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Onward: Oltre la Magia – Quando Pixar Scopre i GdR

Recensione

Ogni tanto gli studios Pixar decidono di essere più prolifici del solito e far uscire due film nello stesso anno. Dovrebbe essere garanzia di un buon anno, a meno che quell’anno non è il 2020. Quindi tra le tante colpe di un anno funesto, c’è anche quella di aver fatto passare un po’ nel dimenticatoio Onward: Oltre la Magia, che è diventato da poco disponibile su Disney+.

Trama

In un mondo fantasy dove elfi, centauri, orchi e altre creature mitiche hanno perso interesse per la magia e vivono perciò in un mondo moderno e grigio, i due fratelli Ian e Barley Lightfoot partono per una quest magica alla ricerca della gemma di Fenice, necessaria per poter incontrare il padre almeno una volta.

Tema che vince non si cambia. Direi che ormai è una cifra stilistica di Pixar quella di ambientare i suoi film nel mondo reale ma abitato o visto da altre creature. Quindi dopo giocattoli, insetti, mostri, pesci, macchine, emozioni e anime è il momento delle creature fantasy.

Come al solito questo espediente, facile e banale quanto volete, riesce sempre a generare perle notevoli che mostra anche l’inventiva degli animatori diretti qui da Dan Scanlon – al suo secondo lungometraggio dopo Monster University. Gli unicorni che sono tipo i piccioni ad esempio mi hanno fatto morire dal ridere e tutto il film è pieno di chicche del genere.

Inoltre un film con questa ambientazione e che al suo centro è una quest classica che più classica non si può è pieno di citazioni e rimandi al mondo dei giochi di ruolo, in particolare, mi dicono i più esperti della redazione di Nerdando, a classici come Dungeons & Dragons e HeroQuest.

La città dell’amore fraterno

Il cuore della storia non è però il mondo magico o la quest da gioco di ruolo. Sono orpelli che rendono il film più divertente e appassionante per i più piccoli. Onward infatti è un film sui rapporti famigliari e sulla crescita. Potrebbe non essere un film animato con protagonisti due elfi, ma una dramedy con Chris Pratt e Tom Holland – che qui si limitano a dare voce ai due protagonisti. Scanlon ha tratto ispirazione alle sue esperienze di vita, simile a quella dei protagonisti, tranne per il fatto che non esiste la magia nel mondo reale (purtroppo).

Il film riesce perfettamente e in maniera organica a spostare il centro della storia tra i due protagonisti, entrambi centrali e non sacrificati. La quest iniziale sembra portare da una parte ma mano a mano che si va avanti e si conoscono meglio i due protagonisti arriva ad una conclusione naturale e giusta. E ovviamente emozionante.

I film Pixar sanno come giocare con le nostre emozioni e quali corde toccare da anni ormai. E dunque un film che ha come premessa la ricerca del padre scomparso da parte di un ragazzo che non lo ha mai incontrato ti prepara ad un finale commuovente. La grandezza di questo film è quella di farti commuovere grazie a un twist non immediatamente prevedibile ma comunque coerente e forse migliore di quello preventivato.

Qui a Nerdando siamo contro gli spoiler e quindi non andrò oltre nella descrizione, mi limito a segnalare la mia commossa soddisfazione a fine visione. Inoltre, da uomo e da fratello ho trovato molto bella la descrizione di amore fraterno e paterno descritta nel film. Un plauso anche qui, ad una casa di produzione che negli anni aveva perfettamente descritto il rapporto tra madre e figlia in Brave.

Concludendo

Il più recente Soul ha avuto grossa risonanza mondiale e ha probabilmente più chance di venir etichettato come il nuovo capolavoro Pixar. Onward è passato più in sordina per cause di forza maggiore ma merita lo stesso. Più simile ad altri film Pixar ma non è un difetto. Anzi, più di Soul è un film davvero per tutti.

Nerdando in breve

Onward ci porta in un mondo magico molto reale dove si ride, si piange e ci si emoziona come nella vita reale.

Nerdandometro [usr 4.3]

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