Recensione
Pochi giorni fa vi ho parlato di Daisy, il fumetto di Lorenza Di Sepio e Marco Barretta edito da Tunué. Quell’opera ha una conclusione che potrebbe bastare a sé stessa ma che può anche essere espansa e portata a un termine più completo. Se vi è piaciuto Daisy, è tempo di leggere Daisy e la maschera spezzata, l’ultimo capitolo della dilogia, uscito per Tunué qualche mese fa. Tenete presente che questo secondo capitolo è leggibile separatamente dal primo graphic novel, per cui, se vi andasse, potreste leggere direttamente solo questo (ma secondo me è preferibile leggerli entrambi perché la storia si arricchisce di spessore e il finale ci guadagna).
Trama
Il mondo è in rovina e il prezzo da pagare per salvarlo è sulle spalle di Daisy, una ragazzina i cui genitori hanno smesso di andare d’accordo da tempo. La giovane bimba in camicia da notte e pantofole, inizia a vagare alla ricerca dei vecchi compagni di viaggio, cercando di mettere insieme una squadra per aggiustare le cose una volta per tutte. Convincerli a collaborare non sarà facile, ma affrontare tutto da sola sarebbe impossibile. Riuscirà la ragazzina impacciata che prova a essere un’eroina, a essere accettata e salvare Redwood?
Stile
Lo stile di Daisy e la maschera spezzata è lo stesso del primo volume, anche se si nota un’evoluzione del tratto. I disegni appaiono più puliti, senza i segni a matita che davano l’aria abbozzata. I colori tenui e opachi mostrano immagini nel complesso delicate, senza linee d’azione o altri dettagli che potrebbero creare un effetto dinamico non voluto. La maggior attenzione viene data ai paesaggi e alla regina, figura centrale di tutta la vicenda nonché forse la vera protagonista, se non di tutta la storia, di certo del secondo volume. Nel complesso lo stile è quello che ci si aspetterebbe da un volume appartenente alla collana Tipitondi, quella destinata a un pubblico govanissimo: disegni puliti e senza troppi arzigogoli, tinte pastello, vignette ampie e balloon facilmente leggibili. Ad aumentare lo spessore di tutta la vicenda, è di nuovo il contenuto.
Contenuto
In Daisy, come vi dicevo, il tema portante è la difficile situazione che affronta una persona i cui genitori si separano. E qui qualcuno potrebbe dire “Ma la storia del primo fumetto non è quella della bambina che entra nel libro e vive le vicende scritte al suo interno?” Certo che lo è, un po’ come un Cuore d’Inchiostro al contrario, o come accade a Bastian che si ritrova ne La storia infinita; ma oltre alla storia scritta e raccontata, ovviamente c’è di più.
In Daisy e la maschera spezzata, il tema che più è balzato all’occhio (oltre a quello del capitolo precedente, che si ripresenta nella sua potenza e difficoltà) è quello morale dell’antagonista. La narrativa moderna, in cui anche il più potente rivali agisce in virtù di motivazioni argomentabili, più o meno condivisibili, sembra suggerire che il tempo dei cattivi propriamente detti sia finito da un po’.
Se una volta la regina cattiva era tale perché invidiosa della bellezza altrui, incarnando tutte quelle caratteristiche che ci si auspicava non venissero assimilate dal pubblico a cui le medesime storie erano destinate, oggi la regina cattiva è cattiva perché la disegnano così.
The Villain’s Burden
Nulla di nuovo sotto il sole: Jessica Rabbit e Capitano Uncino, fra i tanti villain che la letteratura propone, avevano già sollevato l’analogo problema. In particolare, se la celebre cantante di Why don’t you do right si limitava a scaricare la responsabilità delle sue azioni in virtù dell’essere disegnata in un certo modo, il capitano dalla mano uncinata metteva luce sulla natura necessaria dell’essere cattivo. In Che Paura Che Fa Capitan Uncino, canzone di Maurizio Colombi dal musical Peter Pan, dice proprio E che musical sarebbe se non ci fossi io/Che mi son sacrificato nella parte del cattivo?. Ed è quel punto di vista lì, quello che viene ripreso in Daisy e la maschera spezzata.
Una regina cattiva che vorrebbe un lieto fine, che a lei la vita -o lo scrittore- pare proprio non aver concesso. Come si combatte per un lieto fine, se nasci antagonista? Probabilmente la domanda troverebbe risposte diverse a seconda che siate più o meno deterministi, ma nel fumetto viene data una riposta possibile: hai provato a spegnere e riaccendere?
Prezzo
Daisy e la maschera spezzata è disponibile al prezzo consigliato di 14,50€
Conclusione
Daisy e la maschera spezzata mi ha accompagnata in sala d’attesa mentre aspettavo di fare la terza dose di vaccino e sono davvero contenta di averlo scelto per farmi compagnia. Coinvolgente al punto giusto, gentile, sorprendente sul finale. Per quanto sia valido come opera a sé stante, lo reputo un ottimo seguito e un degnissimo finale per una storia che era cominciata come una bellissima giornata.
Nerdando in breve
Daisy e la maschera spezzata, leggibile anche da solo, prosegue e conclude meglio la storia della piccola Daisy, iniziata nell’omonimo volume. Fra paesaggi maestosi, tinte pastello e personaggi pieni di coraggio, la storia della testarda fanciulla si dimostra classica ma per nulla banale.
Contenuti