Presente nella collana Ariel di Tunué dal 3 marzo 2023, Guardati è il nuovo fumetto di Elisabetta Romagnoli. Uno sguardo intimo e introspettivo nell’adolescenza, in una storia che affronta il legame fra una figlia, Iris, e il di lei padre, alla ricerca della versione adulta di sé stessa.
Per il lancio del fumetto, Tunué ha organizzato un incontro con l’autrice a cui abbiamo preso parte anche noi. Ecco alcuni dei punti salienti che sono stati condivisi fra Elisabetta e stampa.
Le origini di Guardati
La storia è nata da una bella chiacchierata fra Elisabetta e Simona (Gionta, Ufficio Stampa Tunué, ndr), il cui tema era un punto di vista femminile sul rapporto padre-figlia. Cosa succede fra un adolescente e il genitore del sesso opposto, quando la vita trascorre e con questa incombono infiniti cambiamenti? Una possibile risposta a questa domanda, l’ha forntia Romagnoli, con un tratto onirico che contribuisce a rendere l’opera un prodotto dai molteplici linguaggi.
Guàrdati o Guardàti?
Il titolo, Guardati, è stato scelto all’inizio dell’opera. Romagnoli l’ha proposto con la presentazione del volume e subito ha riscosso il successo dell’editore.
Ma si legge Guàrdati o Guardàti? Una risposta univoca non c’è, perché è una libera interpretazione di chi legge (anche se Emanuele Di Giorgi, l’editore, ci informa che per Tunué è sempre stato Guàrdati).
Una storia autobiografica
Il personaggio di Iris, la protagonista, è una macchietta sfaccettata in cui è facile immedesimarsi se ne si condividono parte dei vissuti. Ciò dipende anche dal fatto che in Iris c’è molta Elisabetta: non una corrispondenza biunivoca, più una alter ego. Romagnoli racconta di creare i suoi personaggi prendendo spunto soprattutto da sé stessa e dal suo vissuto, pur lasciando che da questo si distacchino, prendendo vita.
Accoglienza
L’uscita dell’opera è un inedito assoluto di cui affetti e famiglia sono completamente all’oscuro. La riservatezza di Romagnoli l’ha portata a mettere su carta e a dare colore a una storia che si ispira al vissuto reale, senza però mai rivelarne alcuna informazione a chi abbia conosciuto davvero la crescita dell’Iris che è in lei. Al mio “come la prenderanno?” segue un breve momento di riflessione, seguito da un sorridente “sicuramente con sorpresa”.
Chiacchierando con Iris, artista wannabe
L’incontro organizzato da Tunué per il lancio di Guardati offre l’occasione a Romagnoli di lasciare un messaggio per chi decida di intraprendere la carriera da artista. Un primo suggerimento è quello di non demordere, soprattutto inizialmente: la mano va allenata ed è necessaria un’ingente dose di tenacia per raggiungere l’obiettivo prefissato. Gli statunitensi sostengano bastino diecimila ore per diventare fuoriclasse in una disciplina, ma diecimila ore sono tre anni abbondanti di durissimo lavoro (8 ore al giorno).
Benché la quantità di tempo sia sicuramente una componente non trascurabile, è necessario munirsi di pazienza e costanza. Più di tutto, interviene Emanuele di Giorgi, serve rimanere concentrati sull’obiettivo e perseverare assiduamente.
Romagnoli suggerisce di tenere il flow: può capitare di voler diventare artisti e quindi di investire tutti i propri sforzi nel raggiungere l’obiettivo. Tuttavia, non è detto che durante il percorso non ci si renda conto che forse, quel traguardo ambitissimo per il quale si è già investita tanta fatica, rimanga costante. Anzi, tutt’altro: può capitare di iniziare un percorso artistico e di rendersi conto in itinere che forse quella strada non è la propria. In questo senso, seguire il flow: è necessario mantenere sempre alta la percezione di sé, al fine di giungere al risultato che meglio si addice alla persona che diventeremo durante il cammino stesso.
L’evoluzione della storia
Ciò che rende scorrevole Guardati, oltre al tratto e alla storia, è l’espediente musicale. Per tutta la narrazione, chi legge si ritrova per le mani la storia dei Red Hot Chili Peppers ma soprattutto la parte legata alle entrate e le uscite di John Frusciante dal gruppo. Quelle uscite e quei rientri, misti al carattere vivace dell’artista, intersecano la storia di Iris connotandone le tappe salienti di ulteriore significato.
Non a caso, il fumetto è dedicato proprio al chitarrista (di cui Romagnoli ci consiglia di ascoltare i singoli).
Autodeterminazione al femminile
Iris diventa adulta nel momento in cui si autodetermina, e lo fa in almeno due punti della storia.
Il primo è quando abbandona l’università nonostante un grande amore per un ragazzo che dichiara di non poter stare con una ragazza non laureata. Là dove molte altre persone avrebbero scelto di portare a termine gli studi, con estrema fatica, pur di non ritrovarsi sole, Iris sceglie da sé e per sé, denotando un coraggio per nulla scontato.
L’altro momento, riguarda la sua relazione col padre. Il genitore desidera per la figlia un futuro di certezze soprattutto economiche, le quali, secondo lui, sono irraggiungibili senza una laurea. L’autodeterminaszione (e conseguente crescita) di Iris non sta nel fare di testa sua, incaponendosi per partito preso, ma nell’affrontare una scelta diversa e con meno certezze assumendosene tutta la responsabilità. Iris sceglie di non arrabbiarsi mai col padre per le proprie scelte, a prescindere da cosa queste comportino, preferendo un eventuale ricalcolo di percorso a una recriminazione fine a sé stessa.
Bagheera: uno spaventoso personaggio positivo
Nonostante Bagheera abbia un’accezione positiva all’interno della storia del Libro della Giungla, in Guardati la vediamo come una pantera nera e spaventosa, dagli occhi gialli inquisitori. Come mai una scelta così lontana dall’immaginario collettivo?
Questo è un caso di vissuto personale: Romagnoli rivela che nella propria infanzia era realmente spaventata dalla creatura dal folto pelo nero che accompagna Mowgli durante la storia, e che quindi come tale l’ha inserita.
A chi è destinata l’opera
Guardati è rivolto principalmente a un pubblico adolescente e, in modo particolare, a chi sta terminando la scuola superiore e debba scegliere del proprio futuro. Vorrebbe che chi incappasse nel fumetto, capisse quanto nessuna scelta sia definitiva, ma che anzi ogni scelta deve essere intrapresa ascoltando ciò che si reputa corretto per sé stessi prima di ciò che vorrebbero gli altri per noi.
Per Romagnoli è stato facile: di diventare illustratrice (e poi fumettista) ha sempre avuto la vocazione. Tuttavia, crescendo si è accorta che la sua esperienza non è così diffusa, e che anzi molte persone non hanno nemmeno il tempo di capire quali siano i propri interessi, perché scelte altrui ne prendono il posto prima ancora che ne nascano di proprie.
È a loro che si rivolge Romagnoli: prima di soccombere alle strade davanti alle quali ci ritroviamo, è opportuno assicurarsi che siano quelle che sentiamo nostre, almeno nel momento in atto.
E per gli adulti?
Per loro, il messaggio è di smetterla di recriminare ad altri le scelte della propria vita. La speranza di Romagnoli è che, attraverso Guardati, ciascuno si prenda le responsabilità delle proprie scelte, con tutte le conseguenze del caso. Intraprendere una strada, cambiarla, continuarla ma con riserva, sono tutte scelte del singolo: sicuramente condizionate dagli affetti, ma è bene che non siano mai irrevocabili.
Il fumetto comunque non condanna nessuno, anzi. Si limita a raccontare un aspetto e una personalità, lasciando passare il messaggio che non è possibile condannare una persona soltanto perché esterna, attraverso il lavoro, un aspetto della propria natura umana. Una strada differente da quella pronosticata può essere comunque possibile: non esistono solo rapporti lineari giusti e finiti, e non c’è alcun male in ciò.
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