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Deathloop – Ancora, ancora e poi ancora…?

Non credo di esagerare affermando che Deathloop è uno dei giochi più attesi dalla comunità dei gamers, grazie all’ottimo lavoro di teasing e di creazione di hype ad opera di Arkane (Dishonored, Prey) e Bethesda (che ve lo dico a fare?). Abbiamo provato per voi questo nuovo titolo su PlayStation 5 (è disponibile anche per PC), giocando ancora, ancora, e poi ancora… persi in un loop temporale senza fine. O no?

Recensione

Prima, ricordi confusi, una colluttazione, e un machete piantato dove non fa molto bene. Poi, vi svegliate su una spiaggia. Dove siete? Perché siete lì? Ma, anche… chi siete? E perché sapete benissimo cos’è quell’arma poggiata lì vicino, e sapete benissimo anche come usarla? La risposta a tutte queste domande – anche se non è così semplice – arriverà durante la storia di Deathloop, che è davvero il cardine dell’avventura.

Senza alcuno spoiler, scoprirete prestissimo che il vostro nome è Colt ma soprattutto che il nome della persona che vi ha appena accoltellato è Julianna, una vostra vecchia amica (pensate quindi a cosa potrebbero farvi i nemici); cosa ancor più strana, però, vi rendete conto di essere finiti in un loop temporale e che ogni morte non è altro che un nuovo inizio. A questo punto viene naturale desiderare di spezzare il loop, eppure Julianna è alquanto contraria e cercherà di fermarvi a tutti i costi, cercando di preservare il loop che fa vivere all’isola di Blackreef sempre la stessa giornata. Grandi misteri ma soprattutto grande divertimento per noi giocatori! Non per Colt, in effetti.

Gameplay

Leviamoci subito il dente: no, Deathloop non è un roguelike, lo dico io ma soprattutto lo dicono gli sviluppatori. Deathloop è un first person shooter, con elementi stealth (non obbligatorio ma, permettetemi di dirlo, alquanto consigliato) e con una meccanica base legata ai loop temporali. Mettiamola così: per risolvere il mistero di Blackreef avete una giornata, divisa in quattro momenti e che vedrà ognuna della quattro macro-zone dell’isola avere diverse situazioni in base al momento della vostra visita. Il gioco vi invita quindi a tornare più volte sui vostri passi e in diversi momenti, così da scoprire tutti gli elementi dell’avventura e a concludere una serie di missioni secondarie.

Come funziona “praticamente” il gameplay? Beh, la visuale in prima persona e le armi da imbracciare la dicono lunga, tuttavia è da sottolineare come c’è grande possibilità di personalizzazione del vostro equipaggiamento tra una missione e l’altra. Innanzitutto potrete anche imbracciare due armi, una per mano, per quell’esperienza “alla Max Payne” che non fa mai male – perdendo però la possibilità di mirare, sapevatelo. Nel corso del gioco potrete trovare numerose armi, divise in tre tipologie, e la stessa arma può essere trovata con un livello di rarità diversa. Inoltre, durante la partita, troverete qua e là delle piastrine che vi serviranno per potenziare sia le vostre statistiche (quadrate) sia quelle delle armi (rotonde). Si tratta di un ottimo modo per dare più profondità al gioco e per aumentare a migliorare la sensazione di crescita del personaggio. E se morite?

Beh, innanzitutto la morte non è sempre “istantanea“: poco dopo l’inizio del gioco troverete un artefatto che vi permetterà di morire due volte prima di rientrare nel loop. Queste “morti leggere” non danno malus, mentre la morte finale vi fa perdere l’equipaggiamento trovato in quella sessione. Ma se tornerete a casa tutti d’un pezzo, allora potrete fare tesoro di tutto ciò che avete raccolto nella vostra run, e mettere il tutto definitivamente nel vostro inventario. Infine, sempre per fugare il discorso “roguelike”, Deathloop non ha livelli che cambiano nella loro struttura o dati dal caso, bensì il diverso momento in cui affronterete le varie sezioni aumenteranno le potenzialità strategiche del gioco, senza affidarsi alla casualità.

Come il gioco stesso vi suggerisce, Deathloop può essere giocato con diversi approcci: o ad armi spianate o stealth. Avrete infatti la possibilità di “tracciare” i vostri nemici e di impostare dei segnalini su di essi, così da cercare di capire le loro routine e come affrontarli al meglio. Io ho provato entrambi gli approcci, e penso che quello stealth vi dia la possibilità di salvare più spesso la pelle; tuttavia, non sottovalutate l’intelligenza artificiale dei nemici o le situazioni che possono crearsi durante lo svolgimento della missione.

Conclude l’esperienza di Deathloop la componente multiplayer, che è assurda come il resto del gioco: vi ho già detto come Julianna cerchi di fermarvi spesso e volentieri, ma non vi ho detto di come potrete vestire i suoi panni ed entrare nelle partite di altri giocatori! Eh sì, perché dopo aver sbloccato la prima parte del gioco, avrete la possibilità di attivare questa modalità e quindi, se sarete Colt, rischierete di vedere Julianna piombare al vostro inseguimento, magari controllata da un altro giocatore! Si tratta di una modalità asimmetrica molto originale che dà sicuramente un’ulteriore spinta a questo bel titolo!

Audio e Video

Che roba! Il primo impatto con Deathloop è grandioso, e la bellezza grafica delle ambientazioni vi colpirà tantissimo. Essendo Deathloop basato su mappe abbastanza ampie, avrete modo di visitare diversi ambienti che regaleranno soddisfazione ai vostri occhi. Magistrali anche i modelli dei personaggi principali, veramente ben fatti, mentre si cade un po’ sui nemici “standard”, ai limiti dell’accettabile in alcuni casi. Ok, per alcune scelte grafiche c’è dietro un preciso motivo, però la cosa potrebbe lasciarvi spiazzati. Bellissimi inoltre gli effetti visivi, così come la cura per i dettagli e lo stile anni ’70 che permea totalmente il gioco.

Nulla da eccepire sul versante audio, che vede un ottimo doppiaggio italiano e soprattutto un’ottima colonna sonora. L’isola di Blackreef è viva, e sarete capaci di percepire i suoi suoni e le sue voci in maniera eccellente.

Concludendo

Deathloop è un gran gioco, che gli amanti del genere (o gli orfani dei titoli Arkane) apprezzeranno di sicuro. La possibilità di dare profondità al titolo, il multiplayer innovativo, la “rigiocabilità” e soprattutto una storia degna di tale nome fanno sì che Deathloop sia un titolo che consiglio vivamente. La versione PlayStation 5 che abbiamo provato fa flettere i muscoli alla console, e credo che sia veramente un buon modo per testare un titolo degno della next-gen. Buon divertimento e, mi raccomando, non fidatevi di nessuno!

Nerdando in breve

Deathloop, ossia quando fps, stealth, elementi di rpg e soprattutto un grandissimo storytelling si incontrano, conditi da un ottimo audio e da una grafica spettacolare!

Trailer

Ringraziamo Bethesda per la copia ricevuta in anteprima per questa recensione.

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