Giochi da tavolo

Kepler-3042 – Nuovo è meglio

Recensione

L’esplorazione dell’ignoto è da sempre il motore che ha spinto l’uomo ad uscire dalla sua comfort zone; una volta esplorato palmo a palmo il nostro pianeta, cosa c’è di meglio di alzare lo sguardo alle stelle e arrivare là dove nessuno è mai giunto prima? Questo impulso primordiale alla scoperta è da sempre fonte di grande ispirazione per qualsiasi medium, dal cinema, ai libri, alle serie TV. Il gioco da tavolo non è certo da meno.
Era il 2016 quando uscì la prima edizione di Kepler-3042, titolo per 1-4 persone creato da Simone Cerruti Sola.

A distanza di quasi 10 anni, grazie a Gate on Games, a cui dobbiamo la nostra copia per recensione, abbiamo la possibilità di intavolare nuovamente questo piccolo grande gioiello in una veste grafica completamente rinnovata. Quello che era il punto debole della prima edizione, quindi, è stato completamente rivisto e corretto, con illustrazioni accattivanti e token di alta qualità. Ricordate le astronavi a forma di stivale? Bene. Scordatele.

I più attenti di voi sapranno che questa nuova edizione era già disponibile da tempo in francese, Gate on Games si è fatta carico di localizzarla in italiano per renderla disponibile a chi l’ha sempre voluto e non ha mai avuto l’occasione di acquistarlo (magari proprio per la componentistica eccessivamente grezza o perché esaurito).

Dal momento che le meccaniche di gioco sono esattamente le stesse della prima edizione, per il regolamento e lo svolgimento della partita vi rimando ai due ottimi articoli del nostro Giando, che aveva sperimentato anche il prototipo nel lontano Play! di Modena del 2016.

In questo articolo, invece, troverete un’analisi dei nuovi materiali e, naturalmente, la mia imprescindibile ed insindacabile opinione sul titolo.

Materiali

All’interno della scatola troviamo:

  • 1 tabellone di gioco
  • 36 tessere Corpo celeste
  • 71 carte (58×88 mm)
  • 4 Plance Tecnologia
  • 4 Plance Azione
  • 4 Schede Riepilogo Pianeti
  • 24 Segnalini Medaglia
  • 1 Pedina conta-round
  • 1 segnalino Primo Giocatore
  • 48 Indicatori Nazione
  • 68 Cubetti Risorse
  • 4 Cubetti Azione
  • 12 Astronavi
  • 1 Blocchetto Segnapunti
  • 1 Regolamento

Come già detto in questo articolo ci concentreremo sugli elementi che contraddistinguono la nuova edizione, per cui prevalentemente l’impianto grafico e l’estetica del titolo. Ho davvero apprezzato la nuova veste, grazie alle illustrazioni di Kwanchai Moriya, Alan D’Amico e Paolo Vallerga
Ultimo, ma non per questo meno importante, il regolamento mantiene l’importante introduzione di Adrian Fartade: il celebre divulgatore scientifico illustra la plausibilità delle tecnologie mostrate nel titolo, ma non solo; l’introduzione chiosa con un’importante riflessione filosofica e sociale sull’esplorazione spaziale, che commenterò a breve.

Considerazioni

Kepler-3042 è sicuramente uno dei miei titoli preferiti, principalmente per la sua capacità di calarmi perfettamente nell’ambientazione dell’esplorazione spaziale, il tutto unito a meccaniche strette e sfidanti che costringono a pianificare la propria strategia passo per passo a causa delle risorse limitatissime di cui abbiamo a disposizione. Il fatto di partire con una quantità finita di risorse e nessuna possibilità di “farmarle” (e pochissime di riciclarle), rende questo titolo sicuramente complesso ma anche estremamente verosimile, soprattutto a fronte dei moltissimi giochi in cui invece le risorse sono virtualmente infinite.

Lo Spazio è un luogo maledettamente pericoloso e se mai la razza umana riuscirà a dedicarsi alla sua conquista, le logiche di produzione e riuso saranno davvero cruciali. Certo, un futuro alla Star Trek in cui tutto è lecito e se manca qualcosa basta replicarlo, è rosea e confortante. La realtà, invece, è molto più cruda e questo Kepler-3042 lo rende alla perfezione. La scarsità di risorse, condizione assolutamente reale e concreta, è un bel bagno di realtà. A questo, però, lo stesso Fartade sottolinea come non sia possibile evolversi nella ricerca spaziale se prima non ci saremo evoluti sul nostro pianeta, a partire dall’aver appianato contrasti e divisioni interne (dato che siamo tutti umani e che un solo pianeta abbiamo per vivere).

Per questa ragione in Kepler-3042 non ci sono eserciti o battaglie: la conquista avviene tramite la ricerca scientifica e il merito va giustamente a chi per primo l’ha raggiunta. Proprio in quest’ottica una delle meccaniche più belle del gioco: raggiunti i livelli più alti di evoluzione tecnologica, tutti i giocatori ne trarranno beneficio, perché verrà resa di dominio pubblico.
Stupendo.

L’altra considerazione è che per essere un gioco di quasi 10 anni Kepler-3042 non presta minimamente il fianco al tempo che passa, risultando ancora oggi estremamente godibile. Certo non è un gioco per tutti, ma a fronte di un regolamento che sembra troppo complesso, in realtà le meccaniche si acquisiscono rapidamente. Il difficile viene dopo.
Insomma: passano gli anni, ma ci sono alcuni titoli che sanno invecchiare molto bene (un po’ come me), e questo è uno di quelli.

Kepler-3042 è disponibile sul sito di DungeonDice al prezzo di 49,99 Euro.

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Nerdando in breve

Kepler-3042 è la nuova edizione con veste grafica rinnovata del celebre titolo di esplorazione spaziale.

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