Il 13 aprile prossimo uscirà in fumetteria il primo volume di Alters, pubblicato in Italia da SaldaPress. L’ho letto, mi è piaciuto e ve ne voglio parlare.
Recensione
Subito si avrà la sensazione di ritrovare qualcosa di già visto: creature apparentemente simili a noi che vengono emarginate dalla società perché possiedono un super potere che comporta più sofferenza che vantaggi, un gruppo capitanato dal primo dei diversi che cerca di tutelare e proteggere le suddette creature, famiglie che vivono all’oscuro del rischio a cui sono quotidianamente esposte, personaggi piuttosto comuni che covano in solitudine un’ingombrante identità nascosta…
C’è tutto questo e c’è molto di più: la capacità tutta nuova di inserire tematiche come quella della disabilità (mai visto un personaggio spastico in un fumetto) o della diversità di genere, affrontati con totale naturalezza.
Prima di affrontare un tema così delicato, Paul Jenkins ha dedicato molto tempo ad approfondire la conoscenza della realtà transgender, confrontandosi con chi vive questa condizione in prima persona e riuscendo a restituirne un’immagine realistica.
Questo tema avrebbe potuto rendere il fumetto un pruriginoso prodotto che si fermava al concetto di travestito che per soddisfare una necessità si presenta di fronte al mondo in abiti succinti e trucco pesante.
Charlie, o per meglio dire Chalice è al contrario una persona normale, con una normalissima famiglia fatta di problemi quotidiani e difficoltà a comprendere un mondo che cambia troppo in fretta. Gestisce la sua necessità di sentirsi donna con totale naturalezza e affronta un passo per volta il cambiamento, con i timori che questo comporta. Il fatto che Charlie sia anche un alter (e con facoltà talmente straordinarie da poter essere in grado di sfidare il supercattivo della situazione) è quasi meno rilevante, vissuto insieme alla consapevolezza di sentirsi diverso.
Il punto di forza di questo fumetto ben disegnato e piuttosto classico nella colorazione, nella scelta del lettering e nell’impaginazione delle tavole è dato a mio parere dalla sceneggiatura che ci racconta in modo totalmente spontaneo come anche il nostro anonimo vicino di casa possa portarsi dentro un segreto insospettabile. E di come meriti rispetto e tolleranza.
Trama
Charlie è il secondo di tre figli di una classica famiglia americana: padre amante del baseball e della birra, madre presente ma non abbastanza, classici momenti di sfottò tra fratelli. Charlie sta seguendo una cura ormonale per diventare una donna a tutti gli effetti e aspetta il momento migliore per dirlo ai suoi, consapevole che sarà una dura botta da affrontare. E già sarebbe difficile così.
Charlie è anche uno di quei casi ogni cinquanta milioni che nascono come Alters, come diversi dotati di poteri speciali e straordinari. Emana particelle subatomiche ed è in grado di smaterializzarsi, tanto per dirne una.
Gli unici momenti in cui si sente in pace con se stesso è quando indossa la parrucca e diventa Chalice.
Octavian è una sorta di Xavier, tra i primi a nascere come Alter e impegnato ad aiutare e proteggere i nuovi super eroi. Pronto a rassicurarli, analizzarli per comprendere le loro caratteristiche e prepararli ad affrontare sfide come Matter Man, classica e potentissima nemesi della nostra protagonista. Ad aiutare Octavian nelle sue non facili imprese per cercare di contrastare il male, un gruppo di persone con poteri ed un laboratorio super tecnologico.
Progetto
Nato nel 2016 per Aftershock, questo fumetto americano è il primo ad avere come protagonista una supereroina transgender. Nell’edizione originale sono stati realizzati 10 volumi, disponibili con più variant cover (una più bella dell’altra).
Molto interessanti le considerazioni e e le interviste fatte dall’ideatore sul tema della diversità, a dimostrazione dell’attenzione messa nel creare un soggetto con un vissuto così distante dal proprio.
Jenkins ha voluto conoscere e raccontare la vita di chi tutti i giorni deve convivere con una pelle che non sente propria ed affrontare i pregiudizi del mondo circostante.
Autori
L’inglese Paul Jenkins è conosciuto principalmente per il suo lavoro per Marvel Comics (Inhumans, Spider-Man, The Incredible Hulk, Wolverine, Origins) e da più di vent’anni scrive e realizza prodotti per il mondo del fumetto e quello dei videogiochi. Ha creato graphic novel e scritto per il cinema, ha collezionato premi tra cui un Eisner Award e due nomination ai BAFTA. Ha collaborato inoltre alla realizzazione di Rat Queens, di cui abbiamo recentemente parlato.
Del colore si è occupata la talentuosa Tamra Bonvillain, orgogliosa transgender che ha collaborato a serie come Strayer, Wayward, Moon Girl and Devil Dinosaur.
La disegnatrice di queste bellissime pagine è la parigina (ma residente in Italia) Leila Leiz, nata come autodidatta e che ha collaborato tra gli altri con Sergio Bonelli Editore.
Il lettering originale un po’ vintage è opera della californiana Ryane Hill.
Nerdando in breve
E’un fumetto classico, ma che possiede la straordinaria capacità di adeguarsi ai tempi e facilitare la comprensione di tematiche attuali come la diversità di genere.
Nerdandometro: [usr 4.3]
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