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Mass Effect Legendary Edition – Il ritorno del Comandante Shepard

Recensione

Come si fa a condensare in poche parole un’intera epopea? Senza correre il rischio di diventare inutilmente prolissi, di tirare in ballo le stesse cose già lette, trite e ritrite? Semplice: non si fa. E allora ci si concentra su altro, su emozioni, sensazioni, atmosfere e soprattutto sull’esperienza individuale che un’opera del genere regala al suo fruitore.

Ormai di Mass Effect Legendary Edition si è già detto e letto di tutto. Anche noi abbiamo avuto modo di parlarne, discorrendone amabilmente con il nostro Jedi.Lord in un episodio del nostro podcast, Pillole di Nerdando.com, ricco di nostalgia, ricordi ed emozioni.
Perché alla fine è questo il punto: abbiamo tra le mani quella che è a tutti gli effetti una pietra miliare del mondo videoludico a cui è stata data una pesante svecchiata allo scopo di apparecchiarci per un (ancora lontano) prossimo episodio della saga e per presentare alle nuove generazioni quello che per noi “vecchi” è stato qualcosa di profondamente segnante.

Andiamo però con ordine: BioWare si sta ancora leccando le ferite a seguito degli ultimi due flop. Parliamo ovviamente di Mass Effect Andromeda e di Anthem. Ed ecco quindi lo studio canadese in un tentativo di risorgere prima che le fiamme tramutino tutto in cenere, e la mossa è quella di rimettere in pista il loro capolavoro, la trilogia originale di Mass Effect, per donargli una seconda giovinezza.

Mossa audace, ne abbiamo già parlato molte volte in passato con i vari remaster, remake e via dicendo. Audace e pericolosa: per chi è pensata questa Legendary Edition? Per le nuove o le vecchie generazioni? Da un lato c’è il rischio di scontentare i boomer che grideranno allo scempio (i fan di lunga data sono sempre i più pericolosi: mai contenti), dall’altro il rischio di non incontrare il gusto dei giovani: in un mondo in cui un titolo diventa vecchio dopo pochi mesi, come reagiranno ad un gioco che, con tutto il bene del mondo, risale al 2007? Praticamente preistoria.

Ebbene, ecco com’è andata a mio avviso (l’avviso del “vecchio”).

Mass Effect

Il primo titolo è stato quello che ricevuto l’operazione di lifting maggiore. Il motivo è duplice: da un lato è quello più arcaico, non solo da un punto di vista anagrafico, ma come stile di gioco e gameplay. Dall’altro stiamo parlando di un titolo che, con tutto l’amore che ha ricevuto, ha da sempre mostrato il fianco ad alcune pecche che hanno afflitto i fan.
Se lo avete giocato, non potete non sapere di cosa sto parlando, altrimenti ecco qui: mi riferisco agli estenuanti tempi di attesa negli ascensori e al Mako: il mezzo di superficie per l’esplorazione spaziale che segue leggi della fisica tutte sue (rimbalzando, incagliandosi, manovrando in modo pittoresco).

Per quanto riguarda il tempo di attesa, state tranquilli: le nuove console, grazie agli hard disk a stato solido (ovviamente la cosa vale anche per i PC che ne sono dotati) rispondono egregiamente a queste esigenze. Restano però una notevole quantità di ascensori e stanze fondamentalmente inutili (servivano a dare tempo per caricare gli ambienti) che siccome erano intrinsecamente legati al level design originale, non potevano essere rimossi. Nel complesso, tuttavia, possiamo ritenerci davvero soddisfatti del crollo dei tempi di attesa.

Anche il Mako, secondo punto dolente, è stato nettamente migliorato: ora è finalmente ancorato al terreno e la sua manovrabilità è sensibilmente migliorata rispetto al passato. Certo ogni tanto qualche effetto strano continua a manifestarsi, ma da un certo punto di vista questa caratteristica era ormai parte del marchio di fabbrica e forse un totale ripensamento avrebbe tradito un po’ i sentimenti dei più nostalgici. Anche il suo gunplay ne è stato migliorato, con una sensibile riduzione dei tempi di cooldown e una maggior precisione nel puntamento.

Da un punto di vista grafico, il miglioramento è evidente in tutti gli aspetti del titolo. Spiccano però due componenti: all’epoca del titolo originale le console avevano capacità di calcolo molto ridotte (rispetto ai nostri standard) e nelle sezioni in campo aperto gli sfondi erano afflitti da una cronica carenza di dettagli, mitigata da effetti luce che li sfocavano rendendoli opachi e indistinti. Ora questi limiti non ci sono più, e gli ambienti sono davvero una festa per gli occhi.
L’altro elemento che vi lascerà a bocca aperta sono le texture delle razze aliene, che hanno subito un miglioramento eccezionale, così come quelle delle armi e delle armature, notevolmente arricchite nei dettagli.

Ovviamente non tutto è perfetto. Alcuni dettagli sono rimasti necessariamente indietro e tradiscono la vetustà del titolo originale. Le illuminazioni degli ambienti chiusi, in primis, rendono difficile seguire il percorso prestabilito; ma soprattutto le animazioni facciali di alcuni personaggi che restano legnosi e poco espressivi.
Continua a mancare una mini mappa, che sarebbe stata davvero molto utile, e che invece ci costringe ad accedere al menù per avere una visione di dove siamo e dove dobbiamo andare.

Un’ultima parola va dedicata alla progressione del personaggio. In quanto RPG, il nostro protagonista poteva vantare su ben 60 livelli, cosa che richiedeva di avviare una nuova partita importando il personaggio per poterlo far progredire fino al level cap. Questa impostazione è mantenuta, ma facoltativa: possiamo infatti scegliere la progressione “legendary” che consente di far scendere i livelli a 30, con raddoppio dei punti guadagnati ad ogni livello.

Mass Effect 2 & Mass Effect 3

Vuoi perché più recenti, vuoi perché meno legnosi, Mass Effect 2 & 3 sono quelli che in questa Mass Effect Legendary Edition hanno subito meno ritocchi. Il gameplay è rimasto fondamentalmente inalterato, con miglioramenti generali del gunplay nella gestione di armi e munizioni, ma anche con una grande predominanza del meccanismo di copertura (di gran moda all’epoca – qualcuno ha detto Gears of War? – e molto meno interessante oggi).

La parte migliore resta quella del restyling grafico: l’impianto artistico di base era già ottimo e non ha necessitato grandi ritocchi; resta però evidente come i nuovi effetti di luce, sia nelle cutscene che durante il normale gameplay, siano stati notevolmente migliorati, dando ad entrambi i titoli un aspetto cinematografico davvero d’impatto. Stesso dicasi per le texture, che si presentano nettamente migliorate e ricche di dettagli.

Conclusioni

Dal punto di vista più pratico, Mass Effect Legendary Edition consente di scegliere tra due due modalità grafiche: una tende a favorire qualità visiva, arrivando a toccare i 60 fps in 4K per console Xbox Series X e PlayStation 5; l’altra, invece, punta tutto sui framerate (PS5 arriva 60 fps su 1440p mentre Xbox Series X tocca i 120 fps). Se avete un bel PC da gaming, invece, potete arrivare a raggiungere 240 fps.

Per quanto riguarda la continuity: i tre giochi sono ovviamente legati uno all’altro e anche se possiamo avviarli separatamente, c’è la possibilità di importare il personaggio dal titolo precedente così da mantenere la coerenza per le scelte effettuate dal Comandante Shepard.

Una novità introdotta, e ormai richiestissima su tutti i titoli, è la photo mode. Anche se non abbiamo il livello di personalizzazione dei titoli più recenti, questa modalità consente di stampare delle istantanee davvero soddisfacenti, anche grazie alla possibilità di rimuovere i personaggi che ci stanno rovinando il panorama. Risulta un po’ legnoso il movimento della camera, ma niente di insormontabile.

Per quanto riguarda i contenuti di questa trilogia, Mass Effect Legendary Edition offre tutti i DLC usciti per i tre giochi: alcuni saranno attivi fin da subito, armi ed armature ad esempio, mentre altri saranno invece percorribili solo una volta raggiunto un punto della campagna prestabilito. Manca invece il multiplayer che era presente in Mass Effect 3, scelta che onestamente credo sia stata più che giusta e condivisibile; dopotutto i server multiplayer sono stati chiusi da anni. Dal momento che i bonus delle partite in multi si riflettevano sulla campagna single player, gli sviluppatori hanno compensato incrementando i bonus delle missioni durante la campagna.

Non resta che chiudere dicendo che Mass Effect Legendary Edition rappresenta un’ottima remaster. Non perfetta, forse perfezionabile ulteriormente, ma sicuramente un’opera maestosa, anche grazie allo storytelling fantascientifico messa in mostra, all’epopea galattica, a personaggi memorabili e scene che ancora oggi regalano brividi e pelle d’oca.
Insomma: se siete appassionati di esplorazione spaziale, non potete perdere questa occasione per vivere (or rivivere) la saga del Comandante Shepard.

Nerdando in breve

Mass Effect Legendary Edition è la remaster che ci riporta a vivere le avventure di John/Jane Shepard.

Nerdandometro: [usr 4.0]

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