Sharp Objects
La vita frenetica e la grande quantità di prodotti televisivi degli ultimi tempi fanno spesso sì che mi perda qualcosa nel marasma di proposte. Ogni tanto, però, ho la fortuna di recuperare alcuni titoli che mi avevano incuriosito a suo tempo e, per una serie di motivi, ho poi accantonato. A volte, mi rendo conto che l’istinto mi aveva consigliato bene e stavo rischiando di perdermi autentici capolavori. È quello che mi è successo con Sharp Objects.
Sharp Objects è una miniserie televisiva prodotta da HBO e trasmessa in Italia da Sky Atlantic circa un anno fa. Si tratta dell’adattamento del romanzo Sulla pelle scritto di Gillian Flynn, che ha collaborato anche alla sceneggiatura. In cabina di regia c’è Jean-Marc Vallée, che aveva già fatto un ottimo lavoro con Big Little Lies e che è stato il principale motivo che mi ha spinta a recuperare la visione.
Mi sono trovata davanti a un prodotto di pregio, che ha saputo colpirmi allo stomaco e spiazzarmi: gli argomenti al centro di Sharp Objects non sono argomenti facili e non tentano di esserlo. Autolesionismo, infanticidi, malattia mentale, rapporti familiari dolorosi e malati. Questo è il centro gravitazionale della serie e nulla è addolcito o edulcorato per lo spettatore. Allo stesso tempo, tutto viene trattato con delicatezza, attraverso una riuscitissima focalizzazione interna che procede per sensazioni, immagini ed emozioni.
Personalmente, sono rimasta avviluppata nella serie e l’ho vista tutta in appena due giorni (dieci episodi dalla durata di un’ora ciascuno). Trama, regia e recitazione sono perfette e regalano un’esperienza unica. Ulteriore elemento, la colonna sonora che procede intorno alle canzoni dei Led Zeppelin, la mia band preferita: si tratta di musica diegetica, che ha un ruolo nella storia e un’importanza per i personaggi e che contribuisce alla riuscita della miniserie.
Trama
Camille Preaker è una giovane giornalista di St. Louis con problemi di alcolismo e autolesionismo. Quando la minuscola cittadina di Wind Gap, di cui Camille è originaria, viene sconvolta da due brutali omicidi ai danni di ragazzine del posto, l’editore decide di inviare la ragazza in paese per realizzare un reportage e sperando che questo la aiuti a superare i traumi del passato.
L’impatto con la cittadina, la madre e la giovane sorellastra non saranno affatto indolori e faranno riaffiorare un passato che produce ancora ferite.
Cast
Molta della profondità che Sharp Objects riesce a regalare allo spettatore è merito del cast, che dà vita ad un complesso e sfaccettato racconto corale di figure femminili spezzate. Su tutte, spicca la grande prova di Amy Adams, che riesce a trasportarci nel personaggio di Camille anche solo con uno sguardo. Altrettanto brave Sophia Lillis a prestare il volto a Camille da giovane, Patricia Clarkson nel difficile ruolo di Adora e la giovane Eliza Scanlen nei panni di Amma e che si preannuncia un astro nascente.
Contenuti