Recensione
Colpevolmente in ritardo a causa della pandemia, negli ultimi mesi ho perso di vista una delle mie saghe supereroistiche preferite: ad opera della meravigliosa coppia (artistica e nella vita) Elena Mirulla e Christian Terranova, le avventure di SuperTits sono proseguite incuranti del mio ritardo nel svelarne le gesta.
Eppure la fine dell’ultimo numero da me letto conteneva un bel cliffhanger che per mesi ho atteso di svelare.
Ebbene, eccomi qui a rimettermi in pari: oggi vi parlo degli ultimi tre numeri:
- SuperTits #6: Il lungo addio
- SuperTits #7: Influencer in pericolo
- SuperTits #8: Prigione di Carta
La prima cosa che devo dire è che la sensazione che avevo avuto sul finire delle storie precedenti è stata ampiamente confermata e ripagata. Nata come saga parodistica del genere supereroistico, capace di mescolare con sapienza erotismo e avventura, le pagine di SuperTits avevano già iniziato a prendere una svolta decisamente più noir, più matura e profonda.
Non solo la psiche dei personaggi matura e si evolve, e con loro anche le dinamiche che li legano, ma le situazioni narrate diventano via via più intricate ed intriganti: si esce ben presto dalla comfort zone (eroe vs villain in uno scontro senza fine) e fanno la loro comparsa nuovi personaggi, con trame e sottotrame via via più approfondite.
Veniamo così a scoprire molti retroscena (che non vi racconterò onde evitare spoiler) e molte delle motivazioni che hanno guidato finora le azioni dei personaggi: cambiano gli equilibri, certo, ma nel lettore viene a maturarsi anche una maggiore consapevolezza di avere tra le mani un fumetto che racconta molto più di quello che dice o mostra.
Non temete: la vena autoironica di Elena non viene a mancare (ne è la prova anche il delizioso autocitazionismo dell’ultimo volume), ma a questo si abbina una profondità di sentimenti che lascia riflettere.
Quanti di noi reagirebbero in un determinato modo, o in un altro, di fronte ad una difficoltà insormontabile, ad una facile scappatoia, ad un lutto? Nei tre volumi che ho avuto la fortuna e il piacere di leggere, scopriamo quanto diverse possono essere le risposte a queste domande, e soprattutto come le pieghe della vita, quando ci mettono la zampino, finiscono col modificarci profondamente, portandoci su strade che mai avremmo pensato di poter o voler percorrere.
Ecco che quindi non tutti i cattivi lo sono del tutto o lo sono per una ragione, e non tutti i buoni sono senza macchia.
Ma a proposito delle strade da percorrere, vi confesso che devo mangiarmi le mani per non spoilerare la trovata che Christian ha infuso dell’ultimo volume: se è vero che nemmeno lui sapeva dove lo avrebbe portato la trama (come detto nell’introduzione), allora è altrettanto vero che lascia emergere la sua profonda conoscenza e amore per il genere supereroistico, con una virata meta narrativa che mai mi sarei aspettato da una saga che ha la nostra Tiziana come protagonista. E vi ricordo che l’incipit è un supereroe maggiorato che spara energie dalle ghiandole mammarie e che ha nei latticini la sua kriptonite.
Scusate se è poco.
E mentre lo fate, andate a comprare i volumi di SuperTits: mi ringrazierete.
Nerdando in breve
SuperTits porta le avventure dell’eroina sexy su un altro livello.
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