Giochi da tavolo

Beyond the Horizon – Esplora, ricerca, sviluppa, evolvi

Recensione

Se siete appassionati di gioco da tavolo esplorativo, evolutivo, interattivo e magari spaziale, sicuramente c’è un nome che vi sale alla memoria, Beyond the Sun, sia per le sue meccaniche quasi perfette che per la componentistica spartana (oltre che per il suo prezzo spropositato).
Dopo tanta attesa, il titolo in questione viene ripensato, ingrandito, rivestito e calato nel mondo del passato invece che del futuro: eccovi l’attesissimo Beyond the Horizon.
L’abbiamo provato per voi, ed ecco le nostre impressioni.

Meccaniche

Dennis K. Chan, Adam Hill, Ben Pinchback, Matt Riddle danno vita ad un titolo complesso e sfaccettato, profondamente articolato e che richiede tantissima pianificazione e strategia. Per le regole di base voglio rimandarvi all’articolo dell’ottimo Jedi.lord su Beyond the Sun perché di fatto troviamo le stesse identiche meccaniche su quanto riguarda il tabellone delle tecnologie da ricercare, così come i tracciati evoluzione e meccaniche delle azioni.

In questo articolo voglio invece concentrarmi sulle differenze rispetto al predecessore e sulle sensazioni che regala intavolarlo.
Iniziamo con l’ambientazione che riporta indietro nel tempo le lancette della storia umana. Un po’ come in Civilization o Age of Empires partiamo dalla “culla della civiltà”: un’area rurale molto contenuta nella quale gli uomini muovono i primi passi verso il progresso, tanto tecnologico quando sociale.

Cominciamo con le carte “governo“, diverse per ogni giocatore per una asimmetria pronunciata. Il governo, a sua volta evolvibile grazie al tracciato Infrastruttura, fornisce al giocatore abilità uniche e vantaggi strategici. I giocatori hanno accesso all’abilità permanente del Dispotismo fin dall’inizio della partita. Man mano che i giocatori avanzano sul tracciato, il loro governo si evolverà e potranno attivare l’abilità permanente della Teocrazia, quindi il bonus Monarchia e infine a Democrazia che fornisce grandi quantità di punti vittoria.

Le azioni consentono di ricercare tecnologie che, a partire dal secondo livello in poi, daranno accesso a carte “leader” con bonus immediati per il giocatore che per primo avrà sbloccato quella tecnologia. A differenza del vecchio titolo, le scoperte di quarto livello sono visibili fin da subito per dare una maggior profondità alla strategia di gioco.
Ma veniamo alla parte del leone: l’esplorazione. Ricordate i concetti di maggioranza con i cubi che rappresentano navi spaziali di potere crescente? Bene: rimbocchiamoci le maniche perché ora si fa sul serio.

Al centro della nostra plancia abbiamo la popolazione della nostra civiltà: gli abitanti sono tanto i coloni quanto i militari, a seconda delle nostre mire esplorative ed espansionistiche. Partendo dalla nostra tessera Territorio Iniziale, potremo far spostare i coloni di esagono in esagono, e spostandoli oltre i confini delle tessere già scoperte, ne aggiungeremo di nuove, estratte causalmente.
Occupando una nuova tessera otterremo un bonus immediato e se il nostro colono avrà la “forza” sufficiente, potremo insediarci e fondare un villaggio. Azione che, ovviamente, costerà il colono (che tornerà sulla plancia) ma che ci darà un bonus per l’azione. Ma non avremo solo “coloni” a girare nella mappa modulare ma anche soldati che, anch’essi se dotati di forza sufficiente, potranno “fortificare” il villaggio (nostro o di altri giocatori), assicurandosi il premio corrispondente. Queste azioni, fondare e fortificare, sono proprio quelle che generalmente ci faranno avanzare sui tracciati sviluppo.

Aggiungiamo un altro tassello: oltre a fondare un villaggio e a fortificarlo (azioni che non possono essere annullate dagli avversari), possiamo costruire un edificio. Prima di tutto occorre avanzare sul tracciato Infrastruttura (lo stesso della carta governo), quindi prendere dalla riserva una tessera edificio di livello corrispondente. Gli edifici possono essere costruiti su qualsiasi territorio purché non siano occupati dagli avversari, non siano quelli iniziali degli altri giocatori e non sia già stato fondato un villaggio. Costruire un edificio costa un punto forza del colono usato e dà bonus immediati, oltre l’avanzamento su tracciati sviluppo.

Completata l’azione, non resta che passare alla fase produzione: cibo, economia o scambio risorse. Nel primo caso renderemo attivi un cittadino da ogni colonna già sbloccata sul tracciato corrispondente. Nel secondo guadagneremo monete utili per costruire edifici o da scambiare con cittadini. Nell’ultimo attiveremo uno dei tre possibili scambi di risorse: monete per cittadini, cittadino per moneta, richiamo coloni dalla mappa alla plancia.

La partita termina quando le condizioni di quattro obiettivi, tra quelli estratti a inizio partita, vengono reclamati dai giocatori in qualsiasi combinazione. A quel punto si effettua un ultimo turno e si contano i punti vittoria.

Materiali

La ricchissima scatola contiene:

  • 1 tabellone
  • 44 carte Tecnologia
  • 27 carte Leader
  • 4 carte Governo
  • 9 carte Obiettivo
  • 29 tessere Territorio
  • 24 tessere Costruzione
  • 74 monete
  • 8 segnalini Colonizzazione
  • 8 segnalini Fortificazione
  • 4 plance giocatore
  • 96 cubi Sviluppo
  • 88 pedoni Popolazione
  • 4 pedine Azione
  • 32 segnalini Colono
  • 32 segnalini Soldato
  • 1 segnalino primo giocatore
  • 1 regolamento

Come citato inizialmente, una delle cose che più colpivano di Beyond the Sun era l’impianto grafico pressoché inesistente e la gestione delle navi spaziali con un meccanismo di cubi decisamente pratico e funzionale.
Qui cambia tutto. In Beyond the Horizon l’impianto scenico è affidato a Agnieszka Dabrowiecka e Klemens Franz che danno vita ad un titolo incredibilmente colorato, con illustrazioni bellissime da vedere sia sulle carte che sulle tessere territorio.

Bellissime le pedine cittadino, a forma di coppa, così come semplicemente spettacolare la plancia multilivello che risulta chiara, funzionale e bella da vedere.
Veniamo invece alle note dolenti: le carte risultano un po’ sottili motivo per cui consiglio vivamente l’acquisto di bustine protettive.
C’è, invece, un problema molto molto grosso. I “cittadini” sono rappresentati da pedine di legno a forma di coppa, con il lato superiore piatto. Sulla parte superiore andremo a collocare due tipologie di token: colono e soldato, che riporta la “forza” di quel cittadino. Un concetto chiave nelle meccaniche di maggioranza necessarie a valutare la proprietà di un territorio e la forza disponibile per la fondazione villaggio o fortificazione città.

Ebbene: non c’è alcun modo di spostare le pedine senza che i token saltino via come grilli. Basta sfiorarli per veder schizzare lontano i token e dovremo andare alla loro caccia sperando tanto di ricordarci qual era il valore quanto di non farne volare via altri nel tentativo di rimetterli a posto.
A mio avviso si tratta di un macroscopico errore di design che si sarebbe potuto facilmente risolvere scanalando le pedine così da poter incastrare al loro interno il token. Un vero peccato, al punto che l’intera esperienza di gioco potrebbe risultarne danneggiata, per cui potrebbe valer la pena studiare qualche soluzione alternativa, magari affidandosi alla stampa 3D.

Conclusioni

Ormai siamo alle battuti finali, ma è facile che Beyond the Horizon sarà la mia scelta come gioco dell’anno per i Nerdando Awards di dicembre. Questo titolo amplia il predecessore senza snaturarlo ma anzi fornendo un maggior livello di strategia grazie ad un sistema di esplorazione più profondo senza renderlo cervellotico.
Sicuramente non è un titolo per tutti, ma a chi piace il genere è già un must have.

Beyond the Horizon è disponibile sul sito di Cranio Creations al prezzo di 59.99 Euro.

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Nerdando in breve

Beyond the Horizon è il gioco che unisce meccaniche di civilizzazione ad esplorazione e conquista.

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