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NerDisney #55 – Zootropolis

Siamo arrivati così vicini ai giorni nostri, che ho già recensito il film in questione, il Classico numero 55, Zootropolis di Rich Moore, Byron Howard e Jared Bush nel lontano 2016. All’epoca notavo come fosse un film che avesse il cuore dei grandi classici, inserito in un contesto moderno e non favolistico. La penso allo stesso modo? Sì e non solo. Ma andiamo con ordine.

Trama

Il coniglio Judy Hopps ha un sogno: diventare una poliziotta nella città di Zootropolis, la grande metropoli dove gli animali di tutte le specie vivono in armonia. Per realizzare il suo sogno dovrà combattere con tanti pregiudizi e si troverà invischiata in un’indagine pericolosa e dalle conseguenze molto vaste.

Zootropolis è quanto di più simile a un poliziesco Disney ha mai fatto, quantomeno tra i Classici. Judy e Nick Wild, la volpe riluttante che finisce per aiutarla nelle indagini, sono una classica coppia da buddy-cop movie. Nello specifico nella prima recensione citavo apertamente 48 Ore di Walter Hill, con Nick Nolte ed Eddie Murphy, per elemento temporale e perché la coppia è composta da un poliziotto e da un criminale. Il paragone regge ancora, con un’aggiunta importante che ho notato riguardando il film.

Metafore di fino

Non so se ad una prima visione non ci feci caso o decisi apposta di non parlarne, ma Zootropolis è un film con un metaforone bello grosso ed evidente. L’intero impianto del film e i suoi svolgimenti narrativi infatti sono una metafora evidente del razzismo e di come superare le apparenze. Judy e Nick sono entrambi giudicati immediatamente per quello che sono, per la loro razza animale. Judy decide di combattere i pregiudizi, mentre Nick si arrende ad essi. Il bello è che Zootropolis parla di razzismo in un modo estremamente interessante e pieno di livelli, molto più di tanti film più espliciti sull’argomento. Potenza della fantasia, immagino sia più facile imbastire una metafora contro il razzismo usando conigli e volpi rispetto all’usare esempi dal mondo reale. Non parlerò più sull’argomento, perché mi toccherebbe fare spoiler belli grossi, ma davvero complimenti ai realizzatori perché sono riusciti a produrre un grandissimo film.

Il film fu il frutto del lavoro di Byron Howard, che propose a John Lasseter, all’epoca direttore creativo Disney, varie storie con animali antropomorfi, esplicitamente riprendendo l’esempio del Robin Hood disneyano. Da quelle idee si sviluppò poi il film, anche grazie all’arrivo a bordo dell’altro regista Jared Bush.

Legacy

Il film all’uscita fu un successo enorme, il quarto incasso del 2016, superando il miliardo di dollari al botteghino. Dopo i grandi successi di Frozen e Big Hero 6, era chiaro che gli studi Disney erano entrati in un nuovo rinascimento produttivo. Zootropolis vinse ovviamente la statuetta come miglior film d’animazione.

Nel 2022 è uscita una serie animata su Disney+ che esplora il mondo della città animale, intitolata Zootropolis+ – nome originale, lo so. Si parla anche di un sequel da parecchio, ma al momento non c’è niente di ufficiale al riguardo.

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