Recensione
MW2 occupa, ed occuperà, un posto sempre speciale nel mio cuore di videogiocatore. Il motivo è semplice: è stato il mio primissimo punto di contatto con la mitica Xbox 360 ed è stato uno dei due motivi per cui ho comprato la celebre console.
Il resto è storia (la mia): ore ed ore a tentare di sopravvivere alla difficoltà Veterano e interminabili notti col mio compagno di merende a cercare di superare tutte le SpecOps (ad oggi la mia modalità preferita di sempre) sempre in modalità veterano.
Le emozioni di quel titolo non sono mai state eguagliate in seguito, nonostante abbia apprezzato moltissimo il primo Black Ops e abbia trovato ottimi spunti anche nel recente Vanguard. Col passare del tempo ho trovato il franchise sfilacciato e sacrificato eccessivamente all’altare del multiplayer, un vero colpo al cuore per me che invece ho sempre amato la campagna single player di questi titoli.
Alla luce di tutto ciò, volete che non mi sia buttato a pesce su un titolo che si chiama direttamente come il mitico MW2, che oltretutto ha aperto la modalità single player una settimana prima del multi per i pre-order? E infatti eccomi qui.
Partiamo col precisare che non è un remake, ma un seguito diretto del reboot della serie Moder Warfare, iniziata nel 2019 e capace di mettere in scena il lato peggiore della guerra, senza risparmiarci scene di tortura e missioni da pugno nello stomaco come quella di Farah e del fratello da bambini.
Trama
Partiamo dal fatto che la campagna che ricordavo è un lontano, appunto, ricordo. Niente più Makarov (con scena dell’aeroporto e polemiche annesse inclusa) e via libera ad Hassan, un terrorista meno affascinante, ed Al-Qaeda con il tentativo di portare un attacco missilistico alla capitale USA.
Ve la faccio breve: della mitica serie Moder Warfare è rimasto davvero poco, ma quel poco che c’è brilla come il cuore di una stella. Sto parlando del cast dei protagonisti: torna infatti protagonista la Task Force 141 e i suoi mitici componenti. Price, Soap, Ghost e Gaz saranno nuovamente protagonisti grazie anche all’introduzione di alcune nuove facce.
A questa squadra è dato davvero grande risalto, con caratterizzazioni accentuate e identità ben precise.
Purtroppo però la trama è risultata davvero meno grintosa che in passato: ho già accennato alla controversa scena dell’aeroporto che tanta polemica gettò in passato, ma non è l’unica cosa a venire meno. La Guerra, non dimentichiamolo mai, è la fogna del genere umano, da cui nulla di buono può uscire. Per sopravvivere si fanno scelte terribili e si assiste a scene orripilanti, al limite del sopportabile.
L’ondata del politically correct ha spazzato via questa componente, lasciandoci una versione pop della guerra in cui il villain di turno non riesce ad avere la stessa ferocia (e di conseguenza efficacia) di quelli del passato. Ho assistito ad un ammorbidimento generale, forse per paura di offendere la sensibilità di una frangia del pubblico, ma alla fin fine sempre di guerra stiamo parlando e se vogliamo che il pubblico (e di conseguenza i giocatori) ne siano coinvolti, è necessario che le scene a cui assistiamo ci sciocchino, disturbino, ci portino a voler dare tutti noi stessi nel perseguire l’obiettivo finale.
Se questa premessa vi lascia intendere che non abbia apprezzato l’opera di Infinity Ward, rasserenatevi: ho smarcato subito l’aspetto per me più critico, ora possiamo concentraci sul gameplay che ho trovato dannatamente divertente.
Non solo il cast la fa da padrone, come detto prima, ma le missioni si fregiano di un level design davvero intrigante. Se un tempo avevamo davanti un ripetitivo corridor shooter in cui falciare ogni cosa si muovesse, ora ci troviamo davanti a missioni con elementi diversi l’una dall’altra, di cui alcune davvero originali.
Ritornano vecchi classici, come la missione sull’aereo, ma abbiamo succosissime novità come la missione Solitudine che si compone di fortissimi elementi survival, mai visti prima, in cui dovremo raccogliere materiali per riuscire a portare a casa la pelle; ma non è l’unico caso: abbiamo missioni ad alto contenuto adrenalinico, con fughe sui mezzi di trasporto prelevati direttamente da Warzone, e missioni di infiltrazione che ci tengono sulla corda dal primo all’ultimo momento.
A tutto questo si aggiunge una componente ambientale che regala immersione in situazioni ed atmosfere avvolgenti, facendoci calare nell’universo di gioco in modo totalizzante. Insomma: se la trama non ha il grande mordente che aveva in passato, non si può certo dire che la campagna sia noiosa, tutt’altro.
Comparto tecnico
La prima cosa da dire, ma lo avevo già riscontrato in Vanguard, è che l’aspetto grafico ha fatto passi da gigante e sfrutta a dovere le potenzialità della nuova generazione di console. Se in passato la fluidità era considerata prioritaria rispetto alla resa visiva (giustamente per un titolo come questo), ora le due cose vanno di pari passo. Non solo gli ambienti, a dir poco sbalorditivi e quasi indistinguibili dalla realtà, ma anche i volti dei personaggi, nelle cut-scene come in-game, sono nettamente superiori che nei titoli del passato.
Ottimo, come sempre d’altronde, il comparto sonoro, con il solito corollario di esplosioni e mitragliamenti degni di un’opera hollywoodiana. Ed è proprio il taglio cinematografico che non guasta mai a far da fil rouge per le 7/8 ore necessarie a completare la campagna single player.
Del gunplay c’è poco da dire: se la serie CoD ci accompagna da tanti anni è proprio la sua solidità nel gunplay che l’ha resta così celebre. Qui non è da meno, con un’ottima varietà di armamenti e dotazioni militari.
Conclusioni
Call Of Duty: Modern Warfare 2 per quanto riguarda la trama ha lasciato nel passato i suoi aspetti più convincenti. Tutto il resto, invece, è proiettato verso un futuro della serie che non vede l’ora di scoprire.
L’aver introdotto nuove meccaniche nelle missioni è sicuramente un passo nella giusta direzione per chi non vuole dedicarsi unicamente al multiplayer, di cui avremo modo di parlare dopo averlo testato a fondo.
Nerdando in breve
Call Of Duty: Modern Warfare 2 è il secondo capitolo del reboot della serie Modern Warfare.
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