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Creed III – La sfida finale

Recensione

Creed III, il terzo capitolo della saga Creed che nasce come seguito diretto dei celebri film di Sylvester Stallone sulla storia del pugile italoamericano Rocky Balboa, uscirà nelle sale italiane il 2 marzo; è prodotto da Metro Goldwyn Mayer Pictures e Chartoff-Winkler, ed è distribuito da Warner Bros. Pictures.

Noi di Nerdando siamo stati all’anteprima e ve ne parleremo spoiler free! Personalmente sono molto contenta di essere stata la prescelta per questa anteprima in quanto fin da piccola sono fan sfegatata dei film di Rocky Balboa, del quarto in particolare, e credo di averli visti tutti decine di volte, per cui sono stata molto contenta quando nel 2015 (quando è uscito il primo Creed) alla saga è stata data nuova vita grazie all’introduzione di nuovi personaggi che raccogliessero il testimone di quelli che abbiamo imparato ad amare dal 1976, anno in cui è uscito il primo Rocky, che ha avuto un grandissimo successo ed ha lanciato la carriera di Sylvester Stallone.

Rocky & Creed

La serie Rocky e la serie Creed sono entrambe incentrate sul mondo del pugilato, ma presentano differenze significative nel loro approccio e nella loro narrazione.

La serie Rocky è composta da 6 film, che seguono la vita di Rocky Balboa, un pugile dilettante di Filadelfia che ottiene la possibilità di combattere il campione del mondo dei pesi massimi, il famoso e fortissimo Apollo Creed. I film si concentrano non solo sulla lotta di Rocky per diventare un campione, sia sul ring che nella vita, ma anche sulle relazioni che forma con la sua famiglia e i suoi amici (indimenticabile la storia d’amore con la dolce Adriana).

La serie Creed, invece, è composta da (per ora) 3 film che seguono la vita di Adonis Creed, figlio non riconosciuto del leggendario Apollo, che cerca di affermarsi come pugile professionista sotto la guida di Rocky Balboa, il quale accetta di allenarlo, seppur con riluttanza, a causa della sua amicizia con Apollo e del rispetto che ha per la determinazione del giovane: Adonis infatti lotta non solo per vincere ma anche per trovare la sua identità come uomo, e il rapporto che si sviluppa tra lui e Rocky, inizialmente travagliato, diventa sempre più profondo. Rocky diventa un mentore per Adonis, insegnandogli le tecniche del pugilato e condividendo con lui la sua esperienza sul ring, ma la loro relazione diventa quasi quella tra un padre è un figlio, poiché Rocky aiuta Adonis a trovare il suo posto nel mondo e nella sua famiglia, mentre Adonis aiuta Rocky a trovare la forza di affrontare il cancro e a riconnettersi con il figlio Robert: Rocky quindi passa il testimone a una nuova generazione di pugili e di uomini, che non siano solo quelli che vincono sul ring, ma quelli che sanno anche lottare per gli altri nella vita di tutti i giorni. Il rapporto padre-figlio è molto caro a Stallone che lo ha affrontato anche negli ultimi film della sua saga (Rocky V e Rocky Balboa) e che torna prepotentemente anche in Creed II quando a sfidare Adonis sul ring è il figlio di Ivan Drago, storico rivale di Rocky.

Una delle principali differenze tra le due saghe è il tono: mentre la saga di Rocky è nota per il suo spirito di lotta e la sua tenacia, quella di Creed è più intima e riflessiva, con una maggiore enfasi sui personaggi e le loro emozioni. Inoltre, la serie Creed affronta anche temi più attuali, come il razzismo, la disuguaglianza sociale nel mondo del pugilato e soprattutto quello della disabilità che è approcciato in modo efficace e toccante grazie in particolare al personaggio di Bianca, una cantautrice talentuosa che lotta per emergere nel mondo della musica e per far conoscere la sua arte al pubblico nonostante stia perdendo l’udito, e che cerca di superare le proprie difficoltà attraverso la musica e l’amore per Adonis: apprezzo molto il fatto che nei film il tema sia esaminato in modo rispettoso e senza mai ridurre Bianca a una semplice vittima della sua condizione, descrivendola invece come una donna forte e indipendente che lotta per realizzare i suoi sogni nonostante le difficoltà.

La trama

Il primo Creed aveva una trama più o meno originale: l’incontro tra un giovane e arrabbiato (potremmo dire anche sfigato) pugile e un anziano campione che accetta di fargli da mentore, un po’ come accade in realtà in Rocky V ma in modo molto più emozionante e soprattutto significativo per la vita di entrambi i personaggi. Nel secondo film, molto spudoratamente viene ripresa tale e quale la trama di un altro film della saga di Rocky, questa volta il quarto, infatti lo sfidante di Adonis è il figlio del pugile russo che ha battuto e ucciso suo padre Apollo e poi è stato sconfitto da Balboa: addirittura la struttura del film è ripresa tale e quale, con anche un pesantissimo addestramento che in Rocky IV era nella neve e in Creed II invece è nel deserto.

In Creed III, Adonis è al culmine di una sfavillante carriera: dopo un duro incontro conquista il titolo di campione del mondo dei pesi massimi e decide di ritirarsi dal ring e di dedicarsi alla famiglia e all’allenamento di astri nascenti del pugilato.Tre anni dopo, la sua vita dorata viene sconvolta dal ritorno di un fantasma del passato, il vecchio amico Damian, anche lui pugile, che riesce tra bugie e sensi di colpa a far crollare Adonis. Servirà un regolamento di conti sul ring in diretta mondiale a rimettere a posto la loro amicizia.

La struttura del film è quella classica di tutti i film delle saghe Rocky/Creed: la vita del protagonista pare andare a gonfie vele, poi accade qualcosa di tragico che di solito comporta un funerale (la morte di Apollo, la morte di Paulie, la morte di Adriana…). Il pugile sembra sconfitto nella vita e sul ring, a questo punto parte la lunga sequenza di durissimi allenamenti dei due sfidanti, accompagnata da musiche emotive e incalzanti, fino ad arrivare allo scontro finale, dove il protagonista sarà il vincitore, reale o morale. Se nel secondo capitolo i rimandi a Rocky IV erano molto forti, questa volta la trama mi ha ricordato un pochino quella dell’ultimo film della saga, Rocky Balboa, ma non vi dirò perché!

Il cast

I due protagonisti del film, Adonis Creed e Damian Anderson, sono interpretati rispettivamente da Michael B. Jordan (già protagonista dei primi 2 film e Killmonger in Black Panther) e da Jonathan Majors (in questi giorni al cinema anche con Ant-Man and the Wasp: Quantumania); tornano anche Tessa Thompson (Thor Ragnarok e Thor Love and Thunder), Wood Harris, Phylicia Rashad e Florian Munteanu, mentre esordisce sul grande schermo la piccola Mila Davis-Kent. Manca stavolta Sly Stallone (che però produce).

Jordan questa volta ha deciso di emulare Sylvester Stallone, che ha diretto 4 su 6 film della saga di Rocky,  dirigendo e interpretando il film, sceneggiato da Keenan Coogler e Zach Baylin da una storia di Ryan Coogler (già regista del primo Creed oltre che di Black Panther) e Keenan Coogler & Zach Baylin. Il film è prodotto da Irwin Winkler, Charles Winkler, William Chartoff, David Winkler, Ryan Coogler, Michael B. Jordan, Elizabeth Raposo, Jonathan Glickman e Sylvester Stallone. I produttori esecutivi sono Sev Ohanian, Zinzi Coogler, Nicolas Stern e Adam Rosenberg.

Concludendo

Creed III è il nono film di un franchise che da quasi 50 anni appassiona gli spettatori di tutto il mondo, non brilla per originalità ma in fin dei conti è godibile ed ha strappato un applauso finale ai presenti in sala. Ancora una volta, viene raccontata la storia di un underdog che con tenacia e forza d’animo riesce a superare tutte le sfide che la vita gli mette davanti, sul ring e fuori. Ciò che mi è sempre piaciuto di Rocky è che il pugilato non viene mai mostrato come uno sport di sola violenza ma soprattutto di testa: ci vogliono tempismo, concentrazione e controllo, non bastano i soli muscoli (che però di certo aiutano). Ho apprezzato molto l’intensità dell’interpretazione di Michael B. Jordan, che ha saputo creare un personaggio complesso che nel corso dei film cresce e matura.

Nerdando in breve

Se siete come me appassionati dei film su Rocky Balboa non potete di certo farvi scappare Creed III, ultimo (o forse no?) capitolo cinematografico spin-off della saga di Rocky dedicato al mondo del pugilato.

Trailer

 

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