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Palm Springs: Vivi come se non ci fosse un domani – Giorni da Ripetere

Recensione

Ci sono tanti giorni belli nella vita di una persona. Certo il 2020 sembra essere esistito per smontare questo assioma, ma spesso anche nei giorni meno memorabili e più tediosi c’è qualcosa di bello. E forse è questo che tenta di dirci il film Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani, disponibile su Amazon Prime Video.

Trama

Nyles è in un resort a Palm Springs per il matrimonio di due amici della sua fidanzata. Durante il matrimonio incontra Sarah, la nervosa sorella della sposa. I due legano e sembrano sul punto di fare sesso, quando vengono interrotti da un uomo che attacca Nyles con arco e frecce.

Nonostante Nyles le dica di non seguirlo, Sarah lo segue all’interno di una caverna per risvegliarsi il giorno del matrimonio della sorella. Sarah è stata risucchiata nello stesso loop temporale in cui si trova da tempo Nyles.

Forse Ricomincio da Capo

Se la trama vi ha fatto scattare il senso di dejà vu, vi capisco. È praticamente la stessa premessa di Ricomincio da Capo, caposaldo della commedia con Bill Murray costretto a rivivere il Giorno della Marmotta.

A parziale discolpa lo sceneggiatore Andy Siara, amico dell’esordiente regista Max Barbakow, l’idea all’inizio era per una storia più classica e anche più deprimente e solo in un secondo momento decise di aggiungerci la parte più fantascientifica. E proprio per distanziarsi il più possibile dal prototipo Nyles è già all’interno del loop temporale e ben conscio di quello che gli è successo all’inizio del film.

In questo modo entriamo direttamente nel paradossale mondo del film e la routine stanca che Nyles ha ripetuto per chissà quanto tempo – non ci viene mai detto da quanto tempo è intrappolato nel loop. Nyles e Sarah semplicemente passano il tempo a fare casino, evitando il matrimonio o facendosene beffe, visto che poi il giorno dopo ricomincerà tutto da capo.

Ovviamente non durerà, sebbene mi rendo conto che il concetto di durata è opinabile in un film del genere. Il finale non ha molto senso se ci si ferma troppo a ragionarci su. Diciamo che è un problema di tutti i film sui paradossi temporali. Nel momento in cui ti fermi a pensare smette di avere senso. Tanto più che Palm Springs è molto più interessato ai rapporti tra i personaggi che non alla fantascienza.

Il film riesce ad evitare di essere una semplice copia carbone di Ricomincio da Capo e a vivere di vita propria anche grazie ai due protagonisti: Andy Samberg e Cristin Milioti.

Sono un grande fan del primo, sin dai tempi dei Lonely Island e qui Samberg fa una variazione un pelo più depressa di Jake Peralta, il suo personaggio in Brooklyn 99. Quando c’è da fare un personaggio cazzone e bambinone che però deve crescere Samberg è perfetto. Milioti invece la conoscevo solo ed esclusivamente per essere stata la mamma in How I Met Your Mother e per certi versi prende qualche spunto da quel personaggio.

In generale i due funzionano insieme e separatamente cosa cruciale in un film di personaggi come questo. Milioti è quella che ha il personaggio più completo e sviluppato e riesce a rendere bene la complessità del personaggio e le sue frustazioni. Samberg ha un personaggio meno sfaccettato, ma fa il massimo con quello che ha. Funziona anche il cast secondario con J.K. Simmons e Peter Gallagher un pelo sopra gli altri per importanza e bravura.

Concludendo

Le premesse per un dramedy noioso e inconcludente c’erano tutte e di certo non sono sicurissimo che regista e sceneggiatore siano nomi da segnarsi per il futuro. Ma qui fanno centro aggiungendo gli elementi giusti e parlando col tono giusto. Non inventa niente ma riesce a non essere una copia senza personalità di Ricomincio da Capo.

Nerdando in breve

Brillante rivisitazione di un concetto famosissimo, Palm Springs si diverte a mischiare commedia e fantascienza.

Nerdandometro [usr 3.6]

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