da Asmodee Italia, lo specifico visto che un minimo di testo c’è sulle carte e quindi non è indipendente dalla lingua.

Hats

Cavaliere: Al Partenoplay ho provato per la prima volta Hats, anch’esso gioco di carte e anche qui il flusso è semplicissimo: scambiare un cappello dalla nostra mano con uno tra i sei disponibili al centro del tavolo mettendolo davanti a noi.

La cosa particolare è che i punti si fanno grazie al valore delle carte a seconda di dove sono: sul tabellone centrale ci sono sei slot con i punteggi che vanno da uno a sei, su cui andranno sei carte in totale. Cioè a fine partita, se la carta blu sta sul 6 ognuna di essa varrà sei punti, mentre se non c’è sul tabellone? Zero, visto che questo numero moltiplicato con qualsiasi numero fa zero (su Nerdando facciamo cultura anche a ‘sto giro)!

La mia prima partita ad Hats l’ho giocata con una famiglia, la seconda tra noi dimostratori del Guiscardo. La cosa non scontata è che mi sono divertito in entrambi i casi.

Stray Dogs

Stray dogs

Cavaliere: Stray dogs è un ottimo fumetto autoconclusivo ad alta tensione pubblicato in Italia a fine gennaio. Non mi dilungo, visto che gli ho dedicato la mia recensione entusiasta in cui ho dovuto essere attento su come dire le cose senza spoilerare nulla visto che è un thriller. Quindi non è che poi mi faccio scappare qualcosa di troppo qui, visto che per me vale la pena leggerlo e non voglio rovinarvi nulla!

Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy

Kiarakala: Durante qualche puntata del Cabinato delle Curiosità ho spesso parlato della mia infanzia videoludica e del desiderio di rigiocare alcuni titoli, pertanto ho rispolverato il mio vecchio Nintendo 3DS e riavviato un titolo che avevo abbandonato perché non capivo bene l’inglese: Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy.

La saga di Phoenix Wright è ormai piuttosto conosciuta, ma se non sapete di cosa sto parlando lasciate che vi spieghi di che cosa si tratta.

In questo videogioco vestiamo i panni di un giovane avvocato che si chiama appunto Phoenix Wright, il quale dovrà indagare per trovare delle prove che possano scagionare i suoi clienti e difenderli con fermezza durante i processi. Potremmo definirlo un simulatore di processo, ma lo sconsiglierei come tecnica per imparare a fare l’avvocato, visto che il giudice fa un po’ come vuole e il sistema giudiziario Giappo-americano è diverso dal nostro e forse anche dalla realtà.

Durante gennaio e febbraio ho avuto modo di rigiocare e concludere il primo titolo della trilogia e ho capito perché è un gioco che può divertire ancora oggi.

In primis perché ha dei personaggi unici e non mi riferisco solo ai personaggi principali come Phoenix o il suo rivale Edgeworth, ma a tutte le persone che incontreremo nel gioco: i design sono particolari così come le espressioni facciali che fanno quando vengono smascherati.

Altro aspetto che ho potuto riscoprire e apprezzare grazie a una maggiore conoscenza della lingua inglese sono sicuramente i dialoghi e i giochi di parole che, per esempio, possiamo trovare anche all’interno dei nomi propri.

Infine, trovo che questa saga sia perfetta per chi ama gli enigmi e i misteri e vuole mettere alla prova il proprio cervello.

Purtroppo non è più possibile fare acquisti sull’Eshop del 3DS, ma è uscita una remastered della trilogia (purtroppo anche questa non tradotta in italiano) e potete trovarla su Steam se siete interessati a recuperare questa saga e anche le altre con gli altri celebri avvocati di casa Capcom.

M – Il figlio del secolo

Tencar: La miniserie di 8 puntate diretta da Joe Wright, scritta da Stefano Bises e Davide Serino e tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, mi ha sorpreso perché è riuscita a intrattenermi, grazie a una regia e fotografia spettacolari e all’immensa prova di Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini, facendomi fare un piccolo ripasso di storia e portandomi, ancora una volta, a farmi schifare un periodo storico che è stato terribile per il nostro Paese.

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