Giochi da tavolo

Mandala – Una sfida rituale

Recensione

Mandala, cosa significherà mai questo termine?

È una parola sanscrita e, cito testualmente da Wikipedia:

“Il termine maṇḍala si riscontra in varie culture religiose del subcontinente indiano, in particolar modo in quella buddhista, anche a indicare dei diagrammi geometrici elaborati con diversi materiali e utilizzati per scopi rituali o meditativi. Va precisato che maṇḍala, anche in questa ultima accezione, non è mai un mero disegno per quanto rappresentativo o simbolico, ma è quel luogo creato dal meditante dove egli contempla le divinità che vi hanno posto sede dopo la sua invocazione”.

Roba seria, insomma.

Ma non vi preoccupate, non siamo impazziti e non siamo certo qui a parlare di meditazione. L’unica cosa su cui bisognerà meditare sarà sulla vostra prossima mossa, perché Mandala è il titolo di un gioco di carte di Trevor Benjamin e Brett J. Gilbert, facente parte della linea dei piccoli giochi per 2 persone della Lookout Games, portato qui in Italia da Asmodee.

Vi anticipo che al termine di una partita a Mandala tutto sarete, fuorché rilassati e pacifici, perché si tratta di una sfida rapida e molto competitiva!

Materiali

La piccola scatola di Mandala, nel formato classico di quelle della linea per 2 soli giocatori della Lookout Games (per capirci, quella del mitico Patchwork), contiene al suo interno:

  • 1 tappetino di gioco
  • 110 carte nei 6 colori
  • 2 carte riassuntive per le azioni
  • 1 manuale

La componentistica non vi sembrerà ricchissima, ma il tappetino in stoffa decorato con i motivi mandala e le carte quadrate colorate sono decisamente un bel vedere, e il gioco in fase di svolgimento è colorato e fotogenico.

Inoltre, il fatto di avere un tappetino di stoffa anziché una plancia, ha permesso di ridurre considerevolmente la dimensione della scatola (oltre che poterlo lavare, se si sporca accidentalmente).

Dove la trovate, una plancia con le istruzioni per il lavaggio?

Si può obiettare che le carte quadrate siano più difficili da mischiare, e concordo; ma sono minuzie.

Gameplay

Mandala è una sfida serrata da soli due giocatori, un faccia a faccia rapido da 20 minuti con la possibilità di perpetrare discrete bastardate a scapito dell’avversario.

Ok, ma come si gioca?

Se volete, il manuale lo trovate sul sito di Asmodee, ma in breve cerco di raccontarvelo anche io.

Il cuore del gameplay sono le carte, che vanno posizionate dalla mano del giocatore in determinate zone del tappetino di gioco a formare dei mandala, secondo alcune regole. Queste carte permettono di far punti, e chi ha più punti alla fine, vince.

Il tappetino (in pratica, la plancia di gioco) è diviso in varie zone:

  • Montagna: è la parte centrale dove si costruisce il mandala. In questa zona entrambi i giocatori possono mettere una sola carta alla volta;
  • Campo: ogni montagna ha due campi, uno per giocatore. Qui un giocatore può piazzare quante carte vuole, l’importante è che siano dello stesso colore.
  • Fiume: è la parte della plancia che determina quanto sia il punteggio in base al colore
  • Coppa: è la nostra riserva delle carte che faranno punteggio.

Il gioco si svolge per turni, fino alla fine della partita.

Ciascun giocatore, nel proprio turno può:

  • Giocare 1 carta in una montagna, e poi pescare per rimpinguare la sua mano
  • Giocare quante carte vuole di un singolo colore nel proprio campo, ma non pescare
  • Scartare carte di un singolo colore, e ripescarne altrettante.

La regola fondamentale di piazzamento carte dice che non possiamo piazzare in un mandala una carta di un colore che sia già presente.

Ogni volta che piazziamo una carta, dobbiamo controllare che il mandala sia completo, ovvero che contenga almeno una carta per ciascuno dei sei colori.

Quando ciò avviene, il mandala deve essere “distrutto“: i giocatori si spartiscono le carte nella zona Montagna per colore, e il primo a scegliere sarà colui con più carte nella zona Campo. Le carte scelte vanno a formare la nostra Coppa, ovvero quella riserva di carte che ci daranno punteggio alla fine.

Questo Mandala è completo perché contiene tutti i colori: va quindi distrutto.

Come si calcolano i punti? Il sistema è molto interessante.

Ogni qualvolta che prenderemo carte di un dato colore dalla Montagna, dovremo controllare se quel colore è già presente nella nostra zona Fiume: in caso negativo, quella carta dovrà essere posizionata nella casella più a sinistra del nostro Fiume. Ogni casella è numerata, da 1 a 6: ciò starà a significare che, ogni carta della Coppa varrà da 1 a 6 punti in base alla posizione del colore nel nostro Fiume.

La posizione dei colori nel Fiume dà il punteggio delle carte.

La condizione di fine della partita si innesca proprio quando un giocatore aggiunge la 6a carta al suo Fiume, oppure quando il mazzo di pesca si esaurisce, e in quel caso avremo solo il tempo di terminare un ultimo mandala.

Alla fine della partita, si prendono le carte nella Coppa e si contano i punti in base ai punteggi nel Fiume.

In pratica, Mandala è uno di quei classici titoli che, con due semplici regole in croce, danno vita ad una sfida niente male che, essendo pure rapida, chiama a gran voce la rivincita immediata, per accorgersi che si, il gioco è mooolto più profondo di quello che sembrava all’inizio.

Infatti alla prima partita vi sembrerà forse di giocare un po’ a caso, ma una volta entrati nell’ottica di come fare punti sarà una battaglia tattica carta dopo carta, colore dopo colore.

Leggevo, non ricordo dove, che una partita di Mandala si può affrontare sia in modo rilassato, che in modo competitivo. Non so voi, ma con la mia compagna c’è solo un metodo giusto: il secondo. Nelle partite di prova, a fronte di un’ambientamento durato un paio di minuti, sono stato bastonato senza pietà.

Altro che meditazione e spiritualità.

In conclusione

Avevo sentito parlare di Mandala nelle mie ricerche di giochi adatti alle sfide testa a testa con la mia compagna, e in effetti la fama è meritata: semplice da imparare e intrigante da giocare, non appena compreso il modo di far punti.

A mio avviso nel suo target Mandala non ha difetti evidenti, perché fa tutto giusto, compresa la sua dimensione ridotta che non fa soffrire le librerie e vi permette di portarlo ovunque.

Si potrebbe dire che il tema non sarà reso chissà quanto, ma non è di certo quello che si richiede ad un gioco di carte del genere. Per di più, la tematica permette di avere un tavolo tutto colorato, cosa volete di più?

Per me, merita il posto dello scaffale accanto a 7 Wonders Duel, Patchwork, Kingdomino (rigorosamente nella sfida 7×7) e Targi!

Mandala lo trovate con manuale completamente localizzato in italiano (pur essendo indipendente dalla lingua) grazie ad Asmodee, che ringraziamo per il materiale della recensione.

Nerdando in breve

Mandala porta sul nostro tavolo una sfida intrigante e molto colorata: un titolo raccomandato a tutte le coppie giocatrici!

 

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