Come la pensate in merito all’intelligenza artificiale e all’impatto che sta avendo ogni giorno di più sulle nostre vite? The Creator arriva al cinema dal 28 settembre, prodotto da 20th Century Studios, New Regency ed Entertainment One e distribuito da The Walt Disney Company Italia e propone un interessante scenario sulla questione. Senza anticipare nulla, vi racconto le mie impressioni sull’anteprima a cui ho assistito per Nerdando.
Recensione
Lavorando in ambito web mi capita spesso di imbattermi in discussioni con i colleghi, i familiari e i nerdacci che frequento in merito ai benefici e i rischi a cui potrebbe esporci il graduale inserimento nella nostra quotidianità dell’AI. Indubbiamente l’utilità di creare un testo senza fare troppe ricerche, creare un’immagine solo evocandola con il pensiero, automatizzare funzioni ripetitive e noiose evitando perdite di tempo è comodo.
Mi fa pensare al capolavoro Disney che è WALL•E, in cui l’essere umano diventa un’imbolsita versione di se stesso e ne ho paura. Paura che la creatività possa non esistere senza manualità, che lo sforzo cerebrale impigrisca le nuove generazioni (che già non sanno più scrivere con una penna in mano e riducono costantemente le proprie capacità attentive), che l’artigianalità dell’uomo finisca per sparire. Figurarsi al pensiero che nel futuro potremmo decidere di affidare a delle macchine decisioni fondamentali per la nostra esistenza.
Attenzione: ne riconosco l’utilità immensa, ma mi chiedo se saremo in grado di non non abbandonarci alla pigrizia e sapremo cavalcare con intelligenza questa straordinaria opportunità.
Nel drammatico scenario che si profila in The Creator (che paradossalmente non è stato scritto di recente e per stessa ammissione del regista è per pura casualità che sia pronto per uscire nelle sale proprio ora, che il tema è caldo), si ha l’impressione di ritrovarsi in un film degli anni ’90, in cui il futuro è lontanissimo e l’uomo ha fatto scelte che lo hanno portato ad una quasi irrimediabile sorte. Il ritmo della pellicola è ben scandito con una divisione in capitoli che permette di orientarsi tra flashback e presente. La fotografia è spettacolare, così come la musica e la scelta di location ed effetti speciali.
Quello che più lascia spiazzati in questa storia è l’avere la sensazione di vivere in un film di qualche anno fa, che prospetta uno scenario che potremmo vivere domani (anche se è pensato come futuro distopico). E in tutto questo le domande sull’etica, sull’empatia e sul ruolo dei buoni e dei cattivi continueranno a perseguitarci. Voi come la pensate a riguardo? Venite a parlarne con noi sui nostri canali social!
Trama
In uno spaventoso scenario distopico, Los Angeles è appena stata decimata per errore dall’intelligenza artificiale. Il governo degli Stati Uniti decide (al solito) di arrivare alla PACE usando la GUERRA e pensa bene di attaccare il nemico (che in questo caso è l’AI stessa) bombardando tutti gli insediamenti che vengono ospitati in Asia, arrivando ad una spaventosa serie di scontri per la salvezza dell’umanità.
L’ex agente delle forze speciali Joshua, frustrato e deluso da una vita militare che gli ha portato via una moglie, due arti e la speranza di un felice futuro in famiglia, viene obbligato dal governo americano a cacciare e distruggere il Creatore, mente della diabolica AI che rischia di prendere il sopravvento sull’umanità. Ma che fare quando pensi di dover eliminare un congegno elettronico e scopri che ha le sembianze dolcissime di una creatura indifesa?
Cast e Regia
Questo thriller d’azione fantascientifico è stato scritto, diretto e prodotto da Gareth Edwards (regista noto per Rogue One: A Star Wars Story, Godzilla).
Il protagonista è interpretato da John David Washington (BlacKkKlansman, Tenet), la moglie Maya è la bellissima Gemma Chan (Eternals), l’inossidabile Ken Watanabe (L’ultimo Samurai), Sturgill Simpson, e il premio Oscar Allison Janney (Tonya).
L’interpretazione che più mi ha colpito (lo so, mi piace vincere facile), è quella della bimba chiamata ad interpretare l’AI, l’esordiente Madeleine Yuna Voyles. A proposito del suo ruolo, Edwards ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto registrazioni da centinaia e centinaia di bambini in tutto il mondo. La prima a fare il provino è stata Maddie, che è stata fantastica fin da subito. Mi ha fatto venire voglia di piangere. Dopo che è uscita dalla stanza, ho guardato il mio assistente ed entrambi abbiamo detto: ‘È lei’”.
Gli ha fatto eco il co-sceneggiatore Simpson: “Il mondo sta per fare la conoscenza di Madeleine Yuna Voyles. Madeleine è una delle attrici più professionali, instancabili e talentuose in circolazione, e ha appena 7 anni. Questo film non era per i deboli di cuore. Viaggiavamo molto e lavoravamo in ambienti difficili, e Madeleine non perdeva un colpo. Abbiamo girato alcune delle scene finali del film in una cava fuori Bangkok, dove faceva un caldo soffocante, e la performance di Madeleine è stata mozzafiato, tutti ci guardavamo come per dire: ‘L’avete visto anche voi?’ Tutta la troupe, compresi alcuni tecnici dalla scorza dura, aveva le lacrime agli occhi”.
Per poter supportare visivamente una catastrofica ambientazione come quella immaginata da Edwards, sono stati scelti straordinari professionisti come i direttori della fotografia Greig Fraser, ASC, ACS (vincitore di un Oscar per Dune); lo scenografo James Clyne (Star Wars: L’ascesa di Skywalker); i montatori Hank Corwin, ACE (candidato all’Oscar per Don’t Look Up), Joe Walker, ACE (vincitore di un Oscar® per Dune) e Scott Morris (Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse); il compositore Hans Zimmer (vincitore di un Oscar® per Dune e Il Re Leone); i sound designer Erik Aadahl (candidato all’Oscar per A Quiet Place – Un posto tranquillo) e Ethan Van der Ryn (vincitore del premio Oscar per King Kong e Il Signore degli Anelli – Le due torri); e il produttore di effetti speciali Julian Levi (Flags of Our Fathers).
Curiosità
Per rendere al meglio le ambientazioni che il regista e lo sceneggiatore avevano pensato per la storia di The Creator, la produzione ha percorso più di 16.000 km in 80 location tra Thailandia, Vietnam, Cambogia, Nepal, Giappone, Indonesia, Regno Unito (presso i Pinewood Studios londinesi) e gli Stati Uniti (Los Angeles).
Il regista ha raccontato di aver utilizzato come ispirazione per lo scenario di fondo di The Creator opere come Cuore di tenebra di Joseph Conrad, Apocalypse Now (a sua volta ispirato dal libro di Conrad), Blade Runner, Akira. Per costruire invece il rapporto tra Joshua e Alphie si è invece ispirato a E.T. l’extraterrestre, Rain Man e Paper Moon – Luna di carta.
Nerdando in breve
Un’interessante pellicola sul rapporto tra uomo ed intelligenza artificiale, che porta a chiedersi chi siano davvero i buoni e i cattivi quando il mondo esplode e l’uomo perde la sua identità.
Trailer
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