A cavallo tra l’inizio del millennio e la metà degli anni ’10 è esistita una delle mie software house preferite. Si chiamava Rockstar ed era capace di sfornare, a cadenza quasi annuale, videogiochi tuttora reputati magnifici. Poi qualcosa si è inceppato e la mia stima per la sussidiaria di Take-Two Interactive è scemata. In quell’epoca gloriosa, fatta di sperimentazioni e videogame che hanno re-inventato interi generi, Red Dead Redemption rappresenta, a mio parere assieme a GTA IV, l’apice dell’espressione del talento di Dan Hauser e Co. Per ben 14 anni i giocatori PC sono rimasti orfani di un’edizione nativa dell’action-adventure Western, solleticati da false speranze e rumor selvaggi. Siamo nel 2024 e, che ci crediate o no, Rockstar ha pubblicato Red Dead Redemption, il primo, avete capito bene, su PC. Non si tratta del tanto chiacchierato remake ma del port PC del capolavoro del 2010.
Ringrazio l’editore per la copia inviatami.
Recensione
Ho avuto la fortuna di testare a lungo Red Dead Redemption su PC riscattando un codice recensione su Steam. Ho un pc di fascia media/bassa (monta una 2600 super) ma il gioco non è particolarmente esoso. Senza troppi problemi sono riuscito a godermelo con dettagli ultra a 60 fps in risoluzione 1920 x 1080. Ho inoltre provato il gioco su Steam Deck dove l’unico neo è il dover passare per l’odioso launcher proprietario Rockstar. Il gioco, sulla piccola console Valve, se settato a dettagli medi, tiene tranquillamente i 60 fps. Bisogna precisare la presenza, nel pacchetto di Undead Nightmare, divertentissimo DLC a tema zombie che garantisce ulteriori ore di gioco. Ma perché Rockstar non punta più su questi bellissimo DLC offline (ricordate quei capolavori di Liberty City Stories per GTA IV)?
Il videogame originale
Ho passato centinaia di ore in compagnia di Red Dead Redemption su Xbox 360. Chi ha potuto goderselo su console all’epoca ne porta tuttora, ne sono sicuro, un fantastico ricordo. Le recensioni lo premiarono per la sua avvincente trama, gameplay veloce e oliato e la cura del dettaglio di quello che, all’epoca, sembrava un immenso open-world. Nonostante siano passati così tanti anni, il gioco è, a mio parere, invecchiato alla grande. Io lo preferisco di gran lunga al seguito che ritengo sia stato appesantito inutilmente da una trama eccessivamente diluita, attività secondarie molto più noiose e, in generale, una lentezza francamente inaccettabile. Sia ben chiaro, io stesso ho apprezzato in larga parte l’avventura di Arthur Morgan. Però, a mio parere, impallidisce di fronte al primo Red Dead Redemption che vanta un perfetto bilanciamento tra divertimento e immersione.
Il videogame segue le orme del mai dimenticato John Marston ed è ambientato nel 1911. L’antieroe protagonista del titolo è costretto dal governo a rintracciare e catturare tre ex membri della banda di cui faceva parte. Tutto ciò per salvare la sua famiglia, presa in ostaggio.
Tra una cavalcata e l’altra ci si troverà spesso in scontri a fuoco all’ultimo sangue dove, tuttora, si può apprezzare l’estrema fluidità e la vocazione al divertimento del gioco. Red Dead Redemption, per via anche di una trama più compressa e veloce rispetto al (soporifero) seguito, non mi ha annoiato mai. È permeato di tutta quella serie di accortezze, rintracciabili nei giochi Rockstar dell’epoca, che tuttora adoro e che spero di cuore ritroveremo, in futuro, in GTA 6. A distanza di così tanti anni, si può ancora usare, senza paura di sbagliarsi, la parola capolavoro.
Una nuova edizione?
Purtroppo no, non siamo di fronte ad una nuova edizione. Vale la pena reiterarlo visto che gli appassionati di tutto il mondo, per mesi, sono stati bombardati dai rumor più disparati. C’è stato un periodo in cui era dato, quasi per certo, il completo remake di Red Dead Redemption. E invece no, ci troviamo di fronte al banale port PC di un videogame pubblicato originariamente nel 2010. Certo, sono presenti delle accortezze che renderanno più accettabile tale operazione per i giocatori odierni. Il gioco è infatti lanciabile a 4K e si può godere di un framerate che, potendoselo permettere, arriva ai 144fps. È presente il supporto ai monitor ultra wide (e super ultra wide) e la piena compatibilità con HDR10. I settaggi grafici permettono un’ampia personalizzazione dell’esperienza e sono inoltre presenti tecnologie di upscaling come Nvidia DLSS 3.7 e AMD FSR 3.0. Ancora una volta voglio rimarcare la necessità di dover installare un odioso launcher aggiuntivo.
Ok, ci sono piccoli aggiornamenti tecnici quindi. Ma il gioco non cambia? Tutto qui? Tutto qui. E badate bene che per assicurarvi una copia per PC di Red Dead Redemption + Undead Nightmare dovrete sborsare la cifra di ben 50 €. Ciò che fa più ridere è che nei giorni della pubblicazione del gioco, Red Dead Redemption 2, titolo molto più recente e tecnicamente avanzato, era acquistabile a circa 20 €, in sconto. Questo la dice lunga su quanto balzana e immotivata sia stata la scelta di proporre un gioco di 14 anni fa a un prezzo così alto.
Contenuti e piattaforme
Per fortuna l’edizione PC di Red Dead Redemption è una sola e non sono presenti altri tipi di bundle più costosi. Come dicevo, al prezzo di 49.99 € vi assicurerete una copia della campagna originale e quella del DLC zombiesco intitolato Undead Nightmare. Potrete acquistare il titolo su Steam, Epic Games Store e il negozio digitale proprietario di Rockstar.
Nerdando in breve
Red Dead Redemption (al contrario del seguito) è uno dei miei videogiochi preferiti di sempre. Ritengo che, nonostante abbia 14 anni, sia invecchiato benissimo e sia perfettamente in grado di divertire anche il videogiocatore odierno. Detto ciò, proporre a un prezzo così alto un port per PC dello stesso, è un po’ troppo. Se non l’avete ancora giocato, è ovvio che vi consiglio, prima o poi, di acquistarlo. Dato che avete aspettato 14 anni, però, magari attendete un altro pochino e prendetelo quando sarà in sconto.
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