Incredibilmente, è passato un altro anno e io sono ancora qua a raccontarvi di come la redazione più bella del 2025 sia pronta a regalarvi un ottimo #NerdandoConsiglia di Gennaio 2025!
On Your Tail
NoOrdinaryLuca: Per provare a scaldarmi nelle gelide serate di questo gennaio, ho deciso di fare un viaggio virtuale a Borgo Marina, la tranquilla cittadina ligure che fa da palcoscenico alle vicende di On Your Tail. A metà tra un life-sim e un gioco investigativo, l’opera degli italianissimi Memorable Games mi sta decisamente intrigando: nei panni di Diana, una scrittrice in erba nel pieno di una crisi creativa, ci ritroviamo a vivere una vacanza in un paesino liberamente ispirato ai paesaggi della Liguria, nel quale però stanno accadendo alcuni furti misteriosi. Diana decide allora di iniziare ad indagare su tali misfatti, imparando a conoscere non solo i luoghi di Borgo Marina, ma anche i suoi abitanti, con cui iniziare a stringere delle amicizie. L’avventura si svolge in ambientazioni 3d molto ben realizzate, con uno stile grafico accattivante, all’interno delle quali ci viene richiesto di investigare scene del crimine per formulare le nostre deduzioni e riuscire a risolvere i misteri che stanno interessando la cittadina.
Non sono ancora giunto alla conclusione della storia, ma sono rimasto catturato da questo gioco fin dalle prime battute, grazie ad una storia ben scritta, un comparto grafico molto curato e alcune interessanti trovate di gameplay, come, la Chronolente, che permette alla protagonista di vedere alcune scene nel passato, per capire ciò che è cambiato.
Alan Wake II
Zeno2k: Semplicemente monumentale: la capacità di scrittura di Remedy è da sempre uno dei grandissimi punti di forza di questo studio, capace di colmare anche imprecisioni o sbavature di gameplay. Ricordo con piacere Quantum Break, una vera esperienza multimediale dove serie TV e videogame diventano un tutt’uno inscindibile. Impossibile non menzionare anche Control, sebbene giunto alla fine io decisamente non abbia capito a cosa ho giocato.
Ma torniamo all’attesissimo Alan Wake II: divorai il primo capitolo, amando alla follia il sentore Kinghiano, l’ambientazione alla Twin Peaks e la struttura a serie TV (grazie anche ad una colonna sonora superlativa). Ho sperato per anni di vedere un seguito nonostante la cancellazione del progetto e qualche indizio (ricordate il video con l’avviso dello “scrittore scomparso” alle spalle di Sam Lake, nei panni dell’agente Casey -e nessuno mi leva dalla testa che si tratterebbe in realtà del mitico Max Payne se solo il nome non fosse detenuto da Rockstar Games-?) mi aveva fatto ben sperare, ma il prodotto giusto a fine 2024 ha superato davvero ogni aspettativa.
A fronte di una grafica ispirata, una colonna sonora incredibile e un gameplay non sempre perfetto, abbiamo una sceneggiatura che meriterebbe la creazione di una categoria agli Oscar solo per poterglielo consegnare.
Un videogame che è un film che è un libro che è un talk show (e potrei andare avanti) dove persone, personaggi e attori continuano a fondersi gli uni con gli altri senza soluzione di continuità. Dove realtà e finzione si scambiano continuamente di posto e dove la finzione è spesso più reale e concreta del mondo vero.
Aggiungete migliaia di dettagli, di camei, di informazioni sparse che rendono il giocare ad Alan Wake II un’esperienza totalizzante, a volte dolorosa e sofferta.
Impossibile elencare le cose che più mi hanno colpito senza spoilerare nulla, ma lasciatemi lanciare un paio di indizi: tutti i giochi Remedy condividono lo stesso universo narrativo, ormai è cosa certa: qui troveremo davvero tante, tante cose (e persone) che gli appassionati dei loro titoli riconosceranno.
Secondo: Old Gods of Asgard. Non dico altro se non che qui c’è anche molto da ascoltare oltre che da vedere (sono totalmente d’accordo, musica incredibile ndGiando). Che volete di più da un gioco che ha una colonna sonora originale i cui testi sono un messaggio per il protagonista (e quindi per il giocatore), che afferiscono alla trama e il cui album finisce nella (vera) top 10 di iTunes?
Fatevi un regalo: giocatelo. E giocatelo senza guide e spoiler.
Mi ringrazierete.
No Pasaran!
Cavaliere: Uno dei giochi da tavolo in cui ho più partite negli ultimi mesi è certamente No Pasaran!. Su Board Game Arena ho passato partite a resistere letteralmente da solo, visto che si gioca in solitario, contro i Franchisti impersonando la resistenza fatta da gente comune contro un esercito vero e proprio. Ho cercato di resistere il più possibile e non farli passare, ma No Pasaran! è bello difficile visto che nella realtà poi Francisco Franco ha vinto. Un ottimo gioco da tavolo se apprezzate i solitari, la storia e titoli volutamente sbilanciati.
Cyberpunk: Edgerunners
Cavaliere: Alla fine ho recuperato questa miniserie in due giorni. La consiglio a chi ama l’estetica Cyberpunk o l’immaginario creato dal GDR e dal videogioco. Cyberpunk: Edgerunners è un mix di colori, luci, sangue, politica e tanto altro tutto insieme. Ottimo colpo messo a segno da Studio Trigger e da Netflix! (Confermo! ndGiando)
Donne, Madonne, Mercanti e Cavalieri – Sei storie medievali
Cavaliere: Barbero dà voce a sei persone del Medioevo contestualizzando le loro vite e idee. Questo libro offre una prospettiva molto contemporanea, cioè la storia vista attraverso lo sguardo delle persone che l’hanno vissuta. Trattandosi di Barbero si nota il suo tocco che rende la narrazione scorrevole e “pop”. L’ho ascoltato tramite Audible.
Superhot
Cavaliere: È lo sparatutto più innovativo a cui ho giocato negli ultimi anni! Così mi hanno detto di dire! Ha l’identikit dei giochi come piacciono a me: un’idea geniale implementata perfettamente e senza allungamenti di brodo! Non mi dilungo visto che su Nerdando c’è una approfondita recensione!
Severance – Scissione
Kiarakala: Dopo un lutto importante o un evento traumatico è sempre difficile riprendere in mano la propria vita e soprattutto tornare a lavoro. Ma cosa accadrebbe se scindessimo la nostra mente e creassimo una versione alternativa di noi che non ha alcuna memoria di chi siamo e che lavori al posto nostro? Questo è possibile in Severance, serie su Apple TV+ di cui è appena uscita la seconda stagione.
Alla calma piatta della monotonia del lavoro di ufficio si intervallano momenti adrenalinici, dove suspense e mistero vi attanagliano allo schermo.
Nel cast troviamo attori di grande talento come Adam Scott, Christopher Walken e Patricia Arquette e sapete chi è il regista e produttore di questa serie? Un insospettabile Ben Stiller, che si rivela un abile regista.
Severance è un The Office dove i capi sono inquietanti e per nulla divertenti e la comicità è sostituita dal dramma e dal mistero. Se siete a corto di serie TV in cui fare congetture per scoprire la verità, Severance fa al caso vostro.
ACAB: La serie
Tencar: Avevo visto con interesse il film e adesso, a distanza di 13 anni, ho visto con interesse anche la serie sequel Netflix di sei puntate dedicata a una squadra del reparto mobile di Roma composta da individui che cercano di tirare avanti nonostante abbiano delle vite parecchio problematiche.
Credo che vi farà parecchio incazzare, qualsiasi siano le vostre opinioni sulle forze dell’ordine e, proprio per questo, vi suggerisco di vederla.
Come al solito, Marco Giallini è immenso.
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