I miei ricordi
Di Mucche alla riscossa, classico Disney uscito in Italia nel 2004, ho dei ricordi belli: era un cartone animato colorato, fresco e divertente, caratterizzato soprattutto da una canzoncina che mi si era piantata nella testa alla pari di un brainworm (tipo musichetta d’attesa). Era uno dei pochi lungometraggi animati di cui possedessi il DVD (insieme a Koda fratello orso e pochi altri), ragion per cui è anche uno dei pochi classici che ho riguardato più e più volte.
L’ho rivisto ieri per scriverne e devo dire che l’ho trovato tanto divertente quanto lo ricordavo, forse anche di più. Non ricordavo la storia, ma la maledetta canzoncina sì: si ripiazzerà negli anfratti del cervello, pronta a tormentarmi nel prossimo futuro? Chissà.
Trama
Visto che Mucche alla riscossa è fra i classici che ha fatto meno successo, vi accenno brevemente alla trama senza entrare troppo nei dettagli: qualora vogliate vederlo, lo trovate su Disney+.
Come suggerisce il titolo, il film ha come protagoniste delle mucche, per la precisione tre: Maggie, Mrs. Calloway e Grace. Come nel più classico dei teen movie, la storia inizia in un ambiente ben rodato e funzionante: Angolo di Paradiso, la fattoria della signora Pearl. In quel posticino, fra maiali, galline e una capra, l’atipica Grace e la compostissima Mrs. Calloway vivono serene in un clima imperturbabile. L’arrivo di Maggie minaccia la quiete e gli equilibri, ma mai quanto l’avviso di sfratto, che preoccupa non poco l’affabile signora Pearl. Le tre mucche, guidate da motivi diversi e non propriamente solidali fra loro, decidono di attivarsi e fare squadra per salvare la fattoria. Come? Catturando il ladro di bestiame più ricercato del far west, Alameda Slim, e saldando i debiti con i soldi della taglia.
Curiosità
Anche a causa degli scarsi incassi ottenuti, Mucche alla riscossa è stato uno degli ultimissimi film Disney realizzati con lo stile d’animazione inaugurato con Bianca e Bernie. Infatti l’anno dopo uscì Chicken Little, il quale avrebbe dovuto segnare l’inizio di una produzione cinematografica facente utilizzo di un‘animazione unicamente 3D. L’acquisizione di Pixar da parte di Disney ha però rimescolato le carte in tavola, e complici le spinte sia interne che esterne all’azienda, nel 2009 è uscito La principessa e il ranocchio, nuovamente non in 3D.
Colonna sonora
Mucche alla riscossa non ci regala una colonna sonora memorabile come altri film hanno saputo fare, E TUTTAVIA consentitemi di consigliarvi lo yodel di Alameda Slim. Se cercate Yodel-adle-eedle-idle-ooo dal film Home on The Range (titolo originale), potrete imbattervi in un video psichedelico e ammaliante, che per certi versi ricorda la canzone degli efelanti e noddole di Winnie the Pooh. Magari evitatelo se siete persone fotosensibili.
Com’è invecchiato
Secondo me, Mucche alla riscossa è invecchiato benissimo! È fresco, divertente, non si prende troppo sul serio né ha l’ambizione di farlo e nonostante questo riesce comunque a intrattenere. Credo sia tuttora godibile da un pubblico giovanissimo ma anche non più così tanto: io ho 27 anni e mi è piaciuto. Per carità, non immaginatevi il cult strappalacrime con una trama arzigogolata e travolgente, perché non lo è. Mucche alla riscossa è semplicemente un cartone animato avventuroso e simpatico, con tanti personaggi secondari che sono il vero valore dell’opera: a risaltare non sono tanto i personaggi carismatici e protagonisti quanto più tutte le spalle comiche (o antipatiche) che gli ronzano intorno, inscenando una storiella come tante, che però ha il suo perché.
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