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Due chiacchiere con: Salvatore Callerami (Il mio primo manuale della pallavolo)

Non ho fatto nemmeno in tempo a finire di leggere il bellissimo Simone Giannelli. Il mio primo manuale della pallavolo (di cui potete trovare la recensione qui) edito da BeccoGiallo Editore, che ho sentito il desiderio immediato di contattare l’artista che ha dato vita alle sue tavole: Salvatore Callerami.

Eccolo quindi pronto alla tornata di tortura quotidiana, in veste delle mie domande sul suo ultimo lavoro.

Zeno2k: ciao Salvatore, benvenuto su Nerdando.com. Intanto complimenti per questo volume, considerando che sono un pallavolista (dilettante), l’ho molto apprezzato.
Mi racconti come è iniziato il progetto?

Salvatore: Ciao Nerdando.com! Grazie mille! A questa domanda saprà sicuramente rispondere meglio Emanuele (Apos) dal canto mio, se non fosse stata per la fiducia di Studio Ram che hanno proposto il mio nome, non avrei avuto l’occasione di partecipare a questa bellissima avventura coi Teen Myths e il protagonista Simone Giannelli. Dopodiché si sono uniti anche il duo di coloristi Antonio Fassio e Alessandra Medulla!

Z: domanda obbligata: conoscevi e seguivi la pallavolo prima?
S: Onestamente? No, ehehe! Non sono un tipo sportivo, lo ammetto, però devo dire che disegnando questo volume e leggendo dunque il manuale scritto da Giannelli, sto cominciando ad appassionarmi sul serio!

Z: Parlami del lavoro con Emanuele, che ha contribuito con la stesura dei testi.
S: Con Emanuele è stato “amore a priva vista” posso dirlo? No, scherzo! Intendevo dire che, non so come, senza neanche conoscerci siamo riusciti insieme a tirare una squadra di personaggi formidabile. È come se li avesse scritti per me, nonostante non ci conoscessimo ancora prima di questa collaborazione e, dunque, si spera di collaborare in futuro; dopotutto sono siciliano e nelle mie vene scorre lo stesso sangue greco di Emanuele.

Z: Hai avuto modo di lavorare accanto a Giannelli? Com’è al di fuori del campo?
S: Purtroppo no, solo indirettamente, tra una correzione e l’altra sui movimenti e le azioni dei giocatori di pallavolo. Diciamo che con lui basta davvero poco per imparare i segreti della pallavolo. Sono comunque certo che sia una persona umile e dalla bravura eccelsa.

Z: Qual è stata la sfida maggiore nel dar vita ad una versione comic di Simone Giannelli?
S: Renderlo somigliante, in versione cartoon, è stato davvero complicato! Però alla fine ci sono riuscito, spero. Poi, come già detto, varie posizione (soprattutto quelle dell’alzatore, il suo ruolo nella pallavolo) movimenti e simili, che poi sono riuscito a comprendere per vie traverse dai suoi consigli.

Z: Dimmi la cosa che ti è piaciuta di più e quella che ti ha messo più a disagio, se c’è stata, in questo progetto.
S: La parte finale! Tutta azione, tra un bagher e una schiacciata, è lì che mi diverto a rendere più dinamici i personaggi. Che ricordi, credo che nulla mi abbia messo a disagio, a parte i tempi stretti e le deadline vicinissime che mi hanno messo a dura prova.

Z: Parlami di Medusa: ho letteralmente adorato il personaggio, ti confesso (non me ne voglia Simone) che è il mio preferito.
S: I cattivi piacciono sempre, soprattutto se ben caratterizzati, questo lo dobbiamo a Emanuele che lo ha creato ispirandosi alla Medusa della mitologia greca. Ti posso dire chi è il mio personaggio preferito, però: Nyx! Il suo potere è micidiale 🙂

Z: Il cliffhanger finale suggerisce in nuovo volume. è già all’orizzonte?
S: BeccoGiallo credo lo abbia definito un volume facente parte di una collana, quindi è probabile che ci sia un seguito, con altri personaggi famosi nel mondo dello sport, per aiutare i Team Myths. Io ed Emanuele incrociamo le dita.

Z:Parliamo del tuo lavoro in generale: su cosa stai lavorando adesso?
S: Sto lavorando a diversi progetti, alcuni in collaborazione, altri come autore singolo. Potrete sfogliare qualcosa disegnato da me questo mese in edicola, oppure a Ottobre, in Libreria. Ma non posso dire altro, è un segreto!

Z: Quali sono i tuoi punti di riferimento, per il tuo stile grafico?
S: I miei punti di riferimento sono la maggior parte dei disegnatori disneyani (es: Stefano Turconi, Alessandro Barbucci, Silvia Zichè) e molti autori francesi…

Z: Ti trovi più a tuo agio con le matite o con la tavoletta grafica?
S: Quattro anni fa avrei detto matite, ora assolutamente la tavoletta grafica, si spreca meno carta e si sporca di meno!

Z: Quanto c’è di te in quello che vediamo?
S: Nel libro per BeccoGiallo, il mio entusiasmo. Qualcosa di autobiografico, invece, nei miei progetti autoriali.

Z: Lo abbiamo visto in questo volume dedicato al volley: l’arte è un ottimo veicolo per trasmettere, soprattutto ai lettori più giovani, importanti insegnamenti. Col tuo lavoro sei parte integrante di questo meccasimo: come vivi questo aspetto?
S: Ho sempre disegnato fumetti comici, utili più che altro a far ridere che ad insegnare proprio qualcosa, quindi adesso posso dire di aver anche disegnato per un fumetto a scopo -mmh- didattico? E penso che il fumetto sia uno di quei mezzi più sottovalutati e che, altresì, sanno insegnare comunicando in una maniera molto più semplice e colorata. Oltretutto fidelizza nuovi lettori, leggere fa sempre bene e leggere fumetti ancora di più.

Z: Se potessi dare un messaggio a tutti, quale sarebbe?
S: Mi rifaccio al messaggio di Simone Giannelli, che si adatta bene a qualsiasi cosa si voglia fare nella vita, anche al disegno: con impegno e sacrificio, nessuno dubiterà che puoi farcela!

Non mi resta che ringraziare Salvatore per il suo tempo e dare a tutti voi appuntamento sui nostri canali social: Facebook, Discord e naturalmente Twitch!

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