Deep State
Su Fox è appena iniziata una nuova serie che promette azione dura e pura e sottili giochi di potere: si tratta di Deep State, creata Simon Maxwell e Matthew Parkhill.
Iniziata negli Stati Uniti il 5 aprile 2018, è stata rinnovata per una seconda stagione già il giorno seguente: si capisce subito che c’è tanta carne al fuoco.
Il 9 aprile in Italia è stato trasmesso il pilot e ho quindi pensato di parlarvi delle mie prime impressioni sulla serie.
Trama
Nella campagna francese Max Easton, sua moglie e le figlie trascorrono una vita tranquilla, tra lavoro e hobby, in una tipica routine familiare.
Max ha però un passato segreto da agente dell’MI6, l’intelligence britannica. Nonostante abbia chiuso con quella vita da oltre dieci anni, sarà costretto a tornare in campo per una missione che lo riguarda molto da vicino.
Recensione
Ho scoperto Deep State grazie alle pubblicità in onda su Fox e, già dagli spot, mi sembrava promettere bene. Ho guardato quindi il pilot con molta curiosità e devo ammettere che, finora, sembra proprio che le promesse saranno mantenute.
La prima impressione sulla serie inglese, composta da 8 episodi, è quella di un prodotto ben curato, che spinge sull’elemento dell’azione ma tenendo ben presente anche la storia e l’approfondimento psicologico.
Una serie sullo spionaggio inglese, come si intuisce dalla presenza dell’MI6, ma dimenticatevi di James Bond: qui si punta sul realismo e sul mettere in evidenza anche i lati oscuri dell’intelligence.
A prestare il volto al protagonista è Mark Strong, attore inglese dalla filmografia lunga diversi chilometri e volto noto al cinema “nerd” (era l’antagonista di Sherlock Holmes nel film di Guy Ritchie, ma è stato presente anche in Kick-Ass, Stardust, Lanterna Verde, John Carter e più recentemente in Kingsman e Kingsman – Il cerchio d’oro).
Strong si cala nei panni dell’ex agente Max Easton alla perfezione e riesce a rendere il personaggio, già in questo primo episodio, vero e credibilmente tormentato per il suo passato e per alcune vicende che, ovviamente, non vi svelo.
Il ritmo e la regia si propongono incalzanti ma non eccessivamente serrati, lasciando alla storia il tempo di dipanarsi: in questo pilot ci vengono man mano spiegate le vicende principali ma molte pedine devono ancora muoversi e, probabilmente, non tutto si rivelerà essere come appare.
Non resta che proseguire nella visione e scoprire la verità!
Nerdando in breve
Il pilot di Deep State lascia presagire una serie di spionaggio interessante e realistica. La partenza è positiva: vedremo se resterà all’altezza delle aspettative.
Nerdandometro: [usr 3.6]
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