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Guida a Moon Knight

Il 30 marzo inizia un po’ una nuova era nel Marvel Cinematic Universe, perché uscirà la prima puntata di Moon Knight. Per la prima volta uscirà su Disney+ una serie TV basata su un personaggio mai apparso prima nei film Marvel Studios. Il personaggio, pur non essendo famosissimo, ha comunque una storia lunga e un fandom appassionato, ma vale la pena raccontare qualcosa per chi non lo conosce.

Gli inizi

Moon Knight fu creato nel 1975 da Doug Moench, Don Perlin e Al Milgrom. Apparve per la prima volta in Werewolf by Night #32, come avversario del personaggio principale, un licantropo. Per questo motivo fu creato con costumi e attrezzature legate alla luna. Agli editor il personaggio piacque e lo fecero riapparire in una doppia storia di Spider-Man e in una rivista antologica. Riallineato come eroe, Moon Knight ebbe la sua prima serie regolare nel 1980 e da allora è apparso in maniera semi-regolare nell’universo Marvel. È stato membro dei Vendicatori della Costa Ovest – sì, sono esistiti – e più recentemente dei Vendicatori Segreti.

Dietro la maschera di Moon Knight si cela Marc Spector, un mercenario che ha un sussulto di coscienza in Sudan, salvando la figlia dell’archeologo Alraune, Marlene, dal crudele Raoul Bushman. Ferito a morte, Spector muore in una tomba egizia e viene resuscitato dal dio della luna Khonshu, diventandone il campione sulla Terra. Aiutato dal suo amico Jean-Paul DuChamp, detto Frenchie, Marc diventa Moon Knight, con tanto di gadget a tema lunare e aeroplano a forma di luna.

Via dalla pazza folla

Detta così, non sembra ci sia granché di originale nel personaggio, sembra una variante di Batman in bianco. Le cose si complicano però. Marc infatti non vive una doppia vita, ma una quadrupla vita. Oltre ad essere Moon Knight e Marc Spector, è anche Steven Grant, playboy miliardario e Jake Lockley, sboccato tassista. Per anni tutte queste identità hanno convissuto, ma a partire dalla serie uscita nel 2006 scritta da Charlie Huston e disegnata da David Finch le varie identità sono diventate più problematiche. Non erano alter-ego, ma altre personalità di Spector. Moon Knight infatti soffre di disturbo dissociativo dell’identità.

Data la malattia, molte storie hanno giocato sull’idea che Khonshu e Moon Knight non sono altro che altre personalità di Spector. Anche nelle storie anni ’80 la sanità mentale di Spector e l’esistenza del dio egizio venivano messe in dubbio, ma in tempi recenti è diventato un tratto distintivo del personaggio – fin troppo se volete la mia opinione. Da un lato è senza dubbio l’aspetto più caratterizzante del personaggio e quello che lo rende unico e non una mera copia di Batman. Dall’altro lo rende spesso un personaggio monocorde, tutto appiattito sulle sue personalità multiple. Diciamo che non guasterebbe un po’ di alternanza di tematiche nelle storie a fumetti.

Fumetti

Come accennato, Moon Knight ha avuto negli anni tante serie a fumetti e ha uno zoccolo duro di appassionati. Alcuni di questi hanno creato gruppi Facebook in cui modificano vignette inserendoci nuove storie, diventando virali ben oltre la fama del personaggio.

Parlando di storie vere sul personaggio, non manca materiale da recuperare. La prima serie è una serie di culto, scritta dal creatore Moench e disegnata principalmente da Bill Sienkiewicz e suo primo successo. Più di recente, la già citata serie del 2006 è un ottimo punto di partenza per la versione moderna del personaggio. Altre storie di ottimo livello sono quelle scritte da Warren Ellis sia su Vendicatori Segreti che nella serie omonima uscita nel 2014. Ellis aggiunge un’altra versione del personaggio, in cui è una specie di Sherlock Holmes chiamato Mr. Knight.

Non ho apprezzato molto e non la consiglio la serie di Brian Michael Bendis e Alex Maleev. È una versione del personaggio completamente diversa e senza un vero motivo, disegnata anche abbastanza svogliatamente da Maleev. Molto più bella la serie scritta da Jeff Lemire.

Insomma, di serie a fumetti da leggere ce ne sono, ora vediamo se la serie con Oscar Isaac come Moon Knight riesce ad aggiungere un tassello alla storia interessante e un po’ fuori di testa del personaggio.

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