Recensione
Possiamo girarci attorno quanto vogliamo ma, a meno che non siate Hermione Granger, il Quidditch rappresenta uno degli aspetti più affascinanti dell’universo narrativo di Harry Potter.
Abbiamo già avuto modo di svolazzare per mezza Scozia durante le lunghe esplorazioni di Hogwarts Legacy ma qui la cosa si fa seria.
Qui si gioca a Quidditch!
Gameplay
Cavalcando l’onda dell’immortale ambientazione magica, Harry Potter: Campioni di Quidditch ci mette a disposizione diverse modalità di gioco con cui affrontare il celebre sport dei maghi e scalare la classifica della nostra carriera personale, fino a diventare (si spera) campioni del mondo.
A nostra disposizione non solo i campi iconici apparsi nella saga (dal cortile della Tana dei Weasley in poi) ma anche i volti dei personaggi che sono impressi nel nostro immaginario.
Possiamo quindi scegliere di creare un personaggio custom, dando vita al nostro alter ego, e addirittura costruire un’intera squadra customizzata; oppure possiamo immedesimarci in uno dei protagonisti come Harry Potter (ovviamente), ma anche Ron e Ginny Weasley, Draco Malfoy, Cho Chang e altri ancora.
A nostra disposizione diverse modalità di gioco. La parte del leone la fa la Modalità Carriera, in cui affronteremo una serie di partite a difficoltà crescente per raggiungere la Coppa di Quidditch del Torneo Tremaghi, con i migliori giocatori della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dell’Accademia di Beauxbatons e dell’Istituto Durmstrang.
E, delle molte trasposizioni videoludiche, questa è la prima in cui vediamo le iconiche scuole del mondo magico.
Le Partite in Solitaria e Cooperativa ci danno la possibilità di giocare con altri due amici in locale e fino a sei online. In queste partite sceglieremo il nostro ruolo preferito tra Battitore, Cercatore, Cacciatore e Portiere, ognuno caratterizzato da stili di gioco e comandi specifici in grado di creare un’ampia gamma di tattiche di gioco. Non sarà facile padroneggiare il ruolo e un bel giro dal campo di addestramento per affinare le strategie è più che consigliato.
Comparto tecnico
Come abbiamo avuto modo di affrontare su altri franchise, è importante riuscire a mettere da parte la propria natura da fan della saga per valutare il valore reale di un titolo. Certo il prodotto complessivo è dato dalla somma di tutte le sue parti e Harry Potter: Campioni di Quidditch non fa certo eccezione.
Non faccio un segreto che rivedere su schermo ancora una volta i volti dei protagonisti è un piacere sconfinato, ma atteniamoci per un attimo alla componentistica tecnica e facciamo a fettine questo titolo.
La componente grafica punta su uno stile fumettoso parodistico che ben si adatta ai primi titoli della saga, creando una profonda divisione con le suggestioni cupe e malinconiche (e tragiche) delle ultime. Diciamo che lo spartiacque è sicuramente il triste destino di Cedric e che il quarto volume è pertanto il giro di boa che abbandona definitivamente la componente fanciullesca, catapultandoci nel dramma dell’età adulta.
Ma qui siamo ancora negli anni della gioia e spensieratezza. Dopotutto stiamo parlando di sport tra ragazzi.
Gestire la fluidità di movimento, dando la sensazione di volo senza far venire il mal di mare ai giocatori è stato sicuramente un tema sfidante per i ragazzi di Unbroken Studios, gli stessi dell’interessante titolo autoprodotto Fractured Lands, del 2018 (un battle royale a 100 giocatori) e che hanno co-sviluppato lo sfortunato Suicide Squad: Kill the Justice League (il cui insuccesso ha portato Warner Bros. a valutare la vendita della divisione game).
Il risultato è più che soddisfacente con una buona rapidità di azioni e reazione dei comandi. Tuttavia occorre rimarcare che non è banalissimo prendere la giusta confidenza con tutti i comandi di gioco.
Mi spiego meglio: come detto, possiamo immedesimarci in tutti e quattro i ruoli a disposizione e ognuno di quei ruoli ha una complessa combinazione di tasti e comandi per effettuare tutto. Non solo lanci, ma anche passaggi, tuffi, scontri, derapate. E quando le partite si fanno sfidanti occorre essere rapidi a cambiare ruolo e saltare, anche mentalmente, da una configurazione all’altra.
Insomma: questo titolo può sicuramente essere affrontato e gestito da un pubblico giovane ma è pensato anche per giocatori più tecnici e comunque richiede numerosi passaggi dai campi di allenamento prima di impratichirsi a sufficienza per godersi le partite.
Conclusioni
Harry Potter: Campioni di Quidditch è sicuramente un titolo per famiglie. Personalmente ho trovato le partite, alla lunga, un po’ ripetitive ma mia figlia undicenne (grande appassionata del mondo magico) sembra non volersi più staccare dal controller. Quindi reputo sia decisamente in linea con il suo target e che abbia colpito nel segno, soprattutto per la grande capacità evocativa dei luoghi e dei personaggi storici della saga.
Da segnalare che nel gioco non ci sono microtransazioni per cui è possibile sbloccare i contenuti semplicemente progredendo e raccogliendo bonus e premi, avanzando di livello e accedendo al piccolo store interno.
Infine, è possibile collegare gli account Harry Potter Fan Club e WB Games per sbloccare ricompense esclusive e se possedete Hogwarts Legacy e se lo collegate all’account WB sono disponibili ulteriori oggetti tratti dal gioco con il pacchetto Legacy. Per farlo, accedete al sito Wizarding World e agganciate il vostro account ricordandovi di associare il profilo PS, Xbox o Steam a quello Wizarding World.
Harry Potter: Campioni di Quidditch è disponibile per PS5 / PS4, Xbox Series X|S / Xbox One, Nintendo Switch (a fine anno) e PC in versione base a 29,99€ e a 39,99€ in versione Deluxe, che contiene numerose skin uniche per le quattro Case di Hogwarts.
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Nerdando in breve
Harry Potter: Campioni di Quidditch ci fa vivere lo sport preferito dai maghi.
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