Finalmente sta tornando il freddo e, di conseguenza, la mia voglia di stare davanti al PC sta aumentando notevolmente. Purtroppo, d’estate, non riesco a nerdare come vorrei perché il mio studio è la stanza più calda della casa e, in luglio e agosto, sembra di essere all’interno di un forno.
A proposito di freddo, ho avuto modo di provare in anteprima Frostpunk 2 e sono uscito notevolmente soddisfatto dall’esperienza. Ringrazio 11 bit studios per avermi inviato la key che mi ha permesso la stesura di questo articolo.
Recensione
Il primo capitolo di Frostpunk uscì nel 2018 ma io lo giocai più tardi, mentre stavo vivendo, come gran parte dell’umanità, un periodo particolare a cavallo tra il 2020 e il 2021. Andai in un GameStop che stava chiudendo l’area dedicata ai giochi per PC e trovai la limited a 2 € (fra l’altro, in questi giorni, Frostpunk è in super offerta su Steam); dato che jedi.lord era rimasto folgorato da questo titolo, decisi di dargli una possibilità ma, purtroppo, passai subito ad altro perché avevo bisogno di spensieratezza e, ahimè, in quel gioco ce n’era ben poca. Ma, ripeto, quelli sono stati mesi difficili.
Come sempre, vi darò un piccolo accenno alla trama senza spoilerare più del dovuto: nel 1887 il mondo, per come lo conosciamo noi, è morto, sepolto da una montagna di neve. Con il crollo della civiltà, l’Impero Britannico costruì dei generatori per sostenere città di evacuati che sarebbero diventate le ultime rimaste sulla Terra. Dopo 30 anni da questo nefasto evento, toccherà a noi prendere in mano il destino dell’Inghilterra o, meglio, di ciò che ne rimane.
Gameplay e comparto tecnico
Frostpunk 2 è un gioco strategico in tempo reale (o, real time strategy, RTS per inquadrarlo con tre sole lettere) in cui ci troveremo a capo di alcuni sopravvissuti e dovremo fare in modo che non muoiano, riuscendo a distribuire in modo ragionato le risorse per costruire nuovi distretti, senza esaurire i materiali e facendo in modo che nessuno debba soffrire più di tanto.
Le modalità a disposizione delle giocatrici e dei giocatori sono due: la storia, che ci introdurrà, capitolo dopo capitolo, nel gioco vero e proprio, presentando, di volta in volta, delle nuove funzionalità con dei tutorial completi e sempre consultabili, mentre Utopia Builder è la modalità sandbox con la quale costruiremo da zero la nostra run, con parametri completamente personalizzabili.
L’interfaccia è compatta, è distribuita nella parte alta e bassa dello schermo e mostra tutto ciò che ci serve: da una parte la popolazione e la forza lavoro sono utili per avere il polso della situazione del – odio il termine ma mi tocca usarlo qui – “capitale umano”, dall’altra i buoni calore, i prefabbricati e i nuclei, necessari per sapere qual è il livello di materiali a nostra disposizione e cosa possiamo costruire e, infine, la situazione dei rapporti con gli altri gruppi e il grado di fiducia nei nostri confronti che ci fanno capire come dovremo interfacciarci durante gli incontri. Sulla parte sinistra dello schermo sono invece disponibili gli obiettivi da portare a termine per completare con successo lo scenario.
Ma come si gioca? Solitamente, il nucleo – letteralmente – di Frostpunk 2 è all’interno del relitto di una corazzata che ha, nel suo centro, la fornace che funge da generatore di calore per tutta la popolazione. Questo strumento consuma petrolio che dovrà essere cercato in giro nelle vicinanze, e andrà tenuto costantemente accesso e, quando arriverà il freddo intenso, anche mandato in sovralimentazione facendo attenzione che non si rompa, perché da esso dipende la sopravvivenza della nostra gente.
Sulla mappa si trovano i vari punti di interesse che ci suggeriranno dove trovare combustibile o altri materiali: a quel punto, pianificare come arrivarci risulta importantissimo ed entrerà in gioco lo spaccagelo, strumento per rendere il terreno accessibile ed edificabile; una volta utilizzato, potremo costruire nuovi distretti (come, per esempio, quello residenziale, alimentare, d’estrazione, industriale e di logistica), spazi per gli edifici e così via. Le produzioni dei vari materiali aumenteranno in base al numero di distretti ma più costruiamo, più forza lavoro dovremo avere in giro e più risorse occorrerà utilizzare per gestire il tutto, lasciandoci sempre a cercare di tenere stabile un delicato equilibrio che si potrà rompere da un momento all’altro, sia a causa dell’arrivo delle terribili tormente che per colpa di persone che verranno a farci delle richieste. I rapporti umani sono fondamentali e, con il consiglio, dovremo tenere buoni tutti i gruppi per portare a casa i voti necessari a governare, gestendo anche i rapporti con i nomadi con i quali avremo spesso a che fare e ai quali potremo anche richiedere delle tasse; si tratterà, sistematicamente, di negoziare e, in questa fase, dovremo promettere qualcosa in cambio cercando di non destabilizzare il sistema che abbiamo faticosamente costruito nella run. In ogni distretto, in seguito, potranno essere costruiti degli edifici con varie finalità, come quello che contiene le scorte di cibo o di effettuare delle ricerche scientifiche – sbloccando l’albero delle idee – per godere di un bonus cumulativo alla velocità di ricerca e per sbloccare nuove idee, inediti stabili e tecnologie innovative, per migliorare la produttività base o attenuare delle problematiche.
Il luogo dove vengono costruiti i distretti è importante perché si formeranno delle aree di influenza che applicheranno dei bonus o malus provocati dalle caratteristiche ambientali o dalla vicinanza di altri distretti. Per esempio, i distretti residenziali, se attigui, possono condividere il calore.
Ci sarà anche modo, come ho scritto poco fa, di sentire i singoli sopravvissuti che ci contatteranno per parlarci delle loro scoperte, paure e necessità, facendo attenzione che non si ammalino, infortunino o, peggio, muoiano; il dialogo con loro è l’elemento che ho apprezzato maggiormente e che ritengo fondamentale perché rende l’esperienza più intima e anche, se vogliamo, più vicina a un gioco di ruolo.
Credo di non essermi mai spinto così tanto addentro quando ho scritto in passato di meccaniche di gioco e non sono neanche voluto scendere troppo nel dettaglio per farvi scoprire, con calma, tutti i più piccoli dettagli. Per farla molto breve e per chi vuole saltare l’intero capitolo, Frostpunk 2 è basato sull’economia e su due concetti chiave che sono produzione e richiesta: la prima è la quantità di risorse create da distretti ed edifici e la seconda corrisponde ai bisogni della popolazione. Sembra tutto facile, scritto così, ma vi posso garantire che, a seconda del grado di difficoltà che sceglierete (il più basso è più accessibile, ma comunque complicato, mentre, andando a salire, il gioco si fa via via più sfidante) dovrete pesare bene ogni mossa e pianificare una strategia che potrà essere spazzata via dalle devastanti tormente. In ogni scenario, occorrerà portare a termine degli obiettivi per finire con successo la run ma, soprattutto all’inizio, non sarà affatto semplice.
Se amate le sfide, vi consiglio la modalità sopravvivenza nel corso della quale non esiste la pausa e salverete solo uscendo dal programma. È un po’ troppo persino per me che adoro le difficoltà hardcore, lo ammetto.
Dal punto di vista tecnico, Frostpunk 2 è molto bello da vedere e i menù sono facilmente consultabili e si aprono rapidamente sia su macchine più performanti che su quelle datate: ho effettuato la prova sui miei due pc (che trovate a questo link) senza avere troppi problemi anche se, su quello più vecchio, ho dovuto ovviamente abbassare parecchio i settaggi. Per quanto riguarda il comparto sonoro, sia la musica che i vari suoni ambientali, sono incredibili e favoriscono particolarmente l’immersività.
Tranquillizzo chi ha problemi con la lingua inglese: Frostpunk 2 è localizzato, per la parte scritta, in Italiano.
Impressioni
Non amo gli RTS, ed è anche per questo che in fondo non troverete il bollino azzurro più ambito, quello del Nerdando’s choice, ma il test di Frostpunk 2 si è rivelato soddisfacente e soprattutto coinvolgente; non mi emozionavo in questo modo particolare con un prodotto dai tempi di This War of Mine.
Frostpunk 2 è accessibile a tutti i tipi di player grazie alle varie opzioni di difficoltà che permettono di settare la run in ogni aspetto e in base alle necessità di chi lo gioca e questo è fondamentale per un titolo del 2024.
La modalità storia, che regala decine di ore di intrattenimento, è basilare per apprendere tutte le meccaniche di gioco e non è mai pesante: ogni novità viene introdotta lentamente e si comprende chiaramente anche grazie al tutorial, consultabili in qualsiasi momento.
Ho amato l’ambientazione distopica e guardare queste immense lande ghiacciate mi trasmetteva, stranamente, una grande tranquillità anche nei momenti in cui stava andando tutto quanto a rotoli. Tenere in equilibrio tutti i fattori è difficilissimo e occorrerà fare delle scelte difficilissime, ma fortunatamente l’interfaccia essenziale permette di avere tutte le informazioni a schermo, senza essere invasiva, e aiuta a elaborare una strategia vincente. È bello partire dall’accensione della fornace e andare via via a creare un ambiente sempre più grande, incontrando, nel corso della run, alcuni sopravvissuti che rendono Frostpunk 2, come scrivevo poco fa, vicino a un gioco di ruolo, facendo diventare ogni scelta più pesante.
In conclusione, Frostpunk 2 ha una stupenda storia di fondo, è realizzato ottimamente sia dal punto di vista grafico che del sonoro e regala un’incredibile esperienza sia agli esperti di giochi strategici che a chi bazzica per nulla o poco questo mondo grazie alla difficoltà scalabile che rimane comunque molto sfidante. Preparatevi a subire molteplici sconfitte ma, come ricordano gli sviluppatori: non è questione di quante volte cadiamo, ma di quante volte ci rialziamo.
Frostpunk 2 è disponibile dal 20 settembre 2024 per PC, PlayStation 5, Xbox Series X/S ed è presente nel Game Pass.
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Nerdando in breve
Frostpunk 2 è un ottimo RTS con un’ambientazione eccezionale e coinvolgente, adatto anche a chi non mastica questo genere. Ci saranno numerosi fallimenti ma il senso di appagamento che proverete nel portare a termine una run vi ripagherà di ogni insuccesso.
Trailer
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