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Fallout 76: Steel Reign – La fine di Alba d’Acciaio

Recensione

Dopo un inizio che ha lasciato tutti i fan di lunga data un po’ sconcertati, Fallout 76 ha ricevuto una massiccia dose di update, bug fixing e DLC, capaci di rimettere in asse un progetto che sembrava destinato al fallimento.
Che questo titolo non fosse un Fallout 5 lo abbiamo sempre saputo, e Bethesda è stata molto brava ad ascoltare la community e supportarla con tutte le proprie forze, dimostrazione non solo di aver creduto e continuare a credere nel progetto, ma anche di avere una buona dose di apertura mentale e capacità di autocritica.

Uno dei contenuti aggiuntivi che più a convinto è stato l’arco narrativo di Alba d’Acciaio che ci ha portato a collaborare con il Paladino Leila Rahmani ed aiutare la celebre Confraternita a stabilirsi stabilmente nella Zona Contaminata.
Nuove missioni, nuovi luoghi e nuovi equipaggiamenti hanno accompagnato questo DLC gratuito attraverso le molte missioni che lo hanno composto.
A luglio di quest’anno, infine, è arrivato Steel Reign, l’ultimo pezzo che chiude l’arco narrativo.

Si tratta di cinque missioni, completabili in circa tre ore, rivolte a tutti i personaggi di almeno ventesimo livello che hanno seguito l’arco narrativo giunto fin qui.
Anche questo DLC, sempre gratuito per PC, PlayStation e Xbox e già presente sul servizio di Xbox Game Pass, introduce nuove location (come l’affascinante Metal Dome), nuove armi e una quantità smisurata di nuovi elementi estetici. Per chi non lo ricordasse, infatti, il titolo si fa forte della componente di crafting e Bethesta sembra voler premere ancor più l’acceleratore sul coinvolgimenti creativo dei suoi giocatori.

Nel complesso, forte anche di equipaggiamenti un po’ troppo sbilanciati verso l’alto, Steel Reign risulta un po’ troppo abbordabile e rapido nel giungere a conclusione. Resta comunque un arco narrativo godibile e apparecchia la tavola per le future espansioni. Questo DLC infatti introduce anche nuove fazioni, che probabilmente saranno oggetto delle prossime campagne.
Non ci resta che aspettare e darci nuovamente tutti appuntamento nella Zona Contaminata di Appalachia!

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