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Venom – Sony ci riprova

Recensione

Da sempre uno dei villain più amati dell’universo MARVEL, Venom è stato per anni, insieme al Goblin di Norman Osborn, una delle nemesi dell’Uomo Ragno più ispirate di sempre.
Una degna trasposizione cinematografica del personaggio nato negli anni ’80 dalle menti di David Michelinie e Todd McFarlane era da tempo agognato desiderio di tutti gli estimatori del fumetto e, se in molti avevano storto il naso per la versione di Eddie Brock mostrata nell’ultimo capitolo della saga di Spider-man diretta da Sam Raimi, la presenza di un attore del calibro di Tom Hardy è riuscita a tranquillizzare la schiera di fan soltanto in parte.

Molti, infatti, sono stati i casi in cui una grande stella del cinema non è riuscita a risollevare le sorti di un cinecomic poco ispirato e, se immediatamente sorge il ricordo di film quali Daredevil o Ghost Rider, le palpitazioni (in senso negativo) non possono che assalire chiunque.

La vera domanda è: è riuscita la SONY a realizzare, finalmente, un prodotto di qualità?

Trama

Il giornalista d’inchiesta Eddie Brock è sempre pronto a denunciare i soprusi operati da società potenti ed intoccabili.
Nel mezzo di un’intervista comandata dal proprio network, il reporter si trova a fare la conoscenza del sinistro Carlton Drake, magnate della Life Foundation e ambizioso visionario.
Proprio l’azienda che risponde al ricco industriale è responsabile di una recente missione spaziale finita in disgrazia ed il nostro Eddie non riesce a resistere alla tentazione di porre domande scomode.
Questo è l’incipit che pone le basi dell’incontro tra Brock ed il simbionte alieno più famoso della carta stampata.

Fedeltà al fumetto

Coloro che temevano un altro gigantesco buco nell’acqua possono in parte tirare un sospiro di sollievo.
Premesso che una grossa fetta della narrazione è dedicata al personaggio di Eddie Brock in sé, va rilevato che la parte della storia riguardante l’incontro tra il protagonista ed il simbionte (per ovvi motivi di diritti) subisce un parziale stravolgimento. Ciononostante, l’insieme della trama risulta coerente e ben strutturato.
Venom, grande, grosso e affamato, fa esaltare lo spettatore fin dalla sua prima e vera apparizione, con la sua sfilza di denti in bella mostra.
Proprio la realizzazione del cattivone sbavone risulta la parte meglio realizzata dell’intera pellicola, con una buona caratterizzazione e una buona dose di dark humor.

Nota dolente, invece, è costituita dalle atmosfere del film, che, per un’evidente scelta dei produttori, risulta assai meno cupa rispetto a quanto ci si sarebbe potuto aspettare. I puristi del personaggio sicuramente storceranno il naso per questo aspetto, nonostante saranno comunque deliziati dai dialoghi riservati all’antieroe di casa MARVEL.

Cast

Tom Hardy, alle prese con il secondo super cattivone della sua carriera (in molti ricorderanno il Bane del Ritorno del Cavaliere Oscuro), tenta di dare un risvolto psicologico al personaggio. Troppo concentrato, però, nel fare del proprio Eddie un uomo dai nobili fini, l’attore sembra muoversi in una direzione poco indicata per un ruolo simile. Il vero Eddie Brock, così come lo abbiamo conosciuto nei fumetti, viene a contatto con l’entità aliena quando è tutto fuorché uno stinco di santo ed è proprio questa sua caratteristica a renderlo perfetto per diventare Venom.
Un grosso nì, quindi, per l’interpretazione, che paga questa scelta di fondo.

Nonostante i comprimari si dimostrino tutto sommato all’altezza, gli altri personaggi si riducono al ruolo di cornice, fungendo da scenario per la caratterizzazione del protagonista.

Concludendo

Le premesse non erano delle migliori.
La SONY difficilmente riesce a regalare al pubblico degli adattamenti validi e, in effetti, il personaggio di Venom, pur non essendo molto complesso, presenta delle problematiche legate alle tematiche e alle atmosfere; proprio per questo, difficilmente un distributore con la volontà di confezionare un film fruibile da tutti può rispettare in modo fedele e completo il fumetto.
Bisogna, quindi, tener presente che Venom costituisce una rilettura alleggerita ed annacquata. La cattiveria, le mutilazioni, gli “spuntini” e la stessa crudeltà di fondo del protagonista qui vengono quasi parodizzate e il prodotto si dimostra chiaramente pensato per essere adatto anche ai più giovani.
Tanto per capirci, nessuno si scandalizza che il simbionte vada in giro a mozzare teste a morsi e lo stress post traumatico da parte degli spettatori di simili azioni è del tutto assente, dando un bel calcio nel sedere alla credibilità del tutto.

In un contesto dove si è riusciti a far passare un mostracchione che passa il tempo a divorare le persone come l’eroe del momento, si capisce che c’è un’incongruenza di fondo. La mancanza di verosimiglianza, poi, è palesemente evidente dall’assenza totale di una reazione logica alla presenza di suddetto personaggio: dov’è la polizia mentre un tizio enorme se ne va in giro distruggendo tutta la città?

Questi aspetti che possono minare fortemente la pellicola, però, vengono compensati dalla godibilità del film.
Un prodotto che, in definitiva, non brilla ma regala 112 minuti di divertimento.

Nerdando in breve

Un film che dividerà i fan: ci sarà chi lo odierà e chi lo amerà per il semplice fatto di aver finalmente portato sul grande schermo un Venom degno di questo nome.

Nerdandometro: [usr 3.3]

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