Recensione
A volte capita che ci siano delle opere per le quali le parole non sono sufficienti ad esprimere il ventaglio di emozioni di cui si fanno portatrici. Per me, Strappare lungo i bordi è senz’altro una di queste. Mentre riflettevo sulla prima incursione di Zerocalcare sul piccolo schermo, mi sono resa conto che qualunque cosa io possa scrivere non sarà sufficiente a renderle giustizia: l’unica cosa che si può fare è guardarla e perdersi nella sua poesia.
Però posso provare a raccontarvi che cosa è stata per me la visione di Strappare lungo i bordi.
Trama
Zero, l’alter ego a fumetti di Zerocalcare, ci racconta un momento della sua vita nel suo stile iconico, quello che abbiamo imparato a conoscere e amare sulle tavole a fumetti.
La storia racconta dell’amicizia speciale tra Zero e Alice. Ma anche di crescita e di linee tratteggiate che sembrano indicarci una direzione anche se nessuno di noi è davvero un foglio bianco. Insomma, racconta di vita.
Stile
Non mi ritengo la massima esperta di Zerocalcare in circolazione: lo seguo sui social, ne apprezzo le vignette ma devo ancora recuperare la lettura di tutte le graphic novel. Quindi mi sono avvicinata a Strappare lungo i bordi con curiosità e un’allegra inconsapevolezza di quello che mi aspettava. E ne sono rimasta estasiata, tanto da sentirmi di affermare forte e chiaro che si tratta della migliore serie animata che potete guardare in questo momento.
Ho raccontato poco della trama e credo sia giusto così: Strappare lungo i bordi, con le sue 6 puntate da appena venti minuti scarsi l’una, è un’esperienza da vivere in pieno, senza rovinarsi il gusto del viaggio.
Quello che avete bisogno di sapere, d’altronde, è che vi ritroverete travolti da mille emozioni perché la serie scivola agilmente dalle risate alle lacrime, dall’ironia alla profondità, dalla rassegnazione alla consapevolezza. E ci sono le citazioni per l’occhio attento, tante. Il tutto in una manciata di tratti.
D’altra parte, nessuno come Zerocalcare riesce a descrivere così bene emozioni e situazioni universali, in cui tutti non possiamo fare a meno di rispecchiarci e sentirci, così, meno soli.
Cast
Un’intera serie con un unico doppiatore, che per di più nella vita fa il fumettista? Può apparire un azzardo e invece Strappare lungo i bordi funziona alla perfezione così. Prima di tutto perché nessuno può doppiare un’opera di Zerocalcare meglio dell’autore stesso e poi perché è una scelta narrativa che avrà la sua importanza.
Se tutti i personaggi sono doppiati personalmente da Zerocalcare, unica eccezione illustre è rappresentata dall’Armadillo: la coscienza del protagonista ha infatti la voce del grandissimo Valerio Mastandrea.
Colonna sonora
Mi sento di soffermarmi brevemente anche sulla colonna sonora di Strappare lungo i bordi, perché è davvero efficace e integra la narrazione alla perfezione. Il merito va a Giancane, autore delle musiche originali (che potete trovare nell’album Strappati lungo i bordi, uscito insieme alla serie lo scorso 17 novembre).
Da segnalare anche diverse tracce famosissime che non potrete fare a meno di ascoltare e riascoltare.
Concludendo
Strappare lungo i bordi, prodotta da Movimenti Production in collaborazione con Bao Publishing, è disponibile su Netflix e rappresenta la prima, riuscitissima, prova di Zerocalcare con il medium della serie TV.
Una visione che corre veloce, tra leggerezza e profondità, e che non potrà lasciarvi indifferenti. E che dimostra definitivamente come Zerocalcare sia uno degli artisti più completi e più incisivi del nostro tempo.
Nerdando in breve
Strappare lungo i bordi racconta in una giostra di emozioni una storia che potrebbe essere quella di ciascuno di noi.
Trailer
Contenuti