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Redneck vol. 1: In fondo al cuore – Don’t mess with Texas

Abbiamo visto vampiri ovunque, dunque perchè no anche in Texas? Redneck è qui per questo. Detta così sembra una trovata gratuita e nulla più, ma non è così. La serie Skybound, portata in Italia da SaldaPress ne ha di cose da dire.

Recensione

Il Texas non è semplicemente uno stato americano, ma è uno stato mentale, un luogo dell’anima. E dunque non importa se la tua storia parla di football americano o di vampiri, l’essere ambientata in Texas la rende un’altra cosa.

E si capisce che Redneck è scritta da un texano doc, il lanciatissimo Donny Cates (già cooptato da Marvel per scrivere di Thanos, Venom e Dr. Strange), perché una storia all’apparenza non super originale si eleva grazie all’atmosfera particolare e texana al 100%, concepita da chi ha padronanza assoluta della tematica che scrive. Addirittura pare che sia una storia in parte biografica. Ora non credo che Cates sia un vampiro, ma io non l’ho mai visto alla luce del sole, quindi sono aperto a tutto.

Bartlett è un vampiro, vive a Sulphur Springs, Texas, con la famiglia di vampiri Bowman composta da JV, i suoi figli Greg, Slap e Perry e il nonno capofamiglia. Come copertura, Bartlett e gli altri sono allevatori di mucche, in modo da poter soddisfare i propri bisogni di sangue senza troppi problemi. Un giorno (o meglio, una notte) succede l’imponderabile, uno dei vampiri muore e questo evento porterà a sconvolgere lo status quo costruito e a mettere in discussione tutte le relazioni della famiglia.

Live free or die forever

Tra gli elementi da notare è che il vampirismo dei personaggi è secondario, nel senso che la storia non gira attorno a quello. Per cui, se siete alla ricerca di una storia di vampiri gotica e classica, non avete in mano il fumetto giusto.

In realtà Redneck è un western. Un weird modern western, se proprio dobbiamo fare i precisi. Non fate quelle facce, non sono io che vedo western dappertutto, giuro. Del western ha l’ambientazione innanzitutto, anche se modernizzata.

Del western però Redneck ha il senso opprimente di tragedia annunciata, d’irrisolto che non può che finire male. E quel senso di tragedia ineluttabile non può che avvenire in Texas (o nella tragedia greca, fate voi), dove l’epica del West non è mai finita ma è l’asse portante del Lone Star State. Un filo rosso che parte dall’Alamo e arriva fino al presente. I Bowman sono vampiri e sono immortali, ma anche se non lo fossero certe faide e certi problemi si passano di generazione in generazione, per cui poco cambia che generazione famigliare è coinvolta. Prima o poi si devono affrontare. E i Bowman, alla fine del volume, hanno appena iniziato il regolamento di conti esterno ma soprattutto interno.

Per disegnare tutto questo mondo è stato scelto l’argentino Lisandro Estherren, che illustra con stile abbozzato e antirealistico, rende sfatti e aggrinziti quasi tutti i personaggi (il nonno in particolare), contribuendo all’atmosfera malata e oppressiva che si respira.

Non è uno stile gradevole e forse è penalizzato da colori un po’ piatti che non valorizzano alcune scene. Niente di grave comunque. I disegni dunque sono l’elemento in assoluto meno western del fumetto ma svolgono bene il proprio ruolo, mantenendosi in equilibrio tra i vari registri della storia, cosa non facile.

Nerdando in breve

Commistione di genere riuscita e intrigante, Redneck ha tutte le carte in regola per essere una serie da ricordare.

Nerdandometro: [usr 4.1]

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