Videogames

Conarium – Antichi orrori e incubi primordiali

Recensione

Dovete sapere, cari miei, che nei confronti delle opere horror ho un atteggiamento nettamente polarizzato.

Se i film e le serie non mi hanno mai fatto né caldo né freddo, sia di preferenze che di “terrore” instillato, ben diversa è la questione per quanto riguarda i videogiochi.

I videogiochi horror mi fanno paura. Non ce la faccio proprio, ho provato a giocarne qualcuno in passato proprio perché se i film non mi fanno effetto, ho pensato, perché dovrebbero i videogiochi?

Col cavolo.

In Outlast sono durato il tempo di entrare nell’edificio principale; Resident Evil l’ho giocato di giorno; Doom 3 mi ha fatto fare dei salti che mammasantissima. Non continuo per decenza nei confronti della mia dignità.

Quindi, quando il buon Tencar mi ha chiesto di recensire Conarium, dopo una rapida ricerca pensavo di declinare.

Perché Conarium è ispirato ai lavori di Howard Phillips Lovecraft, che conosciamo tutti come un maestro indiscusso nell’ambito della letteratura fantastica e horror.

Ed è sviluppato dai ragazzi di Zoetrope Interactive, noti proprio per i loro precedenti lavori su titoli ispirati ai racconti di Lovecraft.

Ispirazione

Conarium, in particolare, si prefigura come il seguito del celebre racconto “Alle montagne della follia“, uno dei più importanti e amati dell’autore di Providence, scritto nel 1931.

In esso, Lovecraft raccontava le vicende e le terribili scoperte di una spedizione inviata in Antartide negli anni ’30 dello scorso secolo: un racconto così importante anche perché rappresentò un vero precursore di un intero genere, quello delle avventure ad ambientazione polare.

Purtroppo non ottenne un gran successo al momento della pubblicazione, ma ora si può tranquillamente affermare che è un caposaldo della letteratura di genere e soprattutto del ciclo di Cthulhu, quel ciclo letterario che ha reso Lovecraft amato e famoso e che rappresenta una curiosissima commistione di fantascienza, fantasy ed horror di respiro cosmico, in cui antichi misteri, divinità mostruose, alieni e follia sono talmente ben miscelati da creare un genere quasi a sé stante.

Ditemi voi se non avete mai sentito o letto in qualche articolo l’aggettivo “lovecraftiano“. Ormai è appunto di linguaggio comune.

La spedizione degli anni ’30 alla fine del racconto torna a casa ma evidentemente non riesce a dissuadere a sufficienza altri studiosi dall’esplorare con maggior vigore gli orrori e i misteri contenuti nella città degli Antichi al di là delle Montagne della Follia…

Trama e gameplay

Infatti Conarium è ambientato all’inizio degli anni ’50 e anche nella spedizione di cui facciamo parte c’è qualcosa che non va.

Non fosse altro perché ci svegliamo in una base antartica, mentre fuori infuria la tempesta, uno strano macchinario emette luci e ronzi di fronte a noi, non ricordiamo nulla di cosa sia accaduto nelle ultime ore e, cosa ancor peggiore, non abbiamo idea di dove si siano cacciati tutti gli altri.

E cosa vorrà dire Conarium? Cosa sarebbe esattamente un “Conarionauta”?

Ottime premesse per quella che, per mia fortuna, è a tutti gli effetti un’avventura grafica, né più né meno. Niente fughe, niente mostri che ti sbucano da dietro e corse furibonde con successivo necessario cambio di biancheria. Qualche sezione leggermente action c’è, ma di sicuro non siamo dalle parti di Amnesia o Alien: Isolation.

Questa scoperta mi ha permesso di gustarmi il gioco in modo molto più rilassato e di portarlo avanti molto di più rispetto al mio pensiero originario.

Ora vi spiego, con ordine.

Conarium è quindi una classica avventura grafica, con visuale in prima persona e comandi da fps, tanto che potremo esplorare gli ambienti liberamente, mentre risolviamo semplici enigmi, leggiamo documenti e ascoltiamo audio.

Già, perché la narrazione fa estremo affidamento al ritrovamento di indizi scritti e parlati, che andranno a comporre un diario (che li conterrà tutti e saranno tranquillamente rileggibili a piacimento), mentre la parte degli enigmi non è estremamente complicata e difficilmente un giocatore smaliziato si troverà bloccato o in difficoltà.

Da un certo punto di vista ciò comporta una ridotta durata del titolo perché andremo dritti e arzilli verso il proseguio del gioco senza bloccarci, ma non è necessariamente un difetto per come la vedo io.

Infatti Conarium è un titolo che più che sul gameplay si fonda moltissimo su due capisaldi: l’atmosfera “lovecraftiana” e il tributo alle opere del buon Howard.

L’atmosfera fa si che un sottile strato di insicurezza e angoscia vi accompagni amorevolmente per tutto il corso dell’avventura, ma al contempo fa in modo che vogliate davvero proseguire nella scoperta degli strani accadimenti che vi coinvolgono in Atlantide. Potete farvene un’idea guardando il trailer in fondo all’articolo, rende molto bene.

Vi ripeto, non pensavo assolutamente che una avventura horror mi avrebbe preso così piacevolmente e che giocarla mi avrebbe dato gusto. Due sono le cose: o era troppo tempo che non giocavo un’avventura per bene oppure che i ragazzi di Zoetrope hanno fatto il loro lavoro come si deve.

Ma dite che un’avventura in cui manca l’azione non può instillare angoscia? Non sono d’accordo.

A parte i momenti un po’ creepy, con distorsione dello schermo e apparizioni nella penombra, io mi sono preso male parlando con una testa meccanica. Che angoscia quel pezzo. (No, lo spoiler non ve lo faccio).

Il gioco dura intorno alle sei ore: una passeggiata breve ma allo stesso tempo “ragionata” tra basi antartiche e antiche città perdute, nonché posti molto più “particolari”, ma la varietà, confrontata con la durata fa sì che di certo non ci sarà da annoiarsi.

Certo, le sei ore forse non tengono conto che potreste voler esplorare i finali alternativi, che cambieranno in base al comportamento durante l’avventura…

Grafica e sonoro

Dal punto di vista grafico, la scelta è ricaduta sull’ottimo Unreal Engine 4, un motore che regala tantissime gioie. In questo caso non aspettatevi la miglior implementazione mai vista del motore di Epic Games perché di sicuro si può far meglio, ma l’aspetto è tutt’altro che dimesso.

Belli i giochi di luce, texture nella media, di sicuro non ci lamenteremo per quello che vedremo a schermo.

Il sonoro è molto buono, sia per quanto riguarda le musiche (non vi aspettate soltanto le classiche tracce “horror”), sia dal punto di vista degli effetti sonori adeguati

Versione italiana

Quella che abbiamo provato è la versione italiana del gioco, gentilmente offerta da Adventure Productions: il gioco è stato tradotto in modo veramente ottimo nei testi e in più, nella versione retail disponibile al prezzo di 19,90 € troveremo non solo la versione su disco ma anche la chiave per riscattare comodamente il gioco su Steam.

Il gioco è disponibile solamente su piattaforma PC.

Conclusione

Conarium è un’avventura che mi ha coinvolto in un modo che non mi aspettavo: forse non sarà la più grande avventura di tutti i tempi, ma era quello che mi ci voleva in questo momento. Durata non eccessiva, non difficile ma piena di amore per le opere di Lovecraft e di atmosfera giusta.

Consigliata soprattutto agli amanti dello scrittore di Providence, che ritroveranno in essa non solo una sorta di sequel di “Alle montagne della follia”, ma anche una marea di citazioni tratte dalle sue opere.


Nerdando in breve

Conarium è un’avventura horror dall’atmosfera davvero ben costruita, non troppo lunga né troppo difficile. Consigliata agli amanti delle opere di Lovecraft.

Trailer

 

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