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Conarium – Un orrore lovecraftiano

Conarium

Recensione

Esplorazione, mistero, avventura. Se c’è una cosa che non ha mai dato per vinto l’essere umano è la sua sete di conoscenza. Il bisogno di gettare la luce della razionalità anche laddove le tenebre regnano sovrane.

Sono questi i temi alla base della lunga e conturbante letteratura del maestro di Providence, e ancora oggi, a distanza di molti anni, continuiamo a subire il fascino del proibito, degli orrori sussurrati, del sonno irrequieto di quelle creature blasfeme che attendono solo di essere risvegliate.

Si abusa spesso dell’immaginario lovecraftiano nella produzione videoludica, ma Conarium, sviluppato da Zoetrope interactive è invece capace di rievocare alle perfezione quelle suggestioni: lo smarrimento, l’esplorazione dell’ignoto, il sentirsi schiacciati da qualcosa di troppo grande e troppo inumano per essere afferrato, eppure questo non ci impedisce di spingerci più in là di un altro passo ancora. E i riferimenti alla letteratura e alla cosmologia dei Grandi Antichi non vengono lesinati: non solo nelle rievocazioni ambientali, ma addirittura nell’oggettistica e nei collezionabili, a partire dalla presenza di una copia del celebre “Il re in giallo” in Robert W. Chambers, da cui Lovecraft venne ampiamente influenzato.

Ma torniamo al gioco: in Conarium prendiamo la guida di Frank Gilman (nome ricorrente negli scritti di Lovecraft) scienziato in una base antartica a seguito dello studioso dal nome evocativo: Dottor Faust. Ci svegliamo nella nostra stanza privi di memoria e privi di riferimenti certi. I nostri colleghi sono scomparsi, in compenso una strana presenza inizia a manifestarsi fuori e dentro di noi, apparendo come un’ombra fugace, pesando sulla sua mente e sul suo corpo. Si tratta di un ottimo escamotage che deve spingerci ad esplorare con meticolosità ogni anfratto, ogni oggetto, a leggere e ricomporre questo articolato puzzle onirico dove la realtà fonde i suoi confini con quelli del regno degli Antichi che sognano in eterno

Il nostro compito è quello di esplorare, ovviamente, ricostruire cosa è successo nella base grazie ad una meticolosa ricerca e scrupolosa analisi degli indizi sparsi ovunque. E quando finalmente riusciremo ad abbandonare la nostra base, avremo accesso ai misteriosi scavi archeologici e a quello che essi nascondono.

Conarium

Gameplay

Molto vicino ad un walking simulator (ma qui si può correre, e alla fine del gioco servirà eccome), Conarium ricorda per alcuni versi il pregevole Layers of Fear, con le dovute differenze.
Innanzitutto l’ambientazione: come detto siamo in una base antartica, un ottimo escamotage per gestire l’avventura in un ambiente dai confini bel delimitati, ma non per questo troppo piccolo né troppo vasto da risultare caotico.

L’esplorazione invece sembra tratta da quella del titolo citato: pochi i jump-scare di questo horror, ma tanti elementi con cui interagire, cassetti da aprire, oggetti da raccogliere, dossier da leggere; tanti documenti per ricomporre i frammenti della trama che però alla fine non viene, forse intenzionalmente in stile decisamente lovecraftiano, del tutto dipanata.

Presenti anche alcuni enigmi, non troppi impegnativi a dirla tutta, in un equilibrio che fa di esplorazione, investigazione e ambientazione un giusto mix che funziona molto bene.
In Conarium non ci sono combattimenti, e l’ascia che troveremo ad un certo punto serve come elemento di esplorazione, non di attacco. Non che manchino i nemici: la seconda parte dell’avventura è decisamente più vivace, ma dalle creature che incontreremo sarà necessario fuggire, non ingaggiare attacchi destinati a fallire.
Ma la cosa fondamentale è che non ci si annoia mai e per un titolo del genere è davvero un ottimo risultato.

Comparto tecnico

Non mi stancherò mai di dire che in titoli come questo a renderli vincenti sono la triade: storia, audio, video. In quest’ordine.
Sul primo nulla da dire, anche per non spoilerare, se non che ho apprezzato la presenza di due finali. Ispirato direttamente a quel capolavoro di Lovecraft: Le Montagne della Follia, il lavoro fatto dal team di sviluppo per regalarci una sensazione di immersione nel mondo di Lovecraft è assolutamente pregevole.

Il comparto audio è la vera punta di diamante di questo titolo: sottolinea le sue atmosfere alla perfezione, accompagnando la lenta (ma non lunghissima) esplorazione passo dopo passo, sottolineando gli snodi e aiutandoci a procedere verso la meta successiva.
Ho percepito invece qualche stonatura nel parlato (inglese) in cui talvolta le intenzioni sembrano decisamente errate o fuori luogo rispetto alla situazione.

Qualche incertezza in più invece per quanto riguarda il comparto grafico: il motore Unreal Engine 4 non è certo tirato al massimo, alcune texture e talvolta gli effetti di luce presentano spiacevoli sbavature. Niente che rovini l’esperienza di gioco che, come detto, è supportata da un ottimo storytelling e dall’audio pregevole.

Conarium

Conclusioni

Sono molto soddisfatto del lavoro fatto per questo titolo: trovare il giusto equilibrio di suspense, trama ed investigazione, applicandolo ad un walking simulator senza renderlo tedioso è stato davvero un lavoro di rara e pregevole alchimia.
Il difetto maggiore, a mio avviso, è la breve durata: arrivare alla fine richiede 2/3 ore che possono aumentare fino a 5 se, come consiglio, lo giocherete una seconda volta per sbloccare tutti gli obiettivi e, soprattutto, per guardare il secondo finale.

Conarium dopo il rilascio per PC nel 2017, è finalmente disponibile anche per Xbox One, Playstation 4.

Nerdando in breve

Conarium è il walking simulator dedito anima e corpo alle suggestioni lovecraftiane.

Nerdandometro: [usr 3.8]

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