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Bliss – Quando i vampiri sono un’opera d’arte

Bliss

Recensione

Il panorama horror internazionale, ultimamente, è strapieno di prodotti di ogni genere, molti dei quali -diciamolo- risultano facilmente ripetitivi e mediocri. Capita ogni tanto, tuttavia, che in questa marea di film poco interessanti ne spunti uno in grado di catturare l’attenzione.
È quello che mi è successo con Bliss, che ho avuto modo di recuperar in edizione home video grazie a Midnight Factory, brand di Koch Media dedicato al brivido e alle emozioni forti.

Scritta e diretta da Joe Begos, Bliss è una pellicola allucinata che fonde alla perfezione arte, splatter, miti horror classici e corre sul filo sottile che separa realtà dal parto di una mente in preda alle droghe. Paura e delirio in punta di pennello, insomma, con un pizzico di Dracula.
Un mix ardito che però rimane in perfetto equilibrio per tutto il tempo.

Trama

La giovane Dezzy è una pittrice in piena crisi creativa e sommersa dai debiti. Il quadro a cui sta lavorando può e deve rappresentare la svolta e Dezzy è convinta che sarà il suo capolavoro. L’ispirazione però fatica ad arrivare, così la ragazza cerca fonti esterne per trovare la creatività perduta: droghe sempre più forti ed esperienze estreme. In una situazione del genere, è facilissimo perdere il controllo e Dezzy si ritroverà coinvolta in una spirale di sangue e droga da cui è difficilissimo uscire.

Stile

Bliss è un film di vampiri ma, a ben guardare, il vampirismo si rivela un accessorio non fondamentale nella pellicola: la narrazione si concentra infatti sul processo creativo, sul suo procedere a partire da qualcosa di magmatico fino alla piena e compiuta espressione, sul continuo rincorrersi di apollineo e dionisiaco fino a raggiungere il perfetto equilibrio. Creazione e distruzione, in una perfetta circolarità.
Non a caso, il regista e sceneggiatore Joe Begos ha dichiarato di aver raffigurato proprio se stesso nella tormentata Dezzy (interpretata da una intensa Dora Madison).

Tutto il film, proprio come la sua protagonista, oscilla tra realismo estremo e una dimensione visionaria, violenta e ipercolorata. Begos non ci risparmia sangue e gore, spinge ogni cosa al massimo e dà vita a un film cupo e dalla fotografia sporca.
Quando ha scritto Bliss, Begos, si trovava in un periodo nero a livello lavorativo: le sue sceneggiature venivano rifiutate perché giudicate troppo costose e in lui cresceva la frustrazione. Così ha deciso di ripartire da zero, realizzando un film dal budget ridottissimo e infondendogli i suoi stessi stati d’animo: il risultato è Bliss.

Quello di Bliss può essere agevolmente riassunto come “realismo fantastico“: quella che ci viene mostrata è una storia di vampiri, eppure in noi spettatori resta sempre il dubbio, mai chiarito, se quello cui stiamo assistendo stia accadendo davvero o non sia piuttosto un trip allucinato partorito dalla mente della protagonista a causa delle droghe assunte. Il dubbio resta e non importa: quello che funziona, in Bliss, è proprio l’ambiguità di fondo, perfetta metafora del processo creativo che si cela dietro grandi capolavori.

Edizione home video

L’edizione home video di Bliss curata da Midnight Factory ci restituisce la pellicola nella sua pienezza stilistica: nel film luci, colori e fotografia sono parte integrante e in questa edizione riusciamo ad ammirarli al loro meglio.
La versione che ho guardato io è quella Blu-Ray, con interessanti contenuti speciali, sovracopertina in cartoncino e un utile booklet che ci fornisce il punto di vista dello stesso regista Joe Begos.

Nerdando in breve

Bliss è un viaggio allucinato nell’arte e nel mondo dei vampiri, perfetta metafora del processo creativo. Un horror atipico che stupisce in positivo.

Nerdandometro: [usr 3.8]

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