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Gears 5 – Il migliore di sempre

Anche del primo?

Recensione

I ragazzi di The Coalition hanno ereditato un fardello davvero pesante: quello di lasciarsi l’ombra di Epic Games alle spalle e dare vita ad un capitolo che rivitalizzasse il franchise.
Non si trattava solo di invertire la rotta rispetto ad una trama poco ispirata o a sistemare meccanismi di gioco ormai datati, ma di imprimere un vero nuovo impulso verso un nuovo futuro della serie, avendo il coraggio di percorrere nuove strade, di esplorare, di osare.

Non è facile scrivere una recensione che svicoli completamente dagli spoiler, ma posso tranquillamente anticiparvi che gli sviluppatori hanno davvero fatto la magia e che questo titolo potrebbe non piacervi solo nel caso in cui proviate un odio profondo ed atavico per locuste e COG.

Gameplay

Beh, è necessario iniziare dai protagonisti. La chiusura del capitolo precedente ce l’aveva lasciato intendere ed ecco quindi Kait e JD prendere saldamente le redini della narrazione: personaggi decisamente ben riusciti e definiti che cresceranno nel corso della campagna, interagendo coi propri compagni senza patire l’ingombrante presenza di leggende come Marcus, Baird o Cole.

La campagna, che era purtroppo tutt’altro che indimenticabile in Gear 4, qui torna invece tirata a lucido grazie ad una direzione artistica davvero illuminata. A noi la scelta se giocarla in solitaria o con due amici, di cui uno ad imbracciare il celebre lancer e l’altro di supporto nei panni di Jack, il bot tuttofare di cui parleremo a breve.

Non mancano missioni facoltative, secondarie, che spingono all’esplorazione per raccogliere gli abbondanti collezionabili e soprattutto per potenziare il nostro bot di compagnia (fondamentale per le campagne in solo). Il piccolo Jack, infatti, è diventato grande e maturo, diventando parte attiva delle nostre missioni e coprendo un ruolo cruciale nella tattica di assalto. Le sue abilità ci consentono, ad esempio, di diventare momentaneamente invisibili, di analizzare l’ambiente o attaccare gli avversari.

E che la campagna abbia ampio respiro lo capiamo fin dal secondo capitolo, quando affronteremo un ambiente davvero imponente trainati dallo Skiff, per un approccio open mai visto prima nei capitoli di Gears.

Comparto tecnico

Ma se storia e personaggi mi hanno convinto appieno, ecco invece dove è stato fatto il vero miracolo. Certo la direzione artistica è quella che consente di trasformare una ciofeca in capolavoro o viceversa. Ma in questo caso, ad una trama ottima, ad eroi con personalità sfaccettate e ad una sceneggiatura semplicemente maiuscola, si affianca un lavoro tecnico da scassamascella.

Iniziamo dalle cose “spicce”: da sempre le animazioni e i movimenti dei personaggi sono risultati molto lenti e legnosi. Certo, rendeva bene l’idea di uomini enormi che indossavano armi e armature pesantissime, ma alla lunga era frustrante.
Questo, oltre alla etichetta di cover shooter, era stata la croce e la delizia del franchise.

Ma i tempi erano maturi per un’evoluzione, e qui c’è stata una rivoluzione copernicana.
I modelli dei personaggi sono molto più proporzionati, armoniosi. Così come le loro animazioni.
L’interazione ambientale è stata rivoluzionata, consentendoci di approcciare le missioni nel modo che preferiamo (sì, anche in modalità stealth in certi casi), e l’introduzione di nuove armi melee e distanza, rende il gunplay di Gears 5 uno dei più soddisfacenti mai visti.

Gli ambienti, che siano aperti e profondi o chiusi e claustrofobici, sono disegnati con una maestria che raramente ho visto altrove: le texture sono perfette, ma a sbalordire sono le dinamiche delle luci, che regalano un’esperienza visiva che vi mozzerà il fiato. Camminerete in corridoio con solo Jack ad illuminarvi la via, emergerete dai cenote in cui il sole taglia coi sui raggi le fronde della giungla, passeggerete dietro le cascate. Ed ognuna di queste cose vi darà l’illusione di essere dentro il mondo di gioco. Ed è solo il primo capitolo.
Il tutto a condimento di un level design illuminato, che alterna sapientemente momenti action ad altri riflessivi, in cui fare maggiormente conoscenza dei protagonisti di questa incredibile lore.

Insomma: io che vivo per l’esperienza single player (o con un amico) e che ho bisogno di un titolo con una campagna degna di questo nome, ho trovato qualcosa di assolutamente memorabile. Gears 5 è un nuova pietra miliare, un nuovo punto di partenza che regala momenti davvero epici, toccanti, ironici e drammatici.
C’è davvero tutto, qui dentro, ed è esattamente quello di cui c’era bisogno.

Multiplayer

Lo ammetto: non sono la persona migliore per parlare di questo aspetto. Non amo i multiplayer competitivi e non sono il mio pane quotidiano. Non ho tutto il tempo che bisognerebbe dedicargli per diventare sufficientemente pro, e il risultato è che se faccio un paio di kill in una partita stappo lo champagne.
Fortunatamente, per i nabbi come me, The Coalition ha messo a punto una modalità arcade tutta nuova basata sul meccanismo del deathmatch (vince chi colleziona 50 teschi) ma decisamente più abbordabile per neofiti e arricchito da una componente di abilità dei personaggi davvero intrigante.

Tuttavia c’è anche la modalità orda, che invece mi ha sempre entusiasmato: l’idea di affiancarmi a compagni (umani) e resistere ad ondate sempre più massicce di locuste è davvero esaltante. Inoltre in questo capitolo fanno la comparsa nuovi meccanismi interessanti come il dispiego di Jack.

Fa però la comparsa una modalità tutta nuova, denominata “Fuga“. Indovinate cosa bisogna fare? Scappare, esatto.
In poche parole ci troveremo prigionieri dell’alveare in mappe create anche dalla community, per una modalità di gioco cooperativa fino a tre giocatori che regala generose scariche di adrenalina: con poche armi e pochissime munizioni a disposizione, avremo un tempo estremamente limitato per compiere due obiettivi distinti e non c’è possibilità di errore. Stupendo.

Infine, per chi ama le sfide avanzate, grande attenzione è stata posta sul Multiplayer PvP “classico” che ormai è molto vicino al concetto di eSport e sicuramente non sfigura davanti ad altri titoli del genere. Cura maniacale nelle dinamiche e una fisica delle armi rivista e corretta porterà sicuramente Gears 5 nel mondo dei titoli competitivi.

Nerdando in breve

Gears 5 regala nuova vita al vecchio franchise Xbox diventando il miglior GOW di sempre.

Nerdandometro: [usr 4.8]

Trailer

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