Recensione
Siete morti. Lo so, è triste, ma prima o poi doveva capitare.
Il bello, però viene adesso, perché state per essere giudicati per i vostri peccati. Non crederete di aver vissuto tutta una vita morigerata, vero? O forse sì?
Bene, con questo titolo edito da GateOnGames ad opera di David Spada, avremo modo di scoprire che tipo di vita dissoluta avete passato e, perché no, di sfidare i vostri amici ad un gioco di memoria e strategia.
Meccaniche
7 – The Sins è un titolo per 2-5 giocatori che va via in una ventina di minuti, breve quindi ma molto intenso perché richiederà ai partecipanti un notevole sforzo mnemonico e un pizzico di strategia. Le regole, tuttavia, sono molto semplici e immediate.
Si comincia con lo scegliere un determinato numero di peccati, deciso sulla base del numero di giocatori (tutti e sette solo a tavolo pieno) e un determinato numero di Gemme del Perdono. Le carte si dividono in tre fasi (ere, se preferite un riferimento ad altri titoli; o gironi infernali, se invece gradite più un approccio dantesco): si comincia con lo sceglierne una a testa, che verrà poi tenuta nascosta. Le altre vengono poi impilate a formare un mazzo di pesca unico nel quale vengono inserite delle carte speciali, Giudizio Universale, che cadenzeranno il flusso di gioco. Si estraggono quindi cinque carte e si tengono scoperte davanti a tutti.
A questo punto inizia il gioco vero e proprio: durante il proprio turno ogni giocatore può scegliere se prelevare tutte le carte visibili di uno stesso peccato e aggiungerle al proprio mazzo, oppure se posizionarle sulla plancia Abisso dell’Anima (e prendere una Gemma).
Si estraggono quindi nuove carte dal mazzo per ritornare a cinque scoperte, se appare una carta Giudizio Universale, questa non può essere pescata: rimarrà ad occupare uno degli spazi riducendo l’area di manovra dei giocatori.
Il gioco termina quando appare la terza carta Giudizio.
Non resta che contare i punti; sì: ma come si vince?
Qui sta la delicatezza e il bello di 7 – The Sins.
Si inizia svelando le carte presenti nella plancia Abisso dell’Anima e si raggruppano per tipologia di peccato. Da una a tre garantiscono punti positivi, da quattro a sei invece danno punti negativi. Oltre le sette invece si accaparrano 10 punti. Con lo stesso meccanismo si contano anche i punti dei giocatori.
Se la somma dell’Abisso è inferiore a 7, vince il giocatore con meno punti accumulati, se il punteggio è maggiore di sette, invece, vince il giocatore col punteggio più alto.
A questo punto i giocatori possono spendere le Gemme del Perdono come se fossero carte extra per modificare il proprio punteggio, una per tipologia e solo per carte peccato effettivamente raccolte.
Insomma: avete capito come funziona, fino alla fine è impossibile sapere chi sarà il vincitore, ma è possibile intuirlo se avete buona memoria e ricordate quali prese avete fatto. Le carte raccolte, infatti, non possono essere più guardate fino a fine partita e ci vuole un notevole sforzo per ricordarsi quanti e quali peccati sono finiti nell’Abisso e quanti in mano nostra.
Il punto è questo: il gioco premia l’equilibrio. Buttarsi tutti sulla raccolta delle carte non porterà la vittoria, perché l’Abisso resterà vuoto e quindi verranno premiati i giocatori più morigerati, quelli che hanno collezionato meno peccati. Allo stesso modo, se si mantiene un profilo troppo basso non si raccoglieranno abbastanza punti per vincere, per cui occorrerà tenere d’occhio anche quello che fanno gli avversarsi.
Materiali
7 – The Sins è un gioco di carte, con una piccola plancia e una manciata di gemme in plastica. I materiali delle carte sono ottimi, ma consiglio sicuramente l’uso di bustine protettive dato che verranno maneggiate in continuazione.
Un plauso enorme va, a mio avviso, all’illustratore delle carte: Nicola Angius ha fatto un lavoro eccellente, dando vita a rappresentazioni dei sette peccati estremamente evocative ed azzeccate. La mia preferita è sicuramente la Superbia, rappresentata allegoricamente con un Leone antropomorfo la cui fierezza trasuda da ogni tratto. Stupendo.
Da apprezzare anche la Lussuria, con una sensuale donna dalla testa di capra.
Bella anche l’illustrazione del retro, con il 7 in tinte differenti, ad indicare la profondità dell’inferno (le tre ere di cui sopra) sulla base della luminosità (o meglio, oscurità) dell’illustrazione.
Ho apprezzato anche la dimensione delle carte, grandi e maneggevoli, ma non troppo spesse: perfette per essere mescolate e maneggiate.
Nella scatola, quindi, troviamo:
- Regolamento in due lingue (italiano ed inglese)
- 77 carte peccato capitale
- 3 carte Giudizio Universale
- 7 carte Penitentiagite (per il gioco avanzato)
- 5 carte Punteggio
- 1 Plancia Abisso dell’Anima
- 10 Gemme del Perdono
7 – The Sins è disponibile al prezzo di 16,99 €.
Conclusioni
7 – The Sins è sicuramente un gioco interessante, un ottimo filler capace di tenere sul filo del rasoio i giocatori dall’inizio alla fine, in cui il risultato finale non è mai scontato. Per sua natura è sicuramente consigliato a chi ha buona memoria o ha facilità a memorizzare l’andamento delle carte, perché negli altri giocatori potrebbe risultare un po’ frustrate o apparentemente troppo casuale.
Per questa tipologia di giocatori, ovviamente, c’è la possibilità di puntare sulla raccolta di Gemme, così da compensare i propri mazzi di carte, ma non dovrebbe essere quello il fulcro della strategia di gioco.
Nerdando in breve
7 – The Sins ci porta all’Inferno a scontare i nostri peccati.
Contenuti