Recensione
Signore e signori… è tornato!
Spyro, l’iconico draghetto viola che ha accompagnato la fanciullezza di tanti videogiocatori, è finalmente pronto a riprendere il proprio posto nell’Olimpo dei videogame.
Ricordo con nostalgia il momento in cui, fresco possessore di una Playstation, inserii il dischetto nero delle demo all’interno del lettore, scelsi il titolo di Insomniac Games e mi ritrovai in un mondo colorato e tridimensionale.
Soltanto Super Mario 64, prima di allora, aveva saputo darmi una sensazione di completo controllo e potere sul mondo digitale e la possibilità di esplorare i livelli di gioco fino ai più minuscoli angolini per scoprire i segreti nascosti dagli sviluppatori: tutto ciò mi esaltava come poche altre cose.
L’iniziale stupore causato dall’interazione con una mappa di gioco aperta non mi abbandonò poi tanto presto e, unitamente alla qualità della grafica, al valore del gameplay semplice e snello e all’incredibile originalità dei mondi di gioco, tale prerogativa contribuì al mio totale e completo innamoramento per il titolo della software house di Burbank.
Inutile dire che l’aspettativa che avevo per questa remastered dei primi tre capitoli della serie era, dunque, altissima.
Dopo essere rimasto estasiato dall’opera di Vicariuss Visions con Crash Bandicoot, infatti, speravo davvero che anche Toys for Bob e Sanzaru Games fossero in grado di creare un prodotto fedele e, al tempo stesso, migliorato.
Trama
Per coloro che avessero già avuto modo di vestire i panni del simpatico draghetto nulla di nuovo: i tre capitoli presenti all’interno del gioco rimangono totalmente invariati.
Se, nel primo episodio, il protagonista si trova a combattere il malvagio Nasty Norc, il mezzo gnomo e mezzo orco che ha tramutato tutti i draghi in statue di cristallo.
Nella seconda avventura saremo catapultati nel mondo di Avalar, minacciato Ripto e dai suoi due scagnozzi, Crush e Gulp.
Con l’aiuto del ghepardo Hunter, di Elora e della fata Zoe il compito di Spyro sarà quello di liberare i tre regni Foresta d’Estate, Pianure d’Autunno e Tundra d’Inverno.
Nel terzo episodio, infine, ci troveremo ad affrontare la perfida Maga ed il suo malvagio piano: per diventare immortale la strega intende rapire i cuccioli di drago!
Spyro ed Hunter, con l’aiuto del canguro Sheila, del Sgt. Byrd e di Bianca, dovranno recuperare le uova sottratte.
Grafica
Già una delle note più liete ai tempi dell’uscita dei tre titoli, anche in questa remastered il comparto tecnico regala sensazioni positive.
Pur riproponendo al giocatore livelli, avversari e (perfino) filmati di gioco, il lavoro operato dagli sviluppatori risulta, in fin dei conti mostruoso.
Tutte le avventure risultano completamente ridisegnate per rispondere adeguatamente alle aspettative dei giocatori di nuova generazione e, al di là della piccola variazione operata nel design di alcune parti di gioco (ad esempio i draghi del primo capitolo, che qui vengono meglio caratterizzati) al player di vecchia data sembra davvero di ritrovarsi catapultato indietro nel tempo.
Un plauso poi va all’aggiunta di efficaci effetti visivi per le diverse situazioni di combattimento e per le capacità del protagonista e dei suoi avversari; ora le fiamme che fuoriescono dalle fauci del drago non hanno più la forma di rombi arancioni, ma appaiono come delle vere e proprie lingue di fuoco e perfino la carica è accompagnata da un adeguato senso di dinamicità e velocità.
Gameplay
Ad una scelta conservativa aderisce anche la riproposizione dei comandi di gioco.
In questo modo, chi si è trovato ad impersonare il draghetto nei bei tempi che furono, non avrà alcuna difficoltà a destreggiarsi all’interno dei livelli e, data la sopracitata semplicità delle azioni utilizzabili, anche i neofiti riusciranno a impadronirsi velocemente dei controlli.
Nota piacevole, alcuni minuscoli e fastidiosi problemi che attanagliavano le versioni originali sembrano essere stati finalmente risolti; iniziando dal non sempre ottimale controllo del personaggio che, spesso, tendeva a risultare lento nelle svolte e nei cambi di direzione, anche la telecamera (spesso di difficile posizionamento) è stata rivista e perfezionata…decisamente indispensabile per un platform.
Concludendo
Spyro: Reignited Trilogy è un titolo semplicemente fantastico ed è inutile girarci intorno.
Certo, gli sviluppatori partivano da basi decisamente solide, ma il fatto di essere stati in grado di dare nuova linfa ad un gioco che era letteralmente entrato nella storia, senza snaturarlo e mantenendo lo spirito originale dell’esperienza, rende coloro che ci hanno lavorato degni di plauso.
Nerdando in breve
Un gioco che ha cambiato la storia torna in una veste nuova e migliorata. Se prima non c’erano scuse al non averlo giocato, perseverare ora sarebbe davvero diabolico.
Nerdandometro: [usr 4.9]
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