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Approfondimento: Clint Eastwood

Clint Eastwood

Clint Eastwood

Proprio oggi, 31 maggio 2020, Clint Eastwood compie 90 anni: quale occasione migliore per ripercorrere la carriera di questa icona del cinema?
Attore simbolo dello spaghetti-western, regista due volte premio Oscar in grado di dare un’impronta personale e rappresentativa alla cinematografia mondiale, perfino protagonista di una canzone (dei Gorillaz, intitolata appunto a lui), Clint Eastwood è una di quelle figure che lasciano il segno.

Nato a San Francisco il 31 maggio 1930, Clint Eastwood è molto attivo politicamente: è stato sindaco di Carmel-by-the-Sea tra il 1986 e il 1988 e si autodefinisce di orientamento repubblicano sebbene, come emerge chiaramente dai suoi film da regista, le sue idee sui temi etici siano decisamente aperte.

L’interesse principale, comunque, è per il cinema: Eastwood inizia la carriera di attore negli anni Cinquanta con piccoli ruoli secondari, conquistando il primo ruolo da protagonista in TV, nella serie Gli uomini della prateria. La fama, però, la raggiunge in Italia, grazie alla collaborazione con Sergio Leone.
Recitare gli interessa ma la sua vera strada è dietro la macchina da presa, come dimostra prediligendo sempre più spesso il ruolo di regista e dirigendo, in particolare negli anni Duemila, film entrati di diritto nella storia.

Attore

Dopo diversi piccoli ruoli nel corso degli anni Cinquanta, la carriera di attore di Clint Eastwood subisce una svolta in seguito all’incontro con il regista Sergio Leone: Eastwood diventa protagonista di alcuni dei suoi più famosi spaghetti-western, genere cinematografico tanto amato da Quentin Tarantino ed entrato nella storia del cinema.
A partire da Per un pugno di dollari, girato nel 1964, Eastwood sarà il protagonista dell’apprezzata e conosciuta Trilogia del dollaro di Sergio Leone, completata da Per qualche dollaro in più (1965) e Il buono, il brutto e il cattivo (1966) e famosa anche per le stupende colonne sonore firmate da Ennio Morricone.
Remake di La sfida del samurai di Akira Kurosawa, Per un pugno di dollari reinventa il genere western, ridefinendone gli archetipi.
Nella Trilogia, il cui più compiuto esemplare è il terzo film, Eastwood interpreta la solitaria figura dello Straniero senza nome.

Tornato negli Stati Uniti, Clint Eastwood continua a recitare inizialmente in pellicole western, come Impiccalo più in alto, diretto nel 1968 da Ted Post e primo film prodotto dalla Malpaso Company, casa di produzione di proprietà dell’attore.

Un’ulteriore svolta arriva grazie al genere poliziesco: nel 1971 interpreta il ruolo di protagonista in Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!, diretto da Don Siegel e primo episodio della serie cinematografica dedicata a Dirty Harry. Ispirato liberamente al caso reale del serial killer Zodiac, il film è considerato una pietra miliare di questo genere cinematografico.
Il successo è tale da dare vita a quattro seguiti, tutti con Clint Eastwood nei panni di Harry Callaghan: Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan (1973), Cielo di piombo, ispettore Callaghan (1976), Coraggio…fatti ammazzare (1983) e in cui riveste anche il ruolo di regista e Scommessa con la morte (1988).

L’Eastwood attore resterà sempre legato a ruoli simili a quello dell’ispettore Callaghan, interpretando anche Una calibro 20 per lo specialista di Micheal Cimino nel 1974 e Nel centro del mirino di Wolfgang Petersen nel 1993.
Da segnalare anche la sua interpretazione in Fuga da Alcatraz, particolarmente elogiata dalla critica, e diretto nel 1979 da Don Siegel.

Regista – Gli inizi

L’esordio di Clint Eastwood dietro la macchina da presa avviene nel 1971, quando dirige Brivido nella notte, pellicola sullo stalking in cui interpreta anche il ruolo del protagonista.

Il secondo lungometraggio da regista vede l’attore tornare al suo genere di maggiore successo, il western. Nel 1973 dirige e interpreta Lo straniero senza nome, che si rivela una sorta di thriller di ambientazione western.
Le incursioni nel genere continueranno poi nel 1976 con Il texano dagli occhi di ghiaccio, nel 1985 con Il cavaliere pallido e nel 1992 con Gli spietati, che gli regala il suo primo Oscar in veste di regista.

Gradualmente, Eastwood si cimenta in nuovi generi: è del 1982 Firefox – Volpe di fuoco, che mescola fantascienza e spionaggio mentre nello stesso anno dirige anche Honkytonk Man, che esplora Grande Depressione e musica country.

Regista – I grandi successi

La svolta dal punto di vista registico, quella che lo fa notare in maniera più decisa dalla critica, è nel 1994 con I ponti di Madison County, interpretato dallo stesso Clint Eastwood e da Meryl Streep. Tratto dall’omonimo romanzo di Robert James Waller, si dimostra uno dei più apprezzati e conosciuti film romantici di sempre.

Nel 1997 Eastwood abbandona momentaneamente il ruolo di attore per dirigere un cast di primo piano in Mezzanotte nel giardino del bene e del male, thriller drammatico in cui recitano John Cusack, Kevin Spacey e Jude Law.
Nel 2000 torna invece a dirigere e recitare contemporaneamente con Space Cowboys, avventura ambientata nello spazio in cui è affiancato da Tommy Lee Jones e Donald Sutherland.

La critica e il pubblico apprezzano i suoi lavori ma a consacrarlo definitivamente sono le pellicole dirette a partire dagli anni Duemila. È in questo periodo, infatti, che Clint Eastwood dirige i suoi film migliori.
Nel 2003 realizza Mystic River, il mio preferito tra i titoli da lui diretti: cupo dramma sul concetto di colpa splendidamente interpretato da Sean Penn, Tim Robbins (entrambi premiati con l’Oscar) e Kevin Bacon.

Nel 2004 realizza invece quello che viene considerato il suo capolavoro: Million Dollar Baby, interpretato dallo stesso Eastwood e da Hilary Swank, è una storia di redenzione che mette in evidenza le idee progressiste del regista in fatto di eutanasia. La pellicola ottiene ben 4 premi Oscar: miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista e miglior attore non protagonista, assegnato a Morgan Freeman.

Nel 2006 Clint Eastwood passa al genere storico di guerra con l’audace progetto di due film gemelli: Flags of our Fathers e Lettere da Iwo Jima raccontano la stessa battaglia, l’uno dal punto di vista degli americani, l’altro da quello dei giapponesi.

Nel 2008, poi, l’attore regista si cimenta con Gran Torino, che si rivelerà uno dei suoi film migliori e più ispirati in assoluto. A partire dal 2009, poi, Clint Eastwood si concentra su un altro dei suoi generi preferiti, la biografia. In quell’anno dirige Invictus, con Morgan Freeman e Matt Damon e incentrato sulla figura di Nelson Mandela e sulla Coppa del Mondo di rugby del 1995.
Nel 2011 racconta invece la vita del diretto della CIA John Edgar Hoover in J.Edgar, interpretato da Leonardo Di Caprio.

Nel 2014 è molto apprezzato il suo American Sniper, che si ispira all’autobiografia del Navy Seal Chris Kyle e viene interpretato da Bradley Cooper e Sienna Miller.
L’ultimo film finora diretto da Clint Eastwood è poi ancora una biografia: Richard Jewell è uscito nel 2019.

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