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After Life: quando l’ironia è più profonda del dramma

After Life

Devo ammetterla come grave mancanza personale: non conoscevo Ricky Gervais e la sua comicità prima che Netflix mi consigliasse una serie breve e insolita dal titolo After Life.
Sono però felice che l’algoritmo di suggerimento abbia funzionato a dovere, perché mi ha permesso di scoprire un personaggio davvero interessante e una serie che ha saputo emozionarmi tantissimo.

Recensione

After Life è una serie decisamente particolare, che non si identifica pienamente nel comedy ma nemmeno pienamente nel drama. Insomma, è un po’ come il suo autore, Ricky Gervais, personaggio televisivo poliedrico e non inquadrabile in una categoria univoca.

Sei episodi da appena venti minuti ciascuno che filano facilmente via in una sola serata e oscillano abilmente sul filo dello humour nero nel pieno stile inglese, che tanto abilmente sa mescolare ironia con tematiche forti.
Nello specifico, After Life affronta il tema sicuramente non facile dell’elaborazione del lutto e del difficile recupero della normalità quando il tuo mondo sembra ormai vuoto e distrutto a seguito della morte di una persona cara. Una materia spinosa, che rischierebbe facilmente di scivolare nel patetico o di calcare eccessivamente la mano col sentimentalismo.

After Life, invece, riesce a mantenersi ironica senza strafare e, proprio in questo modo, a risultare più incisiva di un dramma vero e proprio. Il protagonista Tony vive una profonda depressione dalla quale fatica ad uscire: proprio come accade nella vita vera, tuttavia, cerca di tenere per sé il proprio dolore, mascherandolo con una acuta vena ironica leggermente macabra. Le risate non mancano, ma nel fondo resta vivo il dramma, toccante proprio perché realistico.

Trama

Dopo la prematura morte dell’amata moglie Lisa, Tony non trova più motivi per vivere; a fermarlo dal suicidio, solamente la presenza del cane della coppia, che altrimenti resterebbe senza nessuno che si prenda cura di lui.
Poiché non gli importa di vivere ma per il momento non può morire, Tony inizia quindi a comportarsi senza filtri, trascurando il lavoro e la casa e maltrattando le persone che gli capitano a tiro, nonostante chi tiene a lui cerchi di fargli superare il lutto.

Cast

After Life funziona per l’equilibrio della scrittura, bilanciatissima tra ironia e dramma, tra humour e sentimento. Ma funziona anche per il modo in cui è interpretata, in particolare dal protagonista.
Ricky Gervais, in questa serie, non riveste solo il ruolo di ideatore, scrittore e regista ma anche quello di interprete principale e dimostra una maturità nella recitazione che va oltre le aspettative, classificandolo come un attore a tutto tondo e ben più di uno stand up comedian.

Il resto del cast si integra alla perfezione con lo stile della serie, dando vita a personaggi tridimensionali e realistici.

Nerdando in breve

After Life affronta il difficile tema dell’elaborazione del lutto in perfetto equilibrio tra dramma e umorismo. Un plauso a Ricky Gervais, interprete, ideatore e regista della serie.

Nerdandometro: [usr 4.3]

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