Novembre è sempre un mese di passaggio a cavallo tra Lucca e Natale, ma noi non ci perdiamo d’animo e vi regaliamo consigli e saggezza con il #NerdandoConsiglia di Novembre 2024!
Agatha All Along
KiaraKala: Considerata da Variety “la serie Marvel più ‘gay’ di tutte”, Agatha All Along non è semplice queer baiting, ma un prodotto che ammalia lo spettatore come se fosse davvero sotto un incantesimo.
Disney ci riporta a Westview, stesso set di WandaVision, dove però è ora Agatha, soprattutto grazie all’interpretazione di Kathryn Hahn, a dominare la scena. Un personaggio dalla morale discutibile, ma a cui non si riesce a resistere e si finisce per supportarla in qualche modo. Una serie capace di mescolare magia, mistero e comicità e un cast perfetto, dove spiccano i nomi di Patty LuPone e Aubrey Plaza. Se amate le storie di streghe e l’esoterismo non potete non guardarla e seguire anche voi La Strada delle Streghe.
Il Buco – Capitolo 2
Zeno2k: Il primo capitolo, disponibile su Netflix assieme al seguito, mi aveva lasciato intrigato e deluso. Intrigato perché il concetto di base, e la metafora che sottostava, era davvero vincente. Tuttavia il finale lasciava troppi interrogativi e poche risposte. Va bene l’apertura alla libera interpretazione, ma così era troppo.
Mi sono quindi avvicinato al secondo capitolo speranzoso e titubante: nonostante siano passati tanti anni, brucia ancora la delusione per la saga di The Cube. Tanto conturbante il primo, mandato poi completamente in vacca dai seguiti.
Ci ho messo un attimo ad elaborare, ma alla fine questo secondo capitolo mi è piaciuto. Senza spoilerare, e grazie alle interpretazioni davvero convincenti dei protagonisti (tra cui compare una vecchia conoscenza nerd), devo dire che molte delle domande hanno avuto finalmente risposta (o più che altro conferma).
Il finale resta aperto e con alcune possibili interpretazioni, ma molto meno sibillino del precedente e con una chiarissimo messaggio sociale che riflette molti degli orrori (veri, reali) che abbiamo quotidianamente davanti agli occhi.
La speranza, in soldoni, è solo riponibile in quella precisa “cosa“. E dalla prigione che ci costruiamo attorno da soli, ovviamente, non c’è possibilità di fuga.
Horizon Forbidden West: Burning Shores
Zeno2k: Ho recuperato il DLC di Horizon Forbidden West con clamoroso ritardo, ma finalmente sono potuto tornare a vivere un altro pezzo delle avventure di Aloy.
Che io sia innamorato pazzo di lei fin dai tempi del primo gioco non è un mistero, basta guardare quanta roba io abbia in casa dedicata ad Aloy, e devo dire che questo DLC aggiunge una bella fetta di storia e di spessore al personaggio.
Nel DLC la vediamo spostarsi nella zona di Los Angeles a caccia di uno Zenith superstite: Walter Londra. Questi sta combattendo una personale battaglia contro Nemesi e lo fa a modo suo, coinvolgendo i malaugurati Quen che si sono trovati sulla sua strada.
Giunta sul posto, Aloy farà la conoscenza di Seyka, una Quen che sta vivendo un momento di profonda rottura con il suo popolo e le sue tradizioni. Questo essere così vicina ad Aloy nel sentirsi entrambe ripudiate da quella che consideravano “casa” farà sì di avvicinarle sempre più fino a sfaccettature del tutto inedite per quanto riguarda la nostra protagonista, a cui gli sviluppatori non hanno dato chance di “romance” durante i due giochi.
Una scelta a mio avviso estremamente ponderata, perfettamente razionale nell’economia della storia narrata e della personalità di Aloy. Aggiungendo questo pezzo al suo intricato puzzle, acquisisce una maggiore rotondità che la rende quasi perfetta (per quanto possa esserlo un personaggio fittizio).
A coronare il tutto: un doppiaggio italiano superlativo che alla voce di Martina Felli (V, Zelda) su Aloy aggiunge quella di Emanuela Ionica (Vaiana, Zendaya) su Seika.
Tornando al DLC: nuove macchine, nuove missioni, nuovi collezionabili e nuove attrezzature che ben si incastrano con la trama di base. A mio avviso un DLC fondamentale per chiudere il cerchio nell’attesa (spasmodica) di un seguito che comunque si farà aspettare troppo (almeno da me).
The Vale of Eternity
Cavaliere: Nello scorso #Nerdandoconsiglia ho inserito Faraway, mentre questo mese ti porto The Vale of Eternity. Questi due giochi da tavolo hanno in comune il fatto che sono presenti su BGA e quindi è facile giocarci agilmente partite su partite. Ma soprattutto hanno in comune il fatto che il mio buon amico Tore, da oggi denominato SpacciaTore LUDICO, arriva con un nuovo titolo al Guiscardo, l’associazione ludica di cui faccio parte, e riesce a far appassionare tutti a nuovi giochi. Sono curioso di vedere quale sarà la sua sorpresa di dicembre!
In pratica ad inizio round ogni giocatore prenota due carte e può prenderle o venderle, poi potrà giocarle per farle “scombare” tra loro e fare più punti degli altri! The Vale of Eternity è un ottimo gioco di carte, anche economico per i prezzi medi dei giochi da tavolo, ed è pubblicato in italiano!
Hadrian’s Wall
Cavaliere: Ho dedicato un Dizionario del Meeple ai Roll and Write dicendoti che in genere sono giochi da tavolo economici e adatti a tutti. Hadrian’s Wall, giocabile anche su BGA, ne è l’eccezione in quanto ha un impatto bello tosto, vomitandoci addosso una quantità incredibile di simboli e possibilità. Se sei un giocatore esperto e ti piacciono i Roll and Write per me ne vale la pena.
Atlante dei Giochi da Tavolo
Cavaliere: Atlante dei giochi da tavolo è un libro coraggioso, visto il tema di nicchia. In soldoni illustra seicento titoli significativi selezionati per il loro successo, in quanto innovatori o grandi classici. Lo consiglio in particolar modo ai giocatori curiosi, soprattutto neofiti. Non mi dilungo visto che ne ho parlato nella mia recensione.
The Mandalorian
Cavaliere: Che dire: un’ottima serie in tutte le tre stagioni (più una). Non sono impazzito: intendo dire che tra le seconda e terza stagione di The Mandalorian va visto un determinato prodotto che qui non ti spoilero. Si tratta di Star Wars e quindi che fai, non ci metti uno spin off semi-obbligatorio?
Il consiglio vale anche per chi è rimasto deluso dall’ultima trilogia come il sottoscritto.
Baldur’s Gate 3
Mik: Ebbene: io (sì, proprio io!) non l’avevo ancora giocato (vergognati un po’, ndGiando). Un po’ perché nel 2023 ho recuperato i primi due titoli (STRA-CON-SI-GLIA-TI-SSI-MI!) e un po’ perché non ero nella condizione di iniziare un gioco che avrei giocato per mesi senza sosta.
Mi conosco, volevo godermelo e quel momento è finalmente arrivato.
E che vi devo dire, oltre consigliarvelo?
Beh, per prima cosa, è a oggi forse il miglior medium per avvicinarsi un pochino al mondo del GdR – anche se, capiamoci, sono due cose ben diverse. E poi, per un gran fan del fantasy e del medievale, ora come ora, credo sia la migliore alternativa possibile.
Ma dove lo trovate un gioco in cui se castate “Speak with animals” e parlate con una capra, scoprite che in realtà è un R… *Si ferma* no, scusate, odio spoilerare. Mi limiterò a dire che il gioco è ricco, denso e pieno di piccole sottigliezze che ti fanno capire quanto l’opera sia una lettera d’Amore per il mondo di DnD.
Sono ancora al primo atto, dopo 23 ore di gioco ma questo mese non posso che consigliarvelo… Vediamo se finirà nella mia lista dei giochi preferiti giocati quest’anno! 😀
Ora scusatemi ma ho perso già troppo tempo lontano dalle mie romance e il mio Tiefling Ladro Arcane Trickster.
Inscryption
Ayr: Sono anni che Inscryption è presente nelle mie varie wishlist, in attesa dell’offerta giusta. A partire dalla data della sua pubblicazione in poi, entusiastiche recensioni a parte, questo indie game mi è stato consigliato svariate volte. Chiunque ha avuto modo di giocarlo fino in fondo me ne ha sempre parlato in termini super positivi. Inscryption è stato da poco inserito nella ludoteca Game Pass e mi sono bastati 10 minuti per innamorarmene. Non mi basterà una vita, però, per dimenticarmene e lo considererò per sempre uno dei più belli, creativi e coinvolgenti videogame di sempre.
Parlare di Inscryption è davvero difficile, soprattutto perché la sua forza sta non solo nelle vibes che crea ma, soprattutto, nell’evoluzione del suo intreccio. Posso tranquillamente affermare, però, che lo strato superficiale di questo grandioso indie vi darà l’illusione di avere a che fare con un divertente gioco di carte roguelite. Il giocatore che però sarà capace di superare le prime 4/5 ore si immergerà in qualcosa che, francamente, non ha termini di paragone e che rende Inscryption un gioco unico ed indimenticabile. Provatelo, non ve ne pentirete.
Dandadan
Tencar: DanDaDan ha saputo conquistarmi inizialmente per l’ironia e il linguaggio utilizzati e poi, successivamente, per la piega che la storia ha preso e, infine, grazie alla settima puntata che mi ha devastato.
E pensare che sembrava un semplice anime su due liceali appassionati di occulto e alieni che invece, fin dai primi minuti, diventa un qualcosa di incredibile.
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