E con classico, voglio esprimere tutta la mia ammirazione per il lavoro fatto da Stormind Games, studio Indie tutto italiano, per portare alla luce questo Remothered: Tormented Fathers anche per console, oltre che per PC.
Ma andiamo con ordine.
Recensione
Dopo averne preso un assaggio durante l’evento ID@Xbox 2018 di qualche settimana fa, non vedevo l’ora di mettermi alla prova con questo titolo dal forte impatto emotivo.
Siamo nel campo del classico survival horror, lontano dalle scene eccessivamente splatter e disturbanti che hanno popolato alcuni giochi del genere negli ultimi tempi, e molto più vicino invece al thriller psicologico. Protagonista è Rosemary (Roman Polanski batti un colpo) Reed alla disperata di ricerca della piccola Celeste, misteriosamente scomparsa. Rosemary si presenta presso l’antica dimora del notaio in pensione Richard Felton, dove viene prima accolta e poi gentilmente fatta accomodare alla porta dall’infermiera personale di Felton, Floria.
Decisa a scoprire cosa si nasconde negli anfratti del maniero, la protagonista tenterà un nuovo ingresso, stavolta di nascosto, finendo proiettata direttamente in un incubo a occhi aperti: un incubo popolato da personaggi grotteschi e instabili, mortalmente pericolosi e terribilmente inquietanti.
Al di là di questo, è evidente il rimando ai classici film thriller degli anni ’90 come Il silenzio degli innocenti e la somiglianza di Rosemary a Jodie Foster non è certamente casuale. Se volete un punto di riferimento dal punto di vista videoludico, potete pensare alla saga Clock Tower, celebre horror giapponese in cui il protagonista era braccato da un cacciatore spietato e invincibile.
Gameplay
Trionfo del classico “Hide and Seek”, Remothered: Tormented Fathers ci fa precipitare in un ambiente ansiogeno e claustrofobico. La nostra protagonista è tutto fuorché un’eroina: è terrorizzata e tremendamente vulnerabile, al punto che gli scontri aperti con le “creature” del maniero sono da evitare ad ogni costo.
Passeremo tutto il tempo del gioco (circa 5 ore) a nasconderci e ad esplorare cercando di non essere visti. A nostra disposizione solo la pazienza, l’astuzia e oggetti da raccogliere e lanciare, per distrarre gli avversari o rallentarli, così da trovare un riparo finché la situazione non si sarà calmata.
Non c’è tuttavia alcun modo per mettere definitivamente fuori combattimento i nostri nemici e questo non fa che aumentare ancor di più il senso di disagio che proviamo durante l’esplorazione, sapendo che ogni passo potrebbe essere un passo di troppo e attirare indesiderate attenzioni.
La fase esplorativa, quindi, è la parte del leone: avremo molte cose su cui indagare per scoprire non solo cosa sia successo alla piccola Celeste, ma anche per fare luce sugli oscuri personaggi che popolano la villa di Richard Felton.
Ma attenzione perché non c’è traccia di sovrannaturale qui: tutto ciò che incute terrore è terribilmente ed irrimediabilmente umano. Dopotutto, non è la nostra psiche quella capace di creare i mostri peggiori?
Comporato tecnico
Bisogna dirlo: sapere che si tratta di un’opera italiana mi ha fatto davvero piacere. Avrei preferito che la produzione si fregiasse del doppiaggio in lingua, anche conoscendo l’abilità dei nostri doppiatori; invece dovremo goderci questo piccolo gioiello interamente in inglese; poco male per chi lo comprende, per tutti gli altri ci sono i sottotitoli. A tal proposito è necessario dire che sono un po’ troppo piccoli, sicuramente poco invasivi ma una dimensione maggiore non avrebbe guastato.
Dal punto di vista delle animazioni e dei modelli, devo dire di essere rimasto abbastanza colpito. Stiamo pur sempre parlando di una produzione Indie, per cui non possiamo aspettarci un livello grafico enorme; e invece, con l’eccezione di alcune cut scene in cui i volti sembrano un po’ “plasticosi”, nel complesso il lavoro fatto è davvero ottimo.
Dal punto di vista dell’interazione ambientale, l’interfaccia si attiva in realtà aumentata con dei clue point quando interagiamo con gli elementi dell’ambiente, come cassetti, armi, eccetera. Ho sperimentato qualche piccola incertezza sulla precisione dei puntamenti, niente di male per quanto riguarda l’esplorazione classica, ma quando si fugge per salvarsi la vita può essere più problematico.
Nulla da dire, invece, sulla dinamica delle luci che è semplicemente splendida: l’ambiente è ricreato perfettamente con le ombre e i punti luce nel posto giusto per farci vivere l’esperienza col cuore in gola dall’inizio alla fine, il tutto supportato da una colonna sonora efficace e coinvolgente.
Remothered: Tormented Fathers è disponibile su Steam per PC, Xbox One e Playstation 4 al prezzo di 19,99 Euro.
Nerdando in breve
Remothered: Tormented Fathers è un classico survival horror che ci terrà col fiato sospeso per tutto il tempo.
Nerdandometro: [usr 4.6]
Trailer
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