Recensione
Che Catherine non fosse un gioco come tutti gli altri, fu chiaro a tutti fin da subito, otto anni fa.
Oggi l’incredibile lavoro di Atlas torna in versione molto più che restaurata: Catherine: Full Body, infatti, si presenta come un bicchiere di “corposo” vino rosso: stesso gusto ma con molte più cose dentro.
Catherine: Full Body, per chi non lo sapesse, è un titolo che affianca a diaboliche meccaniche di puzzle game, una serie di scelte morali altamente story driven dove dovremo muovere il protagonista, Vincent, per farlo scuotere dal suo torpore.
Vincent è infatti un (insopportabile) uomo di 32 anni senza ambizioni, né aspettative. Fidanzato da una vita con Katherine, non si decide a fare il grande passo; il lavoro non è un granché ma poco gli importa; passa le sue serate a sbronzarsi con gli amici in un locale chiamato Stray Sheep.
Insomma: fa di tutto per mantenere lo status quo e non imbarcarsi in responsabilità troppo elevate.
Ma in questo clima sonnacchioso, abitato da “pecore” che metaforicamente richiamano tanto l’apatia quanto l’anestesia cerebrale, inizia ad accadere qualcosa. Un’entità misteriosa popola gli incubi delle “pecore” umane: uomini tutti come Vincent, che se non sopravvivono al proprio incubo, muoiono anche nella vita reale.
Così, notte dopo donne, Vincent si trova a scalare torri di babele sempre più complesse, in cui dovrà spostare blocchi di pietra per arrampicarsi fino alla cima, e sopravvivere all’incubo.
Ma cosa ha fatto per meritare tanto? Oltre all’indole già descritta, nella vita di Vincent è apparsa una nuova persona: Catherine, provocante e sexy, che diventa la sua amante. Incapace di prendere decisioni da solo, saremo noi, durante le ore di veglia, a decidere come interagire con gli avventori dello Stray Sheep, e decidere come far procedere il triangolo con Katherine e Catherine verso uno dei molti finali del titolo: da più luminoso a più cupo, fino a completamente folle.
Rispetto al titolo di otto anni fa, però, è stato introdotto un altro vertice in questo poligono amorosi: Rin. Una giovane ragazza che Vincent salverà da uno stalker e che entrerà a far parte della sua vita e delle sue dinamiche, sconvolgendole completamente.
Questo, com’è facile immaginare, ribalta completamente il gameplay originale, che si basava su una sceneggiatura eccezionale e un delicatissimo equilibrio tra i tre protagonisti, frutto di un lavoro alchemico quasi perfetto.
Ed infatti, come molti stanno osservando, le nuove dinamiche di storia risultano un po’ stiracchiate dall’introduzione di Rin. Elemento che, naturalmente, non è evitabile anche se possiamo limitarne la presenza e concentrarci sulle due donne principali. Anche perché, duole ammetterlo, Rin non ha convinto del tutto: rispetto a Catherine e Katherine, infatti, risulta meno definita e non all’altezza della scrittura dei dialoghi.
Resta comunque la grandezza di un titolo che fa satira crudele sul mondo maschile della società nipponica. Vincent è davvero un personaggio detestabile per il quale gli incubi della torre da scalare hanno un significato tanto metaforico quanto catartico.
Ma le novità di Catherine: Full Body non finiscono qui.
Da una parte è stato introdotta una modalità competitiva, cavalcando l’onda di quanti già da anni amano sfidarsi a chi fa più punti nelle scalate; dall’altra appare anche un versione arcade: (Super Rapunzel) potenziata rispetto all’originale.
Per chi vuole un livello di sfida maggiore, poi, è stata inserita la possibilità di scegliere la versione Remix del puzzle game, così da rimescolare le dinamiche di scalata introducendo nuovi pezzi e nuove dinamiche.
Se invece siete amanti delle storie e non volete perdere tempo a scervellarvi su come risolvere i puzzle, è possibile anche attivare la modalità automatica, con cui la IA penserà a fare il lavoro difficile, lasciando a voi il compito delle scelte morali e di seguire la trama.
Questo è certamente una modalità che snatura lo spirito del titolo, ma va dato atto ai ragazzi di Atlus che molto è stato fatto per non limitarsi a riproporre una remaster.
Conclusioni
Catherine: Full Body è un titolo avvincente, intrigante. Usa il pretesto della storia sexy per scendere invece presto in una disanima degli equilibri di coppia, della difficoltà di accettazione e accoglimento dell’altro, e soprattutto delle sfide date dalle decisioni importanti della vita.
Atlus ha messo davvero in campo grandi sforzi per offrire un prodotto complesso, articolato, e rigenerato con nuove dinamiche che lo rendono davvero differente dal titolo originale, nel bene e nel male.
Nerdandometro: [usr 4.0]
Nerdando in breve
Catherine: Full Body è il thriller psicologico che si fonde a dinamiche da puzzle game per un’esperienza di gioco unica.
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